giovedì 30 agosto 2007

mercoledì 29 agosto 2007

lunedì 6 agosto 2007

Secondo post vacanziero: Melissa P., Terry Pratchett, Justine De Sade, Jesus Christ Vampire Hunter.

I giorni vacanzieri grottagliesi si trascinano meno stancamente e meno pigramente: ho totalizzato ben tre giorni di mare e non faccio più luce al buio, vado a correre con poca convinzione e cerco di studiare ma ancora non ho avuto il coraggio di rimettermi a scrivere.
Nel frattempo cerco di propagandare Pullman (vedi il penultimo post), e rileggo Terry Pratchett.
Sto cercando di convincere tutti a guardare due capolavori cinematografici che hano infestato il mio ultimo periodo pisano. Il primo è l'immortale "Justine de Sade" di Jesus Franco (regista immortale già solo per il nome), con Klaus Kinsky nella parte del Marchese de Sade e - udite udite - ROMINA POWER nei - pochi - panni di Justine (ma sostanzialmente devo dire che preferisco l'attrice che fa Juliette). Veramente notevoli sono tutte le sequenze nel monastero, l'incredibile cretinaggine di Justine in tutte le occasioni della sua vita (e Romina Power è bravissima a fare la cretina, è davvero un'attrice eccezionale) e soprattutto le sequenze in cui il marchese de Sade medita nella sua cella, si tiene il capo mentre un'orchestra d'archi compie poderosi crescendo che dovrebbero rappresentare il suo rovello interiore, la camera zoomma sull'occhio spiritato del marchese e l'immagine di un culo nudo (o più culi nudi, andando avanti nel film) arriva a simboleggiare l'arrivo dell'ispirazione letteraria. Bellissimo.
L'altro film, purtroppo nè tradotto nè adeguatamente distribuito in Italia è "Jesus Christ Vampire Hunter", prodotto dalla Troma. L'azione si svolge ai nostri giorni: una banda di vampiri terrorizza la città succhiando il sangue preferibilmente a giovani lesbiche. Per fermarli - dopo che i vampiri hanno ucciso anche due sacerdoti - scende in campo anche Gesù, che interrompe momentaneamente la sua predicazione. Molte le cose bellissime in questo capolavoro, tra cui il fatto che Gesù e i vampiri combattono usando il karate, nonché Gesù nella tipica scena "mi hai colpito ma non mi hai fatto nulla e ora ti faccio un culo a colosseo (enorme e in rovina)" [n.b. è la scena in cui Bruce Lee si pulisce il sangue dall'angolo della bocca, lo guarda, se lo lecca via dalle dita e poi ammazza tutti], insomma: Gesù in quel tipo di scena si batte forte sul petto e dice "BODY OF CHRIST!". Il film è un pò troppo lungo e le scene di combattimento sono onnipervasive e tra le peggio girate dell storia, ma vale la pena se guardato con molti pop corn e molti amici.

DISCLAIMER: nelle prossime righe parlerò delle prime quaranta pagine di "Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire" di Melissa P. So che non è necessario adeguare lo stile all'oggetto, ma ho poco tempo, questo internet point è carissimo e non posso esercitare la mia abilità nelle circonlocuzioni e negli eufemismi come vorrei. Quindi sarò MOLTO VOLGARE.
Bene: il libro di Melissa P. è una delle cose letterariamente più infami che io abbia mai letto. Forse peggio persino di Destroy di Isabella Santacroce, anche se meno pretenzioso. Dà la decisa impressione che l'autrice abbia guardata uno o due film porno e abbia deciso di scriverci su. Il modo in cui la storia va avanti è plausibile infatti solo in un film porno: giovane vergine curiosa vede maschietto più maturo che le piace e se ne innamora teneramente (in 1,5 secondi); il giovanotto le rivolge la parola solo per chiederle "Scusa, ma tu sei vergine?" (plausibilissimo), lei risponde di sì QUINDI lui la invita a casa sua, le mette il pisello in bocca e lei ingoia tutto senza nemmeno che lui le faccia la tipica faccia "Ma come, vorresti sprecare tutto quel ben di Dio? ."
Dopodichè il giovanotto la scopa per cinque o sei mesi, sempre senza mai rivolgerle la parola. Alla fine lei si stufa e va con un giovine universitario che la prima volta ci va a letto da solo (che sennò pare brutto), ma poi ci porta anche i suoi cinque amici (è infatti un giovine universitario comunista). Oh, io mai avuto amici così. Il bello è che intanto la protagonista cerca l'amore (CERTO....) e rimane una brava ragazza (infatti una intera scena è dedicata a precisare che lei non si fa le canne). Più avanti arrivano il travestito gentile e la coppia gay, ma non sono riuscito ad andare avanti. Facesse almeno arrapare (Porci con le ali ci riusciva, almeno, e come manifesto di una generazione era quasi credibile) avrebbe un senso, ma neanche.
Ah, la cosa peggiore è - a parte lo stile piatto e quello che accade nella, diciamo così, narrazione - la scelta dei termini per descrivere organi e atti sessuali: la "verga", il "suo latte caldo", "me lo mise su per i reni" (EH?! Cosa?), ecc. Terribile: Isabella Santacroce ha perso lo scettro di regina tra le scrittrici di cui amo parlare male. Una nuova era è iniziata, l'era di Melissa Panariello.
(E, prima o poi, leggerò persino MOCCIA.)

