lunedì 23 aprile 2012

Considerazioni a margine di una bella giornata


Nel suo saggio "Questo è il paese che non amo" Antonio Pascale riporta le parole di Milan Kundera a proposito di lacrime. La prima lacrima è sempre spontanea e sincera. È direttamente proporzionale alla sorpresa o all'evento che per la prima volta ci sorprende o ci tocca. La seconda è già artefatta: non piangiamo per l'evento ma ci commuoviamo pensando a quanto sia giusto piangere in quel momento ( queste le parole di Pascale ). "Il kitsch fa spuntare, una dietro l'altra, due lacrime di commozione. La prima dice: come sono belli i bambini che corrono sul prato. La seconda dice: come è bello essere commossi insieme a tutta l'umanità alla vista dei bambini che corrono sul prato. È solo la seconda lacrima a fare del kitsch il kitsch. La fratellanza degli uomini sulla terra sarà possibile solo sulla base del kitsch".

In macchina per andare a fare le prove col gruppo in cui suono, lo stereo acceso, assieme alla primavera mi accorsi della gente che camminava lungo i bordi della strada; dalle mie parti è campagna, per quanto ad un quarto d'ora dalla città. Due donne in tuta a corricchiare con due mazzi di fiori in mano, un gatto spericolato che rinunciò ad attraversare, due escursionisti con due grossi borsoni sulla schiena, una vecchietta quasi nascosta. Considerando la bella luce che c'era, e il caldo che già si sentiva, e tenendo presente che in quei momenti le casse offrivano Videotape, da In Rainbows, tirava insomma una certa aria di commozione. Ma non andiamo oltre.


lunedì 16 aprile 2012

Non può piovere per sempre

Ovvero le citazioni perfette per gli zainetti che non indossiamo più.
E ancora: della onesta teoria per cui anche dei grandi classici possiamo non ricordare più un accidente.

"...in quell'intervallo di silenzio che si crea dopo aver sentito qualcosa di veramente bello, un intervallo che può durare uno o due secondi o tutta la vita, perché ce n'è per tutti i gusti in questo mondo senza giustizia né libertà..."

I detective selvaggi,
Roberto Bolaño

domenica 15 aprile 2012

IL PAESE DEI BUONI E DEI CATTIVI


D'accordo che è Domenica, e la Domenica è il giorno del Maestro e della sua certa idea di mondo, e sia ben chiaro non sto scherzando, però mi andava di segnalare un altro bel libretto, che per continuare con la metafora mangereccia, metterei nel campo dei digestivi. Ovvero è un saggio che mette in discussione buona parte della retorica che possiamo sorbirci attraverso i media, concentrandosi anche sulle singole parole dette ( le parole sono... ). Vale come esempio il capitolo sulla "meritocrazia", concetto ormai divinizzato, la cui storia è una beffa bella e buona. Termine coniato da un sociologo laburista inglese negli anni '50 con intenti satirici volti a smascherare il classismo strisciante di una società basata sui titoli scolastici sostituiti ai titoli nobiliari, finito poi completamente travisato sulla bocca di Tony Blair nell'atto di tessere l'eloquio funebre per il nostro sociologo.


Un'intervista all'autrice, e il blog dell'autrice.


BONUS TRACK, che non c'entra niente, però è una delle cose più belle ascoltate negli ultimi dieci anni: