martedì 31 gennaio 2012

sabato 28 gennaio 2012

Visioni Estatiche Approssimative


MELANCHOLIA – 2011, 136’. Regia di Lars von Trier.
Come nel precedente Antichrist, il furbetto Lars ( d’ora in poi FL ) ripropone immagini straordinarie e modo di narrare meno all'altezza, discontinuo, che però risolve in maniera notevole. Si comincia con un prologo giocato con sequenze al rallentatore più la musica di Wagner ( al cinema mi ero buttato su Mahler ). È una sorta di concentrato del film che verrà. È una formula che evidentemente piace molto al regista ed è apprezzabile, ma rimane un’idea lasciata lì a stupire la platea, per la bellezza basterebbe anche da sola, ma a questo punto potrebbe svilupparla e rendere l’intero film in questo modo. La storia si divide in due parti, incentrate su due sorelle, una, fresca sposa e l’altra, la maggiore, che le organizza il matrimonio e la cura, che la sostiene. Va detto che all’inizio la protagonista, la giovane sposa, appare come un’annoiata di tutto ciò che le accade, matrimonio compreso, snervante come un po’ il film. Poi in realtà si capisce che sta proprio male, che è depressa, e in questo FL ha visto giusto nel rappresentare il disagio, intendo rispetto ad Antichrist. Una persona depressa può essere davvero snervante per i suoi cari, è un malato che si abbandona senza che apparentemente abbia nulla che non vada, e non si alza dal letto o non mangia, e non capisci perché non prova a guarire, come se non volesse guarire. C’è una innegabile forza espressiva, anche quando spinge al massimo sul piano estetico nel proporre una serie di quadri d’esposizione; e il tono elegiaco, cupo, fa da contrappunto, per una storia fatta di personaggi fragili e distanti gli uni dagli altri, quasi degli intrusi, quasi insignificanti. Visto in un cinema che ha pensato bene di rendere l’esperienza più vivida attraverso un freddo nordico, dove poi è stato girato il film, circostanza che ha reso epica la visione ( io poi ho voluto trattenermi dal fare pipì fino quasi all’ultimo ). Non lo so neanche se mi è piaciuto. Curiosità: ad un certo punto una delle due sorelle fa una ricerca su internet per capire la situazione ( a proposito, non ho detto che il filo conduttore è un pianeta, Melancholia appunto, che potrebbe scontrarsi con la Terra. Càpita anche ai migliori di scordarsi le cose ), e fra i risultati appare il link alla scheda di Lav Diaz, regista filippino di un altro Melancholia, lunghissimo ed estenuante, già recensito su questi schermi. Tanto per dire.
Comunque, per giustificare il mio dubbio circa il mio stesso gradimento della pellicola postillo una storiella ( pescata da quella meraviglia dell'ingegno umano che è Godel,Escher,Bach di Hofstadter ):

Lo studente Doko andò da un maestro Zen e disse: "Sto cercando la verità. In quale stato mentale debbo esercitarmi per trovarla?".
Disse il maestro: "Non esiste la mente, per cui non puoi metterla in alcuno stato. Non esiste la verità, per cui non puoi esercitarti per essa".
"Se non c'è mente da esercitare, né verità da trovare, perché questi monaci si riuniscono ogni giorno davanti a te per studiare lo Zen ed esercitarsi per questo studio?".
"Ma io qui non ho un palmo di spazio," disse il maestro "come possono i monaci riunirsi? Io non ho lingua; come posso chiamarli a raccolta e insegnar loro?".
"Oh, come puoi mentire così" chiese Doko.
"Ma se non ho lingua per parlare ad altri, come posso mentire a te?" chiese il maestro.
Doko disse allora tristemente: "Non riesco a seguirti. Non riesco a capirti".
"Io non riesco a capire me stesso" disse il maestro.

giovedì 26 gennaio 2012

Senza parole :-)


