domenica 31 agosto 2008

Glasgow Gay Pride 2008


Ieri io e il mio quasi capo Valeria siamo andati al gay pride a Glasgow. Poca gente in realtà, anche se più tranquilla e festante che in Italia, e molte più famiglie e molti più bambini. In fondo, qua quando fanno il gay pride, la sfilata si chiude con il sindaco che fa un discorso in cui gli fa gli auguri e li ringrazia di aver fatto la manifestazione, che motivo c'hanno di protestare? Comunque, posto un collage di foto prese alla sfilata. Molto notevoli le femministe con i cartelli Vulva la Revolucion (più che altro perché mi sono brevemente innamorato di una di loro, tranne poi perderla di vista immediatamente dopo) e vari altri personaggi (quello vestito da orso è tra i preferiti), anche se il grado di fighetteria fashion è decisamente inferiore a quanto visto a Milano.

giovedì 28 agosto 2008

per solidarieta' di specie, non fosse per altro

Mi accodo alla proposta di Malvino (uno molto piu' incattivito di me col "canchero a roma") e ospito la non strabiliante opera di Kippenberger. Ora, io sono abituato a che in Italia appena Baruch 16 apre bocca tutti scattano sull'attenti e eseguono gli ordini, ma se arrivano a spostare anche sta povera rana allora stiamo messi davvero male.
Fate circolare, se avete vostre pagine (per qunto io sia certo che non serva assolutamente a niente, ahime').

martedì 26 agosto 2008

all'improvviso, il genio (alias, la cosa migliore che ho letto oggi, ma in versione trash, intendiamoci)

Qualche anno fa fece la sua comparsa in edicola una rivista meravigliosa, che cercava di sfruttare il successo di Men's Health e consimili riviste per soli uomini (o per uomini soli, come si diceva una volta): il suo nome era Uomo Moderno e due dei suoi titoli (oltre non sono andato, che' mio fratello, che pure acquista di tali mirabolanti prodotti, non acquisto' neanche una delle due o tre uscite complessive di questo pregevole prodotto editoriale) mi sono rimasti scolpiti nella memoria e li ricordero' finche' campo (il che significa che, nel loro genere, erano perfetti).

Il primo, posizionato in basso, all'angolo destro della copertina, era "FALLA URLARE TUTTA LA NOTTE!" (da allora io dico sempre che e' semplicissimo: basta cagare sui cuscini). L'altro, ancora piu' bello (il precedente era, in fondo, piuttosto standard) era: "Oltre il Punto G: Scopri il punto L, K e M". Geniale.

Oggi, spulciando tra i referrers che conducono al mio blog, ho preso uno di quelli della manovalanza porno (credo fosse "scopare con la zia", ma non ricordo di preciso) e ho fatto il percorso inverso, cercandolo su google. Ora, a parte il fatto che Frogproduction e' al secondo o terzo posto (benche' mai io abbia avuto una fantasia del genere, anzi: date le zie di cui sono in possesso non credo di avere riserve di perversione sufficienti), sono incappato nel mitico BlogSeduzione, ovvero nella summa di tutti gli articoli scemi di Men's Health e ancor piu' di Uomo Moderno, privati degli editor (o, visto da un'altra prospettiva: aggiunti PARECCHI errori di ortografia e sintassi) e di qualsiasi freno politically correct o tentativo di nascondere la misoginia imperante.

A parte il meraviglioso lessico (la Fauna femminile, la Seduzione passiva, i segnali di via libera, l'importanza di stare zitti e il dominio del maschio sulla femmina che deve imparare a stare al suo posto e cosi' via sciagattando allegramente) e tutto l'immaginario che pervade il sito (notevolissimi i post sulle donne dell'est, che sono piu' simpatiche e disponibili e se la tirano di meno anche se ad un'attenta lettura del post si capisce che il campione statistico e' composto dalle ballerine di lap dance, che diciamo cosi', sono amichevoli di professione, ma anche quello sulla badante rumena) (quasi da denuncia anche il post sui "tre tipi di donna". E io che ero convinto dell'esistenza di tre soli generi, teorizzati da Tiziano de Siati nella lontana adolescenza, la donna Elefante, la donna Gazzella e la donna Aereoporto), dopo aver perso molto tempo a leggere i vari e deliranti post, mi sono accorto che il blogseduzione ha dato vita ad uno spin-off, BlogSesso.

