sabato 30 gennaio 2010

T.S.Eliot and Portishead



T. S. Eliot legge The Love Song of J. Alfred Prufrock, musica dei Portishead
(Memore di Apocalipsi Down, regia di Francis Ford Coppola, musica dei Doors).
Enjoy.

venerdì 29 gennaio 2010

uh.


E' morto Salinger, e una delle poche cose che si leggono sul web (in italiano, in inglese va meglio, grazie) è il commento della Fusini su Repubblica, che mi sembra sbagliato da così tanti punti di vista che non voglio nemmeno mettermi a razionalizzare quali sono davvero. O forse sì, ma durante il weekend.

E meno male che mi sono perso il coccodrillo di Baricco al TG2.

Comunque, strano che mi dispiaccia. Di solito non mi capita, per quelli che non conosco davvero.

giovedì 28 gennaio 2010

Critica Contemporanea - Noi Amiamo Silvio - Alberto Peruzzo Editore


"Noi amiamo Silvio" è un pregevole volume fotografico (carta superpatinata, grande formato, copertina semi rigida con risvolti, titolo in rilievo) pubblicato il 14 gennaio dalla Alberto Peruzzo Editore.

L'intento del libro non è apologetico bensì canonizzatorio: un intento ben dichiarato dall'epistola proemiale dell'editore (che contestualmente ringrazia la moglie per aver fatto da musa a cotanta opera) e che perciò qui non verrà discusso nè criticato. L'intento canonizzatorio è ben espresso anche dalla scansione in macrocapitoli da (capitolo 1) "Tutti insieme siamo una grande forza" a (5) "Sono a pezzi, ho parlato con molte famiglie" a "Silvio Forever" (resta il dubbio se anche questo titolo, come gli altri, sia una citazione dai discorsi del premier).

"Noi Amiamo Silvio" soffre di alcuni evidenti punti deboli, che ne minano la capacità persuasiva e che lo rendono un prodotto minore nel processo di canonizzazione preventiva di Silvio Berlusconi (perché aspettare così tanti anni come per Craxi quando lo possiamo fare subito? togliamoci il pensiero e dedichiamogli anche un pò di vie, strade e ponti, dai).

Il primo punto debole di "Noi Amiamo Silvio" è innanzitutto nella scelta del titolo e nella distonia tra il titolo stesso e il contenuto dell'opera. Si tratta infatti di un volume che non contiene (esclusa l'epistola proemiale dell'editore e le didascalie, di cui bisognerà parlare a parte) nessun contenuto testuale che non sia tratto da interventi dello stesso Silvio Berlusconi. L'impressione del volume è "Alberto Peruzzo e consorte amano Silvio" oppure un più realistico "Silvio Ama Silvio".

Secondo Problema: la necessità di riportare brani dell'Illuminato Presidente del Consiglio si scontra con la loro pochezza letteraria e retorica. Depurati dei suoi momenti meno presentabili (barzellette, scherzi, riferimenti alle mignotte, attacchi ai comunisti) i discorsi di Berlusconi hanno un impatto ridottissimo: sono discorsi da pentapartito, sembrano prelevati direttamente dalla fine degli anni '70. Sono costruiti male: non c'è il guizzo, non c'è la frase ad effetto e si vuole accontentare tutti. Basta vedere la definizione dell PDL: "è un partito alleato con la destra ma aperto a sinistra, liberale, popolare, socialista". Ehm. Sì, e poi? E soprattutto: e quindi?

Terzo problema: qualità dell'apparato iconografico. Le foto, soprattutto quelle in grand'angolo, quelle più imponenti, sono in molti casi sgranate e di cattiva qualità, difetto imperdonabile per un volume quasi esclusivamente fotografico.

Quarto problema: la paletta dei colori di Photoshop. Il presdelcons viene virato sempre in una tonalità a metà strada tra il salmone scuro e l'incarnato prugna (#E9967A o #CC8899). Non è un colore sano e non è un colore esistente in natura: quasi tutte le foto ritraggono un buffo alieno.