Premessa doverosa ai limiti del bimbominkionismo:
Una conseguenza del pop inteso in termini più ampi possibili è il fan(atic), per cui se esce il nuovo disco del tuo artista che tanto ti piace non solo lo compri, ma fai il possibile per fartelo piacere, ti disponi proprio mentalmente e fisicamente in una condizione per cui ti piacerà, non può che piacerti, oddio speriamo che sia bello! Io sono strano, ci ho riflettuto spesso, è andata così. Il primo cd che comprai non con i miei soldi, i soldi me li davano ( e me li dànno ancora, cosa credete ) mum&dad, ma che comprai intenzionalmente fu Showbiz dei Muse; il secondo To record only water for ten days di John Frusciante. Dal momento che sentivo la responsabilità di aver speso dei soldi ero teso quando mi misi ad ascoltarlo. Ero teso anche per via dell'oggetto e del gesto nuovo, ovvero inserire un disco e mettersi ad ascoltarlo. Lo ascoltai e non mi piacque, per niente, tranne Muscle Museum che era poi la ragione per cui lo avevo comprato. Il fatto accentuò la tensione, mi stavo proprio non dico vergognando, non so neanche che tipo di sensazione potesse essere, non mi ricordo, per cui cercai di calmarmi pensando che magari era questione di tempo, con un po' di pazienza mi sarebbe piaciuto. Pensavo che ovvio, Muscle Museum era la più bella, dunque era normale provare meno emozioni per le altre, ma che comunque se avevano fatto una canzone così bella erano validi, e il disco di conseguenza, e quindi mi sarebbe piaciuto. Tutto è bene quel che finisce bene: in seguito lo ascoltai e riascoltai, e i Muse divennero i miei preferiti, assieme ai Red Hot Chili Peppers, e Scar Tissue fu la scintilla che mi fece venir voglia di suonare la chitarra. Poi c'è da dire che sul versante RHCP alcuni traumi vennero fuori, ad esempio ascoltando By The Way, che pure qua e là non è malaccio, oppure Stadium Arcadium, che pure quello le sue belle canzoni ce le ha. Aspetto di sentire il nuovo. E tornando ai Muse, gli ultimi due hanno segnato una fase di stanca, The Resistance comincia molto bene, poi ha una fase centrale pessima e una finale apprezzabile ma fuori contesto: se Bellamy ha delle necessità espressive che esulano dal rock, tanto vale fare un lavoro dedicato a quello e prendersi una pausa dal gruppo, oppure proporre due progetti, ma quella suite orchestrale fa apparire l'album come pretesto. Comunque c'è un bel libro di Oliver Sacks, ce ne saranno molti in realtà, Musicofilia, che parla di ascolto. Questa premessa però dovrebbe introdurre la mia impressione circa "pro patria", il nuovo spettacolo di Ascanio Celestini. In poche parole, il suo lavoro è uno dei fatti culturali più importanti per la mia vita, per cui per me andarlo a vedere è stato un piacere, conoscere i suoi lavori ed avere in mente la sua voce, le storie che racconta, averlo fra i miei ricordi, tutto questo insomma è un piacere. Ecco, io posso "venerare" Bach J. S., ma non posso essergli grato, in fondo è un pensiero, è un insieme di suoni. Celestini invece sì, gli sono grato, e lo ammiro, per la bontà e l'intelligenza, per gli sguardi che mi permette di lanciare e per le risate sorprendenti fatte di buone intenzioni; per l'umanità e la fiducia nell'umanità che trasmette ( e scusate i paroloni ). Anche perché l'ho visto allontanarsi con lo zaino in spalla in una viuzza ormai deserta che erano quasi le sette di sera e un paio d'ore dopo ci sarebbe stato il suo spettacolo, e per il rispetto che si ha per gli sconosciuti non gli ho potuto manifestare la mia gratitudine e il mio entusiasmo ( e comunque il disco me lo aveva già autografato ).

Pro patria dunque. Gli ingredienti sono ( in ordine sparso ): Mazzini eroe sconosciuto e romantico, pre-emo, pre-dark. La repubblica romana e i sussulti rivoluzionari trasformati in toponomastica e in lezioni di storia per facce brufolose e annoiate. Padri e figli, veri e ideali, sognati, traditi, incompresi. Donne, non senza sé, ma senza Ma. Wittgenstein, ovvero il carcere fatto e finito al posto del mondo, chi è dentro è dentro chi è fuori è fuori. Sono un terrorista o un assassino, per quanto poco volgare e pure istruito? Chopin. Il negro che passa alla frontiera, gli ultimi degli ultimi degli ultimi, il niente che è uguale al niente elevato alla n ( di niente ).