BlogSesso e' ancora piu' bello: e' scritto peggio e gli articoli sono ancora piu' assurdi. L'highlight pero' (ma non ho letto tutto, e potrebbe esserci di meglio), e' nel post dedicato al "sesso nei villaggi turistici" (consiglio anche di leggere quello sulle tecniche di masturbazione: la fettina e il mattarello mi perseguiteranno finche' campo). Dicevo, nel post dedicato alle avventure degli animatori, trovano spazio le storie di mogli in luna di miele che:

"non sazie delle scopate con i mariti volevano togliersi la voglia anche con l’animatore o , cosa più probabile, i mariti erano tutti ingegneri che ovviamente non sono in grado di soddisfare a pieno una donna."

A me questa frase sembra un capolavoro, soprattutto per l' "ovviamente". Ho passato la mattina a ridere.

lunedì 25 agosto 2008

il piccolo principe, bdsm version!

                                              
Come saprà chi ha seguito il mini dibattito scaturito dal post precedente, l'immagine del principino sadomaso e della sua schiva e schiava rosellina avrebbe continuato a perseguitarmi, se non lo avessi disegnato al più presto. Ecco dunque che l'ultima mezz'ora di lavoro e i pennarelli (pessimi!) di PoundLand mi hanno consentito di liberarmi di questa ossessione.  Certo, il rapporto sadomaso tra il principino e la rosa potrebbe essere anche invertito, ma per questa volta ho preferito andare sul classico. Soprattutto, nell'altra versione mi venivano in mente cose troppo turpi: disegnarle avrebbe creato più disagi psichici di quanti ne avrebbe risolti.

giovedì 21 agosto 2008

il terzino nella grappa

Diciamocelo francamente: Il Piccolo Principe fa cagare.

No, perche' e' una informazione che non trovo da nessuna parte, su internet.

La voce su wikipedia sembra scritta da un ragazzino delle medie, ed e' piena di "secondo me" e di "a me le cose che piu' mi hanno colpito": insostenibile. Il resto della blogosfera non migliora l'impressione generale: sto piccolo principe sembra la versione disegnata male del fanciullino di Pascoli, senza neanche il vantaggio di poter spettegolare sulla relazione incestuosa con le sorelle.

Il problema e', e Ornella non me lo disse, otto anni fa, quando mi costrinse a leggerlo, che il Piccolo Principe e' un esempio perfetto di uno scrittore che dei bambini non ha palesemente capito un cazzo.

No, Ornella mi disse che era bellissimo, che lo aveva prestato a tutte le sue amiche e che ogni tanto rifacevano delle letture collettive dell'opera, piangendo come fontane, quando il piccolo principe s'accorgeva di quanto fosse importante la sua Rosa (e vabbe', mai nessuno ci ha visto niente di sessuale, in tutto questo? a tutt'oggi e' l'unica cosa che mi sembri decente di tutto il racconto).