mercoledì 1 agosto 2007

primo post vacanziero

Sono arrivato da pochi giorni Grottaglie. Ad accogliermi è stato il principesco matrimonio di mia cugina Giusy: solo ora inizio a digerire l'impossibile quantità di cibo ingerita. Per aggiornare questo blog mi sono deciso a usufruire dello spazio internet del Prince Cafè, uno dei pochi posti a Grottaglie in cui ci sia una connessione (per quanto a prezzi improbabibili) e il Branca Menta (il cui prezzo è invece gioiosamente basso, e questo proietta un'ombra di alcolismo sulle prossime settimane di vacanza).
A causa anche dell'indigestione causata dalle nozze di mia cugina, ho passato questi primi giorni di vacanza a leggere pigramente e girottolare per le campagne intorno a casa mia.
Ho divorato il primo volume della trilogia "His Dark Materials" di Philip Pullman, chiedendomi di continuo come l'avrei preso se l'avessi letto a dodici o tredici anni. Il fatto è che Pullman si concentra su paure infantili molto più complesse di quelle con cui fa i conti la Rowling in Harry Potta: Lyra scopre ben presto di non essere affatto orfana (che in fondo è il maggior cruccio di Harry) e che avere dei genitori è molto peggio. Inoltre Lyra e i personaggi di Pullman sono bambini veri: fumano e bestemmiano, tanto per dirne una, cosa che Ron ed Hermione non farebbero mai: al limite i gemelli Weasley, ma nei romanzi della Rowling sono poco più che macchiette. E soprattutto mi chiedo quanto mi sarei emozionato per l'idea teologica al fondo del primo volume, la connessione ipotizzata (ma che Lyra alla fine arriva a mettere in discussione) tra la "materia oscura" e il peccato originale, e la profonda bellezza di costruire l'ultimo capitolo sulla discussione di un passo del Genesi (modificato per farci rientrare i Demoni che popolano l'universo di Pullman), con riferimenti anche alla discussionee sul loro valore storico e teoretico (il padre di Lyra, Lord Asriel, che si rivela peggiore dei "cattivi" fin lì combattuti dalla figlia, arriva a paragonare il racconto biblico alla radice quadrata di -1, che non esiste e non è immaginabile, ma ci consente di fare e conoscere un sacco di robe altrimenti al di fuori della nostra portata). L'unico difetto che riesco a trovare in Pullman è nel modo in cui tratteggia i potenti, nell'aura di grandezza e forza che immancabilmente riconosce in essi, ma dev'essere una cosa normale per un inglese: in fondo loro hanno una monarchia che funziona da un millennio, e anche se una volta sono arrivati a tagliare la testa al loro re, si sono abituati ad un'idea di potere che è per un italiano inconcepibile. Uno scrittore italiano non avrebbe resistito alla tentazione di rendere almeno uno dei "potenti" ridicolo, così come uno francese, probabilmente, non avrebbe resistito alla tentazione di farne almeno uno molle e vizioso.
A parte la roba di studio ho iniziato a leggere "Gog e Magog" di Martin Buber, e soprattutto a rileggere le stroncature di Giovanni Papini: mi dispiace solo di non avere il volume con la stroncatura di Carolina Invernizio (di cui, su imbeccata di Cinzia e Olivia mi sono letto il pessimo ma divertentissimo "La felicità nel delitto"). Comunque, non sono d'accordo praticamente su niente di quello che dice Papini, a parte quando insulta Benedetto Croce (ma cambiando pochissimo si potrebbero estendere le sue critiche a qualsiasi hegeliano o heideggeriano mai passato, presente e futuro).
Questo pomeriggio esporrò le mie bianche carni al primo giorno di mare: prevedo ustioni e vergogna di fronte a villeggianti bruniti dal sole. Per fortuna ci saranno con me Dado e Gianluca, anche loro in possesso della tipica abbronzatura del muratore.
Nel prossimo post: disegni estivi, musica estiva e la vita grottagliese narrata da un emigrato in vacanza.