domenica 22 gennaio 2012

Almost famous ( l'underground è vivo e lotta insieme a noi )





Visti tre volte, sempre piaciuti. Hanno certamente stile, suonano molto bene, un tipo di musica che di solito non ascolto ma che è trascinante. Il cantante poi è perfetto, nel senso che oltre ad avere un ottimo ( ottimo per me eh! ) controllo della voce, di registro sempre medio-basso, mette in scena le canzoni, le storie che canta. Cerca di adattarsi al palco su cui si trova a cantare ed anche al luogo stesso, sfruttando gli spazi e gli oggetti, di scena e non. Belli, se devo pensare ad un concerto che mi sono goduto penso a loro.

sabato 21 gennaio 2012

Quando le donne aprono le danze


Sympathy for Lady Vengeance – S.KO 2005, 112'. Regia di Chan-wook Park.
Terzo capitolo della trilogia sulla vendetta del Nostro, se la gioca con Old Boy, assestando i colpi migliori con la messa in scena ricchissima, inquadrature dense di colori che non si sa cosa guardare, e con un finale tremendo, che colpisce lo stomaco e non gli occhi. Sangue sulla neve o glassa sullo zucchero, la protagonista prepara la sua vendetta, che poi diventa una vendetta collettiva. Ci sono anche preziosismi visivi fatti con gli effetti speciali che lo rendono più pop, ma è incredibile come il film riesca a caricarsi di drammaticità senza sfociare nel patetismo, senza appesantirsi insomma. Saranno le battutine o le scenette grottesche. Sarebbe da dire qualcosa a proposito del tema portante della trilogia, ma i dubbi etici rimangono dubbi, e l'occasione è buona per fare buoni film.



Jackie Brown – USA 1997, 154'. Regia di Quentin Tarantino.
Perché questo e non Kill Bill volume 1 e 2? Perché fra i film di Tarantino è considerato meno, è meno entrato nell'immaginario. E poi mi è stato simpatico da subito. Ogni volta rivederlo è un piacere. Rispetto alle Iene o a Pulp Fiction, e poi ai successivi capitoli della sua filmografia, qui il regista, adattando un romanzo di Elmore Leonard ( è curioso come Jackie Brown sia anche il protagonista maschile di un romanzo noir di Higgins, Gli amici di Eddie Coyle, che per gli appassionati del genere consiglio caldamente. E non sono solo io a farlo ), presenta un film più classico, senza scombinare temporalmente la trama e concentrandosi sulla protagonista. Leggendo qua e là però si notano certi particolari di regia, ad esempio il primo incontro tra Jackie Brown appena uscita di prigione e il suo "fiduciario", cioè il tizio che prende in custodia quelli usciti con la cauzione. Quando i due sono nella macchina, notare gli stacchi sui rispettivi primi piani. L'intreccio della trama è garantito dalla bravura di Leonard, e si gioca tra i due fuochi "cattivi", i federali e i banditi, con Jackie Brown in mezzo a provare il colpo per lasciarsi alle spalle il passato e provare a rinascere. È un film intimo.

Parlando di Leonard, ho riletto Il Grande Salto, e mi sono visto i due film che ne hanno tratto, uno quasi subito dopo l'uscita del libro, nel '69, e l'altro del 2004, entrambi bruttini, entrambi tradotti alla cazzo di cane. Cioè neanche: rispettivamente "Io sono perversa" e "Brivido Biondo", chissà che ne direbbe lo psico-analista livornese.

mercoledì 11 gennaio 2012

L'Oroscopo di Cinzia - 2012!



(Come i più acuti di voi avranno notato, questo blog un tempo "personale con incursioni esterne", grazie alla buona volontà di Stefano - il piccolo aiutante di babbo natale - e alla pigrizia del sottoscritto - Daniele - è diventato un blog collettivo a tutti gli effetti. Lo era già un po' grazie a Cinzia, che ci ri-delizia con il suo oroscopo per il 2012 e mi assicura che tornerà per San Valentino con il suo Oroscopo su "I dodici segni e l'amore". Stay tuned!!)