Perche', diciamocelo, dei bambini veri, il piccolo principe non ha niente: se ad un bambino vero gli disegni una pecora dentro una scatola coi buchi, il bambino vero urla fino a quando non gliela disegni sul serio, quella cazzo di pecora. Un bambino vero taglia le code alle lucertole, si picchia nel fango, gioca a tana delle tigri (o almeno: ci giocava negli anni ottanta, ora giochera' all'allenamento di Naruto); se vede uno ubriaco gli fa lo sgambetto, lo prende per il culo o al limite corre via se e' spaventato, non si intristisce molto per lui (sempre che quello ubriaco non sia suo padre... insinuo il dubbio: il Piccolo Principe come romanzo consolatorio per figli di alcolizzati, politici e cappellai?). Dicevo: il Piccolo Principe e' come i giornalisti di Repubblica e le mamme del Moige si immaginano i bambini, mica come i bambini sono davvero. E poi i personaggi che lo popolano, dal primo all'ultimo, riescono ad essere profondamente antipatici per quanto l'autore si sforzi di renderceli amabili: non se ne salva nessuno, sono talmente falsi che l'unico motivo per cui ti sembrano veri e' che risulta difficile credere di poter portare sul cazzo cosi' tanto dei personaggi inventati.


Comunque, il piccolo principe non e' mica l'argomento di questo post. L'argomento di questo post e' il secondo libro che in quell'infausta estate Ornella mi convinse a leggere (comunque, non vorrei che questo post sembrasse scritto contro Ornella: consigliarmi la lettura del Piccolo Principe e' stata l'unica cosa brutta che mi ha fatto in tutta la sua vita). Neanche quel libro mi piacque granche': forse perche' dopo aver letto il Piccolo Principe uno perde fiducia nella letteratura, o forse perche' sapevo che era uno dei libri preferiti da Baricco (avevo letto gia' Seta, credo, anche se non sapevo del mitico incipit della recensione che gli dedico' Citati: "Il mattino in cui Baricco scrisse Seta...."). Non so nemmeno se la Holden esistesse gia' all'epoca. Comunque, del Giovane Holden non conservavo un buon ricordo, a parte le ultime due righe, che mi sembrarono e mi sembrano tutt'ora meravigliose: "Don't ever tell anybody anything. If you do, you start missing everybody". In inglese certo tutto sembra meglio, e la copia di "The Catcher in the Rye"** del mio padrone di casa mi sta facendo compagnia ogni mattina mentre vado a lavoro, e lo sto rivalutando. 
Ma forse tutto sta nel fatto che voglio tornare a quell'ultima pagina, a quelle due righe. Al fatto che è la prima estate che casa mia e i miei amici ed ex amici di grottaglie non li vedo neanche per un giorno, e che ho iniziato a scrivere questo blog in un periodo in cui mi mancavano, soprattutto quelli con cui mi sono perso del tutto, per motivi che non ho mai capito. 
Che ho ho provato a raccontare qualcosa anche di loro, e che hanno finito per mancarmi di meno, dopo averlo fatto. Che non sono d'accordo con una frase che trovo bellissima, che mi fa venire voglia di raccontare ancora di loro, per metterli da parte, perché molti di loro**** sono non soltanto bei ricordi: sono anche persone abbastanza di merda.

** (il terzino nella grappa, come insegna wikipedia in questo caso, sarebbe l'unica traduzione possibile e decente per questo romanzo. Almeno, a me piacerebbe).
****(lo dico con tutto il rimpianto possibile, ovviamente, e dal gruppo ne sono esclusi alcuni, e lo sanno, e in primis l'adorata Linodda)****

mercoledì 20 agosto 2008

la cosa migliore che ho letto oggi /1

(Si', e' una nuova rubrica, spero)

Sono le 7.24 e magari mi imbattero' in qualcosa di meglio, ma l'intervista a Michele Serra sul sito della stampa mi ha illuminato gia' la giornata. Valga per tutti questo passaggio:


Quindi Veltroni…
«Veltroni ha fatto la cosa giusta in un Paese che non aveva i presupposti politici per farla. La sfiga esiste».
Quale sfiga?
«La sfiga di avere i vescovi. Una zavorra spaventosa».
Aggravata dalla morte della Dc.
«Oggi i vescovi fanno politica in prima persona. Quando penso alla Dc la ricordo come un enorme paio di mutande, non immacolate ma robuste, atte a contenere le vergogne del Paese».
Che metafora schifosa.
«Finita la Dc è come se il Paese si fosse tolto le mutande. Le vergogne sono in libera uscita».


