un paio di mesi fa, spinto dalla nostalgia, ho acquistato una copia di cronaca vera, mitico prodotto dell'editoria italiana che aveva allietato tutti i pomeriggi dal parrucchiere della mia infanzia: già pregustavo la rubrica di lettere al sessuologo, l'angolo del mistero, il raccontino sconcio a metà numero, ma soprattutto le storie, folli o semplicemente ridicole, e soprattutto i titoli a corredo.
è stata una delusione enorme: niente sessuologo, niente raccontino, niente paranormale, e storie quasi normali, alcune persino edificanti.
ho pensato che forse l'italia non è più un paese in cui un prodotto come cronaca vera può avere un suo mercato (per fortuna); poi, durante la mia visita quindicinale a Milano, ecco l'inaspettato: è appena nato Cronaca qui, e scopro che i colori della testata (scritta nera su fondo giallo!) non sono un richiamo casuale a cronaca vera: con ogni probabilità la redazione di quest'ultima si è trasferita in blocco nella nuova avventura editoriale.
A conferma ecco due dei sobri titoli all'interno della copia che mi è arrivata (gratuitamente) in mano:
2 commenti:
Ritengo che l'unico ad essere ridicolo sei tu, non le storie di Cronaca Vera. Oltre ad essere ridicolo, ti dimostri superficiale e ignorante, proprio come quella fetta di popolazione dalla quale tenti inutilmente di allontanarti, finendo solamente per accentuare le tue debolezze.
eehmm..... dove ho usato la parola ridicolo?
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