Il 2012 si apre con una celeste tensione: nel cielo di nascita del nuovo anno, Giove e Saturno si fronteggiano.
Lo sguardo bonario di Giove incontra gli occhi torvi di Saturno; il faccione rubicondo del primo è rivolto al pallido volto asciugato del secondo.
Mentre intrecciano un dialogo pieno di malintesi, i due pianeti sono come parenti riuniti nel salottino buono per occuparsi di noi; sono come tutori che entrano in scena quando nelle nostre vite lo standard delle nostre prestazioni si spezza e allora va ridiscussa – per forza di cose - l’impostazione del nostro curriculum.
“Lo manderemo in collegio” – dice Saturno – “e se occorre in riformatorio; così imparerà a comportarsi bene! e dopo, se noteremo un po’ più di impegno da parte sua, potremo aiutarlo a trovare un buon impiego”.
“Hai notato la straordinaria espressività di quelle donnine nude che ha dipinto sulla parete della cucina?” – ribatte Giove – “Perché non gli permettiamo di affinare il suo talento? Provvederò io per la parte economica, e gli farò conoscere un bel po’ di gente che apprezza l’arte!”
Come è facile immaginare, mettere d’accordo questi due sarà difficile: potrebbero anche scontrarsi e inasprire le proprie posizioni proponendo per noi soluzioni scomode e ridicole: dalla gogna al palcoscenico.
Giove e Saturno rappresentano dei principi che possiamo provare a vivere consapevolmente come parti collaborative di noi stessi, come ingranaggi che devono ‘ingranare’: la nostra parte espansiva, ottimista e fortunata e il nostro lato restrittivo, responsabile e previdente. Tenendo a mente questo assunto, chiunque provi a immergersi onestamente dentro se stesso saprà decifrare i misteri del proprio destino e leggere le proprie responsabilità tra le righe di improvvise sventure e grandiosi colpi di culo.
Vediamo allora come si potrebbe esprimersi, nel corso dell’anno, il confronto fra la componente gioviale e saturnina di ciascuno di noi.

Ariete
Saturno sarà ancora in opposizione dal segno della Bilancia nel 2012. Sono previsti altri spiacevoli ostacoli e rallentamenti per i vostri progetti. Ma siete sicuri che questi disegni siano davvero vostri? Saturno ne metterà in rilievo ogni difetto di fabbricazione: prima di cedere alla tentazione di credere che sognare non paghi, perché non provate a sognare meglio? Nella seconda metà dell’anno avrete già aggiustato il tiro e riuscirete a fare qualche centro. Negli ultimi mesi, Saturno dallo Scorpione vi spingerà a darvi la zappa sui piedi da soli. Calzate scarpe antinfortunistiche e andate avanti.

Toro
Lo zio Giove quest’anno vi dà la mancia: parate la mano e prendete tutto. Dall’estate, nessuno vi darà più niente gratis e, dall’autunno, Saturno dall’opposto segno dello Scorpione vi aiuterà a perdere i chili di troppo che avrete accumulato. Ottimo momento per controllare la salute, pianificare le finanze, chiarirvi ed esporre i vostri progetti. Allinearsi con Saturno con l’appoggio di Giove è più facile: rinunciate al superfluo con entusiasmo e non fate agli altri quello che non vorreste che venisse fatto a voi. Abbiate coraggio e avrete un cuore in omaggio.

Gemelli
Rimessi in riga da un morbido trigono di Saturno, nella seconda parte del 2012 accoglierete il passaggio di Giove nel vostro segno: fate per tempo spazio nelle vostre vite, perché persone e cose potranno esigere di entrare e non si può ritrarsi sempre e perennemente rifiutare. Se siete confusi è perché vi ostinate e non tenere la vostra immaginazione dalla parte del manico: peccato, perché la fantasia delle vostre parole non è solo un bouquet di rappresentanza, ma un arsenale di motivi per spostare il mondo e arredarlo con molto più stile.

Cancro
Non subendo particolari pressioni e neppure stimoli importanti, il Cancro tenderà a insabbiarsi nelle proprie contraddizioni nella prima parte dell’anno; dall’autunno, però, a forza di pensare e ripensare imparerà a manovrare, grazie all’alleanza di Saturno, la struttura logica del mondo: una competenza fondamentale per fondare delle convinzioni e porle alla base di una vita costruttiva. Vi si chiede di crescere e diventare responsabili. Che non significa che i vostri capricci diventeranno pillole di saggezza, ma che le vostre minacce da leggere fra le righe saranno invisibili ai sistemi elettronici di lettura ottica dei moduli prestampati.