Per quanto io dissenta (non sono convinto che Veltroni abbia fatto la cosa giusta, e in ogni caso il buon Uolter mi sembra uno con cui volentieri chiacchiererei del piu' e del meno, ma da qui a dargli in mano il paese ce ne corre. Certo, a sto giro era la migliore alternativa disponibile), e per quanto con l'eta' Serra stia assumendo un tono un po' piu' fastidiosamente moralistico, la quantita' di bon mots contenuti in tre battute e' eccezionale. (E non ho fatto copia e incolla dei commenti su Ferrara, tra l'altro).
Notevole anche la chiusura, con la risposta a chi da sempre propone D'Alema come capo della sinistra (non ricordando che D'Alema, quando e' al governo, soffre di fortissime perdite della sua famosa intelligenza):

D’Alema è molto intelligente…
«Ma non ha capito che l’intelligenza non basta».

(La chiusura in realta' e' notevole piu' che altro per il commento di Guia Soncini - l'unico motivo per comprare il Foglio, quando ci scriveva su - "E, riguardo al finale, vale sempre la saggia frase di un vecchio amico: l’intelligenza non basta neanche per agire in maniera intelligente". Sono stato a lungo nel dubbio se non fosse questa, la frase del giorno).

martedì 19 agosto 2008

l'impiegato del mese


siccome qui all'IBM non sanno quel che fanno, mi hanno messo tra gli impiegati del mese di luglio. Nella foto, la bottiglietta di whisky marchiata IBM/Manpower datami in regalo, che conserverò e mostrerò ad ogni futuro colloquio (soprattutto a quelli con Manpower Italia), nonché ad amici e parenti.

lunedì 18 agosto 2008

World History with the Pope


(Trovo adorabile l'elmo del feroce razionalista e la frase "Leggiamo Nietzsche e coccoliamoci" e' la mia frase del giorno)

domenica 17 agosto 2008

il terrore di tutti i ladri


Dall'inizio di agosto ho abbandonato il flat più sudicio dell'emisfero occidentale e mi sono trasferito in uno più periferico, ma lindo come pochi, e bello come nessuna altra casa in cui mi sia mai capitato di abitare (tranne forse, of course, la casa paterna).
Presto vi descriverò i figuri con cui divido i molti metri quadrati della casa, intanto ecco le foto dei due pericolosissimi cani da guardia che la difendono.

giovedì 14 agosto 2008

Il giorno ad Urlapicchio

Ci son dei giorni smègi e lombidiosi
col cielo dagro e un fònzero gongruto
ci son meriggi gnàlidi e budriosi
che plògidan sul mondo infrangelluto,

ma oggi è un giorno a zìmpagi e zirlecchi
un giorno tutto gnacchi e timparlini,
le nuvole buzzìllano, i bernecchi
ludèrchiano coi fèrnagi tra i pini;

è un giorno per le vànvere, un festicchio
un giorno carmidioso e prodigiero,
è il giorno a cantilegi, ad urlapicchio
in cui m'hai detto "t'amo per davvero".

Fosco Maraini

(Giusto per condividere con il resto del mondo il mio amore per Maraini e per Bollani in seconda battuta. "E gnacche alla formica ammucchiarona" e' uno dei motti che potrei far scrivere sul mio stemma nobiliare)