Quinto problema: i grafici pagati a cottimo e comunque troppo poco. Posti di fronte all'imperativo di ritoccare un enorme massa di foto, hanno ritoccato in tutte la sola testa del presdelcons. Ecco quindi che non solo ha un colore inquietante, ma è anche illuminato e colorato con toni totalmente differenti da quelli presenti sui suoi interlocutori, tutti immancabilmente pallidissimi al suo confronto. L'effetto fotomontaggio è fortissimo, anche perché sono state scelte moltissime foto (soprattutto quelle in cui l'amato presidente incontra la folla) in cui il soggetto è nella stessa posizione (profilo sinistro) e la stessa, identica espressione: viene il dubbio che uno dei grafici meno pagati e più furbo deglialtri abbia ritoccato una sola testa e l'abbia poi montata su una quarantina di fotografie. Ma è impossibile, suvvia.
Quinto problema, bis: se ritocchi un essere umano devi ritoccarlo tutto. Non puoi colorargli la faccia salmone scuro e poi lasciargli le mani color lino o lavanda rosata (#FAF0E6 o #FFF0F5) [vedi p. 33, foto con Hillary Clinton e Obama].
Quinto problema, tris: in alcuni casi i grafici si fanno prendere la mano e non solo cambiano colore al presdelcons e gli spianano tutte le rughe, ma tolgono tutte le ombre: si rimane con una bella sagoma di cartone piatta (vedi: pagina 89 e tutte le foto fatte nell'elicottero, nonche quella in cui stringe la mano al bambino, sempre a l'Aquila: viene il dubbio che durante tutta la gita in abruzzo il Berlusca sia stato sostituito da una controfigura in gesso)

Sesto problema: l'attaccatura e la voluminosità dei capelli. Che i capelli di Berlusconi cambino a seconda dell'operaio messo a lavoro su Photoshop è cosa nota (vedi anche la copertina di Novella 2000 di questa settimana, parzialmente dedicata al "Mistero dei Capelli di Silvio Berlusconi"), ma una coerenza, allorquando si decida di mettere assieme duecento pagine di foto dello stesso soggetto, andrebbe ricercata. L'effetto, altrimenti, è straniante.

Settimo Problema: se devi canonizzare Sant'Agostino, dire che c'è stato un periodo della sua vita in cui andava a puttane e si divertiva non va contro la tua causa ma a suo favore. Più grossa la differenza, più grande la sofferenza, più grande il personaggio. Supereroi con superproblemi, è una regola. Invece qui non c'è tensione, non c'è pathos: manca persino Berlusconi sfregiato dal duomo o almeno coi cerotti. Soprattutto, Berlusconi ha cinque figli ma non c'è traccia di nessuna delle due donne con cui il presdelcons ha copulato per propagare il suo taumaturgico seme.

Il risultato è molto triste: un piccolo uomo, dai discorsi molto noiosi, con un colorito innaturale (tranne le mani e tranne nelle foto in cui era difficile da ritoccare), con dei capelli dotati non solo di vita propria ma anche di disturbo bipolare della personalità, privo di una storia vera e interessante.

Fosse così davvero, verrebbe davvero da chiedersi com'è che sono almeno 15 anni che ce lo mette in culo a tutti.

martedì 26 gennaio 2010

Scopri le differenze


In Scozia: all'aereoporto, al modico prezzo di 3.99 pound, posso comprare "Love all the People" di Bill Hicks.


Il giorno dopo, in Italia: in qualsiasi edicola, potrei comprare "Noi Amiamo Silvio" della Peruzzo Editore per ben 9.90 euri.


Se riesco a convincere il mio capo a comprarlo, seguirà recensione.


Sennò, questo blog, che solitamente non è neanche pizza-ware, accetta donazioni.

mercoledì 20 gennaio 2010

Darsi dei modelli da seguire realistici di solito garantisce buoni risultati


Trovo geniale ricevere spam in cui il sito MiaDieta.it mi propone di andare a vedere la Sindone.

Ora so cosa appendere sul frigorifero non appena mi metto a dieta. Non ci avrei mai pensato.

sabato 16 gennaio 2010

Botteghe Oscure: Johann Sebastian BAR


(da qualche parte, in giro per Milano)
(come al solito, non riesco mai a capire se provo ammirazione o indignazione, per gli autori di queste insegne e i proprietari di questi esercizi commerciali)

giovedì 14 gennaio 2010

Destini genetici e astrali: l'improvviso, l'incommentabile GENIO direttamente dai banchi del PDL

Melania Rizzoli è deputato per il PDL, autrice di libri che raccontano la storia della sua lotta contro il cancro, moglie di un produttore cinematografico e autrice di una pregiatissima lettera aperta a Veronica Lario nel momento di più grave baruffa col suo ormai quasi ex-marito(Lettera il cui passo più divertente è quello in cui accusa la Lario di aver "riportato indietro di cinquant'anni" le donne italiane perchè, dopo che la cornificata first lady aveva fatto notare l'inesauribile spirito da puttaniere del marito, tutti i deputati maschi avevano iniziato a guardare con occhi diversi le varie deputate del PDL... santa ingenuità).

La Melania Rizzoli, prima di fare il deputato conosceva già bene gli ambienti di Montecitorio: per tre anni ha fatto parte della commissione parlamentare d'inchiesta sulla malasanità e gli ospedali incompiuti (fonte: Corriere). Tanto più pregevole dunque il suo elzeviro pubblicato a pag. 10 de Il Giornale del 05-01-2010: "Oroscopi stravolti dai parti cesarei". Leggiamone assieme qualche passo edificante e istruttivo al contempo.

Si parte dal papa, ovviamente, che ha messo in guardia i credenti dalle vane promesse degli oroscopi.

"Benedetto XVI ha messo in guardia gli stessi fedeli dal rischio di lasciarsi tentare ed affascinare dalla superstizione che accompagna il mondo dello zodiaco, ma lui non sa che già da qualche tempo molti italiani hanno notato da soli che maghi ed astrologi non delineano più il loro futuro, non azzeccano più una previsione."

I giovani infatti si stanno allontanando da "quella scienza un tempo considerata affidabile" e addirittura si permettono del sarcasmo nei suoi confronti (oibò). Ma la nostra deputata, da bravo medico e scienziato, ha individuato i colpevoli di questo stato di cose:

"Scientificamente la colpa di tutto questo è dei medici ginecologi. Sono loro infatti che alterano e stravolgono completamente le previsioni astrologiche delle nuove generazioni e che le rendono assolutamente sballate e ridicole, tanto da provocare un disinteresse generale verso lo zodiaco da parte dei loro nati, i futuri adulti di domani.

Infatti questi medici decidendo loro, razionalmente ed egoisticamente, quando far nascerei nostri figli, secondo la loro agenda di appuntamenti, di impegni ospedalieri e di agibilità delle sale operatorie, scegliendo, influenzando e consigliando sempre più spesso alle madri il parto cesareo per una nascita che dovrebbe essere un evento naturale, determinano il fatto che nessun neonato da anni nasce più nel giorno, nell’ora e nel minuto predisposto e scritto nel proprio destino genetico e astrale, nessuna nascita avviene più di notte o all’alba, né di sabato o di domenica, né tantomeno durante le feste comandate, mai cioè a Ferragosto, a Natale o a Pasqua,o l’ultimo giorno dell’anno, ma soltanto dalle 13 alle 19 e dal lunedì al giovedì delle settimane non contenenti,of course, festività.

Gli astrologi non hanno ancora capito che il loro irrefrenabile insuccesso è causato dai parti cesarei che hanno decretato la fine assoluta delle loro scientifiche previsioni astrali, e il loro declino inarrestabile, perché l’intervento umano sulle nascite chirurgiche ed oggi anche sulle stesse fecondazioni, spesso artificiali, altera in modo incontrovertibile l’oroscopo naturale dei nati con questo tipo di programmazione medica, che si trovano ad avere un segno zodiacale ed un ascendente assolutamente«innaturale» perché non essendoci stata né la nascita né il concepimento naturale, è stata cancellata quella data e quell’ora che avrebbe segnato nel destino di tutti noi il «futuro prevedibile» del nostro oroscopo genetico naturale."

La cosa che preferisco, perché è fantascienza, poesia e genio puro, non è tanto lo scenario di inarrestabile decandenza della nobile arte dell'astrologia (operata da scienziati seri e rispettabili, che lavorano quando c'è da lavorare, senza stare a guardare a sabati e domeniche) per causa di ginecologi senza scrupoli che, pur di partire per andare al lago durante il weekend, rovinano l'ascendente dei figli delle proprie pazienti.
No, ciò che davvero è sublime è la creazione del concetto di "Oroscopo genetico naturale": cioè, che vuol dire? che nei geni c'è già scritto quando dobbiamo nascere, il che vuol dire che il genoma decide in che modo le stelle ci influenzeranno? cioè le mie eliche di DNA (io infatti sono stato concepito e sono nato naturalmente) influenzano le stelle che devono influenzarmi? o se le sono semplicemente scelte? chi influenza chi? Non ci sto capendo più niente, onorevole Rizzoli, il mio "destino genetico e astrale" si è scelto delle stelle confuse, a questo giro di giostra.
Aspetto il suo prossimo articolo, per capire tutto questo, anche se in fondo - lo ammetto -spero di comprendere di più della sua teoria, e sul modo in cui lei intende porre rimedio a questa inaccettabile situazione, dai decreti legge che sono sicuro proporrà quando, nel corso della prossima legislatura, sarà giustamente elevata all'incarico di Ministro della Sanità.

martedì 12 gennaio 2010

la mia risposta alla mia stravagante giornata lavorativa odierna

A un certo punto i miei colleghi e colleghe, tutti in azienda da più tempo di me, hanno iniziato a chiedermi se il delirio in cui siamo piombati a metà pomeriggio avesse effetti su di me. Io avevo iniziato la giornata leggendo uno degli strilli sull'ultima copertina di una rivista chiamata "Business People" che prometteva di rivelare "IL MODO GIUSTO PER LICENZIARE!" (esatto, uguale a Men's Health solo con le lettere di licenziamento al posto della quest per il punto G). Il pomeriggio di rivelazioni degne di una soap opera non ha mi fatto quasi nessun effetto.
I'm already negative, Thanks.

domenica 10 gennaio 2010

Filmi dell'orrore Natale 2009, seconda parte: Paranormal Activity - Thirst



Eccoci alla seconda parte della rassegna di cinema discutibile sorbita nel periodo vacanziero.
Inizierei dal film BRUTTO, che è più divertente.

film uno)
PARANORMAL ACTIVITY (2009, regia di Oren Peli, sì, è proprio il suo nome): il grande pregio di questo film, stando all'hype che si è creato intorno a lui, è che ha fatto cagare in mano Spielberg. Capito? Spielberg. Che è un po' come se mi dicessero: "Così spaventoso che persino tuo babbo si è spaventato". Non è un grande biglietto da visita, insomma. L'altro claim usato per spingere masse ignare e paganti ad andare a vedere questo film è che si tratterebbe del nuovo "Blair Witch Project". Il che non è vero. Quando sono andato a vedere BWP al cinema ho pagato 5 euri per vedere novanta minuti di foglie e un po' di tende da campeggio. In questo film non c'è né l'une né l'altre.
La trama: una coppia ammerigana abbastanza brutta (fisicamente) ha appena iniziato una antiestetica convivenza. Il barilotto (cioè la femmina) da quando ha otto anni è perseguitata ciclicamente da "presenze" che sembra di capire in un'occasione abbiano persino dato fuoco alla casa in cui viveva con tutta la sua famiglia. Ora le manifestazioni sono ricominciate e il suo fidanzato idiota propone di registrare tutto quello che avviene in casa (notti incluse) per scoprire se c'è una spiegazione razionale o no. La coppia di idioti chiede anche consulto a uno specialista dell'occulto che però dice che di sicuro è un demone e non un fantasma (lo dice due secondi dopo essere entrato in casa e dopo che il barilotto ha risposto alla sua domanda: "cosa accade?" con un "sbatte porte, sposta cose") e che siccome lui è specializzato in fantasmi allora possono chiamare un suo collega. Dice anche di NON fare delle cose che capiamo subito che il fidanzato cretino non tarderà a fare. Da qui inizia l'incomprensibile. Domande che non possiamo non farci: 1) che lavoro fa il fidanzato cretino? lei studia e può stare tutto il giorno a casa, ma lui? come mai sta sempre tra i coglioni? a lavoro, no? se non lavora e si è potuto comprare quella casa, allora il demone e la fidanzata-barilotto se li merita; 2) se in casa vostra per quindici giorni succedono cose strane e le riprendete anche in video lo raccontate ad amici e vicini, organizzate veglie in casa e dopo un po' scappate in albergo, chiamate il CICAP, Paolo Attivissimo e papa Ratzinger. Questi due no: chiacchierano, si preoccupano, litigano circa l'opportunità di chiamare o no il famoso demonologo e quando si decidono il demonologo è in vacanza. Tra l'altro non possono chiamare nessun altro: preti, pranoterapeuti, ghost-busters... in america c'è solo quello là, e quella settimana è in vacanza); 3) il fidanzato del barilotto trova su internet un "caso simile" a quello che affligge la sua tondeggiante tre-quarti: come ha fatto? che chiave di ricerca ha messo? "demoni che perseguitano una da quando ha otto anni e poi siccome il fidanzato di questa è un cretino all'improvviso diventano più aggressivi"?
Insomma: i due protagonisti sono così cretini e poco credibili che non si vede l'ora che muoiano. Anche da questo punto di vista però, il film soddisfa soltanto a metà (spoiler, scusate).


film due) THIRST (Park Chan-Wook, 2009). Questo film è un quasi capolavoro. Per eccesso. Voglio dire: è un capolavoro a cui poi il regista non ha potuto esimersi dall'aggiungere roba in più un po' meno perfetta del resto. Ma rimane il fatto che è un capolavoro. Non solo: è un capolavoro E un film di vampiri. Sembra una contraddizione in termini e invece il mio regista coreano preferito c'è riuscito.
La storia: Un prete coreano (combinazione adorabile e francamente esaltante) diventa un vampiro mentre cerca di fare il martire. Da qui: crisi di fede, voglia di trombare l'amica di infanzia, capacità di guarire i tumori. Il vampiro-prete, esattamente come tutti noi faremmo, si occupa solo delle prime due cose, considerando un contrattempo più che altro le nuove capacità taumaturgiche. L'amica di infanzia è ben felice di farsi bombare dal prete-vampiro, ed è meno innocente e povera vittima di quanto all'inizio vorremmo credere. Il vampiro coreano invece rimane cretino come ci è sembrato all'inizio, anche se i superpoteri e la tendenza acquisita a scopare e/o leccare lo rendono ben più figo che all'inizio (all'inizio il suo superpotere è stonare con il flauto dolce, più avanti avverte le mestruazioni a distanza, salta dai palazzi e piega le monetine - comunque niente di utile). Fanno tutti una brutta fine, ovviamente. Il film è bellissimo esteticamente (il direttore della fotografia è un genio), la storia e i personaggi sono convincenti, recitano meravigliosamente e le scene in cui si leccano-intersecano-"raggiungono la gioia" (come dice il sessuologo Marco Rossi su Dipiù quando deve dire "sburra" ma non può) sono le fra le migliori mai viste.
Cosa c'è che non va? L'ultima mezz'ora di film è straniante: è scritta bene come il resto, girata bene come il resto e, a parte la scelta di mandare tutto a velocità doppia come nelle comiche di Benny Hill, perfetta come il resto. Si ha solo l'impressione che il film dovesse finire prima di quella mezz'ora, e che mi hanno rubato il primo happy ending cinematografico per cui sarei stato contento dopo "Buffalo 66".

venerdì 8 gennaio 2010

Filmi dell'Orrore Natale 2009, prima parte. Hellraiser e Martyrs

é arrivato il momento di tediarvi con i filmi guardati nel corso di queste vacanze.
Come al solito, volevano essere stupidi e con un sacco di spaventi a buon mercato e magari anche con delle mazzate, che non fanno mai male. Purtuttavia, non vi parlerò di "The Smoking", con Jackie Chan, guardato durante il viaggio milano-grottaglie insieme a un bimbo albanese che faceva il viaggio con me (tra l'altro, il bambino, avendo capito molto più di me il reale livello e caratura del film, alla mia offerta di dargli uno degli auricolari per poter seguire i dialoghi ha risposto un acuto "Non serve").
I filmi dell'orrore guardati sono stati sostanzialmente tre, più un capolavoro mancato ma che insomma sempre capolavoro è, e che perciò sarà omaggiato da un quasi silenzio (forse).


Primo Film) HELLRAISER: Lo avevo (forse) visto da bambino, anche se l'unica scena che ricordo è la faccia di J.P. Monroe con la sigaretta in bocca che scopa una da tergo, e oltretutto deve essere una scena di Hellraiser 2 o 3, perché in questo non ce n'era traccia. Avendo subito dopo la visione del film letto il racconto lungo (Hellbound Heart) di Clive Barker da cui il film è tratto, posso a cuor leggero affermare che il film, benchè ben fatto e angosciante il giusto, è grossomodo incomprensibile (e con un finale che chissà perché viene preso da Guerre Stellari).
(Piccola parentesi. Mi dilungo un pò perché ho scoperto che se c'è una cosa che mi piace è vedere un film e leggere un libro e o un fumetto della stessa storia e vedere come funzionano gli adattamenti: è una cosa che mi rende piacevole anche il peggiore dei film, con l'ovvia esclusione, ça va sans dire, di V per Vendetta, film non scusabile e non perdonabile)
Altra precisazione: è un film dell'88, quindi posso presumere che non faccio spoiler, giusto? (parlando degli altri film non credo che mi tratterrò dal narrarvi il finale, vi avverto, ma è un attimo di ipocrisia virtuosa e cinefila che mi piaceva assaporare).
Allora, nel racconto il capo dei Cenobiti (che sono una sorta di Macellai Metafisici vestiti di pelle e molto fetish) è l'unico a non essere sfregiato e vestito di pelle ed è un essere fatto più o meno di luce, mentre nel film è una specie di aragosta gigante e coi denti che, invece di destinare le sue vittime ad un'eternità di torture così dolorose da trasformarsi in piacere (o viceversa, credo che i cenobiti siano sovranamente indifferenti da questo punto di vista), cerca di mordere la protagonistafemminilebuona (ben distinta dalla protagonistafemminilezoccola).
La cosa che comunque torna di meno, in tutto il film, è la fine: nel romanzo, la protagonistafemminilebuona fa un patto coi cenobiti: voi mi lasciate stare se io vi faccio ritrovare quello lì che vi è scappato (che nel film è nel racconto è il fratello stronzo e nichilista e che nel fim, ma non nel racconto, sembra parecchio Fonzie). I cenobiti accettano e - un pò a malincuore - rispettano il patto. Nel film invece la protagonistafemminilebuona sconfigge i cattivi con raggi laser proiettati dalla Lemarchand Congfiguration (mi dispiace, il libro l'ho letto in inglese non so come si dice, in italiano), che è, in pratica, la scatoletta-puzzle che dà accesso al mondo dei cenobiti. Il film si chiude con Pinhead (quello dei cenobiti meno sfregiato e col cappotto più bello - vedi foto) che dice alla protagonistafemminilebuona: "Christine.... SONO TUO PADRE!".

Secondo FILM) MARTYRS (francia 2009, regia di Pascal Laugier). Due tizie bellissime ammazzano una famigliola perfetta e quindi odiosissima, con grande spargimento di sangue. Una delle due, quella meno carina che infatti muore prima, quindici anni prima è scappata da un capannone in cui era stata sottoposta a torture varie ed eventuali. Da allora la protagonista è perseguitata dalla bambina di the Ring, però nuda. Morta la protagonista appena appena meno figa, scopriamo che in effetti la famigliola trucidata era coinvolta in torture et rapimenti, che nella cantina della casa c'è un'altra ragazza torturata e un pò di arredamento fetish-nazi-ospedaliero. Segue arrivo dei cattivi, tortura dell'altra protagonista e spiegone sul perchè e il percome delle torture (che non rivelo). A risollevamento dello spiegone, finale intelligente. A parte l'idiozia dell'idea di fondo (che non vi rivelo), è un gran film: credibile, con protagoniste che si sporcano e si fanno male e per cui si soffre e che giustamente fanno una brutta fine e che soprattutto non sembrano immortali (avete presente quando nei film la gente si rialza dieci volte per robe che dovevano stenderle in un colpo solo?). E' un film che fa vedere un pò troppo (di alcune scene avrei fatto anche a meno, e non avrei sofferto per la sorte delle protagoniste meno di come ho fatto: semplicemente, se avessi visto meno sangue verso la fine mi sarei sentito meno ricattato a provare pietà per le protagoniste), ma in cui ciò che viene mostrato ha senso e non è quasi mai gratuito. Soprattutto, come in pochi film horror ormai, si ha dell'empatia vera verso le protagoniste (unico altro esempio recente che mi viene in mente: "The House of the Devil", ovvero la filologia applicata agli horror anni 80), e non ci si chiede tutto il tempo perchè mai siano così totalmente sceme/incapaci di decisioni razionali.
Giusto per scrivere post circolari, il signor Laugier pare che dirigerà il prossimo remake/reboot di Hellraiser.
Nel prossimo post, un film orribile e un quasi capolavoro.

(e poi, magari, ricomincerò a postare delle robe con un minimo di senso)