Leone
Da tempo Saturno invece di frenarvi vi invita a riflettere – cosa che non sempre è nelle vostre corde – dopodiché vi lascia liberi di correre ed eventualmente rompervi il muso contro qualcosa di duro a cui avevate proposto di non esistere. Nell’anno nuovo potreste lanciarvi ad una velocità maggiore del solito, incitati da un Giove ebbro e distratto, ma probabilmente vi conterrete e avrete una bellissima estate. A fine anno, invece, vi contrarrete dentro a un pensiero con molte facce, come davanti a una gorgone che vi fissa attraverso gli occhi dei suoi serpenti.

Vergine
Nel 2012 sarete più grintosi e meno frustrati. O almeno, potrete provarci. Questo vi permetterà di accettare le caramelle offerte da Giove con gratitudine e senza troppi sospetti. Dire le cose senza gridare fa stare bene; chiedere con la speranza di ottenere rende gentili. Conservate il ricordo di questi momenti di forza gentile e, all’occorrenze, indossatene due gocce dietro alle orecchie. Alla fine dell’anno sarà meno facile restare lucidi e per voi è particolarmente triste perdere il potere di versare uno sguardo obiettivo sulle cose.

Bilancia
Ormai abituati alla presenza di Saturno nel vostro segno, o avete imparato come si sta al mondo o siete diventati sordi per non sentirvelo più ripetere. Rifiutare i costosissimi insegnamenti di Saturno è come fare l’abbonamento in palestra e poi non andare ai corsi: pur avendo pagato, per dimagrire e rassodarvi dovreste anche sudare, altrimenti non potrete acquisire i benefici per cui la spesa è stata fatta. Nella seconda metà dell’anno Giove sosterrà le vostre vite nuove e, negli ultimi mesi del 2012, Saturno uscirà dal vostro segno lasciandovi una medaglia al valore, che potrete appuntare sul petto per difendere il battito del vostro cuore.

Scorpione
Nella prima metà dell’anno Giove sarà ancora opposto dal segno del Toro e dopo l’estate, passando in quello dei Gemelli, non vi potrà aiutare molto; se deciderete di sbagliare, quindi, sbaglierete alla grande. Non dite troppi sì: assumetevi solo gli impegni che siete certi di poter sostenere. Negli ultimi mesi dell’anno, accoglierete Saturno nel vostro segno: attendetevi un consolidamento se sarete disposti a lavorare con molto impegno ai vostri progetti e a fare delle rinunce per concentrare le vostre aspirazioni verso un’unica direzione. Comincia per voi un cammino di maturazione: che vuol dire crescere se non mutarsi? Il serpente si spoglia della sua superficie per diventare grande e possente.

Sagittario
Nella seconda metà dell’anno Giove si opporrà al vostro segno, lasciandovi in balia del vostro slancio e lasciando gli altri in ostaggio alla vostra invadenza. Tra chiedere un favore e rompere i coglioni sosta una differenza sottile che vi prego di tenere in conto per non alienarvi la grazia del prossimo. State attenti alle spese inconsulte e alle indigestioni e continuerete sempre e comunque a cadere in piedi. Negli ultimi mesi dell’anno Saturno, passando in un segno d’acqua, spengerà qualcuno dei vostri entusiasmi e sembrerete un po’ disorientati. Un anno ciclotimico.

Capricorno
Una durezza ostinata vi è connaturata ma quando un invito si fa dolce e ripetuto convenite anche voi di accettarlo. La benevolenza di Giove spiana la vostra strada e rende possibile ogni vostro progetto ben ruminato. Siate aperti alle buone occasioni: quello che non vorrete far vostro nella prima metà dell’anno sarà tanto più difficile da realizzare in seguito. Allineatevi con Giove: siate pieni di speranza e ingrassate. Tornate cauti dall’estate. La serietà saturnina che tanto amate vi restituirà subito dopo una vita impallata e bigia come piace a voi.

Acquario
Grazie al vostro impegno state procedendo al lento consolidamento dei frutti delle vostre ossessioni. Continuate così, e dopo l’estate comincerà a soffiare un vento favorevole e gioviale che gonfierà le vostre vele e vi farà avanzare velocemente verso l’obiettivo a lungo mirato. Lo spettro di Saturno che crederete di vedere con la coda dell’occhio sul finire dell’anno è tutta una vostra invenzione. Quanto più “si smanacca”, tanto più si affonda nel grande mare della vita. Quando tutto vi sembrerà bloccato, dovrete ricordarvi di ricomporvi e rammentare che porta più lontano un’onda che fa di testa sua che cento colpi dati contro il muro di testa vostra.

Pesci
Un po’ di pazienza ancora, poi verrete sollevati da molte noie per gentile intercessione di Giove. Cercate di non dissiparvi e di non distrarvi e riempitevi le tasche di pietre, se serve. In estate, volate basso: così invece di schiantarvi contro il fianco di una montagna andrete a sbattere contro qualcuno, e potrebbe essere un bell’incontro. Tanto, sul finire dell’anno, Saturno dal contorto segno dello Scorpione vi racconterà storie di paura che voi saprete mutare in nubi bianche sulle quali salire. La sfida diventerà resistere all’idea che ogni cosa che dall’etere si condensa e diventa tangibile sia per forza onerosa e sporca. 

Cosa volete sentire


Questo bel libro raccoglie i racconti di 13 cantautori, alcuni hanno una band, racconti che hanno come tema principale il loro lavoro ( benché qualcuno ci tiene a dire che non è un lavoro, forse Giorgio Canali ), dalle prime imbarazzanti esperienze, i concertini davanti a quattro persone spaiate e sedute all'aperto sono imbarazzanti, i contatti con i locali e dato che comunque molti di loro sono se non proprio famosi, affermati, i contatti con le case discografiche ( ma quand'è che falliscono? ). Ma non solo, alcuni raccontano anche vicende più personali che poi si ricollegano in un modo o nell'altro alla musica. I miei preferiti sono quelli che raccontano proprio la vita dell'artista, fondamentale dunque la guida per improbabili musicisti in tour di Dario Brunori ( Brunori Sas ) e Mai Land di Rossano Lo Mele ( Perturbazione ). Il bello poi è che grazie a Youtube, uno si legge un racconto e poi si va ad ascoltare le canzoni di chi l'ha scritto.

venerdì 6 gennaio 2012

Il paese più stupido del mondo

È bene dirlo subito, il paese in questione non è il Giappone, ma l'Italia, almeno per un sondaggio. Certo è che alla fine si ha l'impressione di un confronto fra due estremi, la simpatica e gioviale cialtroneria italiana, e la ossessiva osservazione delle regole giapponese. Ma non c'è solo questo, o meglio non è questo il punto. Nel procedere del viaggio che l'autore ha intrapreso per motivi di lavoro, due mesi di insegnamento in una università ( la "prestigiosa" The University of Tokyo ), c'è il continuo scontro tra i pregiudizi che uno si porta dietro e la voglia di capire e di conoscere, di andare oltre la superficie, trovare l'essenza. E invece è la superficie che conta, o meglio, non c'è nessuna essenza, siamo limitati, nelle nostre possibilità e nel nostro tempo. Ciò che mi è piaciuto di questo libro, e devo dire che lo rileggo spesso in qualche passaggio, è che racconta in maniera piacevole dei tratti, delle giornate, delle cose curiose di un paese, cerca di affrontare gli spazi più nascosti, come la competitività esasperante, una struttura sociale bloccata, la difficoltà per chi è straniero di vivere in quel posto ( per i turisti è una pacchia ), il prezzo da pagare insomma per essere una società che cerca di prevenire ogni male e di essere controllata fino ai movimenti del corpo. E stiamo comunque parlando delle impressioni di una persona che ha fatto un viaggio e racconta ciò che ha visto, e lo scrive senza certezze, con uno stile appropriato per il cazzeggio intelligente che mi è caro.

mercoledì 4 gennaio 2012

Almost famous ( l'underground è vivo e lotta insieme a noi )

Il loro sito, poi un pezzo:



Li ho visti dal vivo, dalle mie parti, purtroppo sono arrivato quasi alla fine. Ho poi scambiato qualche battuta con il bassista visibilmente ubriaco che intanto ci provava con una mia amica. A dire il vero non saprei dire quanto e se mi piacciano, ma in effetti non è così importante. Suonano parecchio in giro, beati loro!