lunedì 11 agosto 2008

e io che pensavo che Achab! fosse il fondo

Uno non fa in tempo a dire che il fumetto e' arte che, durante una ricerca di informazioni su Demon Hunter (ovvero: il fumetto piu' brutto mai acquistato) si imbatte in Killkiller, capace di farlo sembrare un capolavoro. Sono ammirato (e voglio possedere i cd con le storie).
Mi piacciono molto i titoli delle storie a sfondo ominosessuale ("Venezia Noir,dramma di un omicida omosessuale" e lo splendido "Lesbismo omicida") ma anche il vago e inquietante "Sinergie Negative" e il seguito dell'omicida omosessuale "Ancora un notte di terrore a Venezia noir!" (che poi chissa' perche' debbano essere proprio gli ominosessuali ad ammazzare e' un dubbio che mi tormentera' finche' qualcuno non mi regalera' i cd 1, 2 e 5 della serie).
Sono notevolissimi anche i profili dei personaggi, come la bella dark lady Kitty Luger che si autodescrive cosi':
"Mi considero una trasgressiva olandesina che ognitanto si fa una bella fumata di erba buona oltre ai "Viaggi con gli allucenogeni"" [sic. Cosa sono? Prodotti per far crescere gli alluci?].
Kill Killer invece e' semplicemente un seguace del KKK (o il fratello gemello segreto di Zakk Wylde). Il personaggio migliore pero' e' indiscutibilmente Moira, comparsa nel 1999 nel corso dell'episodio "Moira femmina violenta", ed e' evidentemente schizofrenica dato che promette a kill killer del sano sesso sadico nazista e poi la disegnano vestita con la tutina di pelle e la falce e martello stampata sulla fronte.
Enjoy, e se non vi viene in mente niente di meglio da regalarmi al mio compleanno, pensate a Killkiller.

martedì 5 agosto 2008

It's a town full of losers and I'm pulling out of here / to win.

Per me che sono nato nel 78, Bruce Springsteen non poteva che essere Born in the USA, cantata senza capire nulla del testo (la modalita' miciomicio, come la chiamavamo quando si facevano i concerti al liceo). Il truzzo totale, quindi, l'immagine peggiore dell'America (anche se bastava leggere il testo per capire che non era propriamente cosi'.... ma e' un equivoco duro a morire, vedi per esempio la delirante discussione alla recensione su Debaser).
Poi, appena iniziata l'universita', mi sono scontrato con un disco, Darkness on the Edge of Town, che mi sembrava cantato male, arrangiato peggio e che di sicuro ha il peggior assolo di sax di tutti i tempi (sulla prima canzone, Badlands), eppure bello. Le canzoni stavano in piedi e si facevano ascoltare e cantare in virtu' di un'alchimia impossibile. Quindi: punto a favore di Springsteen, ma niente amore folle, che' certe cose (come quell'assolo di sax) non si perdonano.
Eppoi capita che pensi di recuperare i primi dischi di questo tipo qua, che in fondo hai ascoltato solo dal quarto disco in poi, quando la maggior parte dei musicisti rock produce solo immonde cagate, e ti scontri col terzo disco, e con Thunder Road che lo apre, e sara' che in questo periodo sei emozionalmente instabile (in senso buono), sara' che svegliarti ogni mattina alle cinque e mezzo e fare colazione nel salone vista mare della nuova casa mentre tutti gli altri dormono ti fa intravedere una speranza qualsiasi nella tua esistenza, sara' che il pezzo e' sborone ma quello che capisci del testo ti fa voglia di capirlo tutto, sara' che arrivi a lavoro alle sette meno venti in largo anticipo e hai il tempo di leggerlo e rileggerlo, e cercare quelle due o tre parole che ti sfuggono, e di canticchiarlo mentre bevi il caffe' in un luogo che di solito e' affollato ma in quel momento e' deserto; sara' che hai fatto una coccola al cane prima di uscire al sole la mattina e che hai baciato una schiena prima di uscire da camera e indossare scarpe lucide e rumorosissime, sara' che ti senti blue collar perche' hai lavorato in campagna e tuo padre lavorava all'ILVA anche se ora devi rispettare il dress code dell'IBM, sara' che ti hanno proposto del lavoro intellettuale e non lo credevi possibile e che l'intellettuale odierno e' la forma di vita piu' proletaria che esista. Sara' tutto questo, ma e' un giorno che questa canzone non ti esce dalla testa, e che ogni tanto sei costretto a canticchiarla a mezza voce.
Che meraviglia.