martedì 29 luglio 2008

cassetta da sentire in macchina (viaggi tristi)


Mixwit

(primo esperimento con Mix TApe: canzoni messe un po' a casaccio, e tra l'altro un po' deprimenti - cioe': come piacciono a me, e meno male che quelle piu' tristi ina ssoluto non c'erano - e solo quelle disponibili: appena recupero una connessione da casa, faro' una cassettina piu' decente. Comunque questa sarebbe una cosa che avrei ascoltato volentieri di notte, tornando verso casa, qualche anno fa. Soprattutto per il finale strumentale. )

lunedì 28 luglio 2008

giorni non troppo quieti, in breve.

Negli ultimi giorni la voglia di scrivere ha latitato. Un mezzo Achab! giace sulle pagine del mio quaderno degli schizzi, e non avere internet a casa (ancora) non aiuta.
Ecco quindi un veloce e brachilogico consomme' di quello che ho fatto e visto negli ultimi giorni.

Film visti: 4. Di cui per compagnia: 2 (Il diavolo veste Prada e Alta Fedelta') Di cui avevo letto il libro: 1 (Alta fedelta'. Il libro e', ovviamente, meglio, ma non troppo). Di cui ho pensato: "Vabbe', commediuole, ma c'e' di peggio al mondo. Cioe', noi in italia a fare di peggio siamo bravissimi": 2. (Ma se fosse passata la mozione per guardare "Come farsi lasciare in dieci giorni" non credo che il risultato finale sarebbe stato lo stesso). Film soddisfacenti: Lady Vegeance (Meno divertente di Old Boy, ma anche con -un po'- meno buchi nella sceneggiatura e con un finale molto piu' forte, e con della gentaccia nella parte delle vittime). Film non troppo soddisfacenti ma con Kirsten Dunst nuda (endorfine!): 1 (Marie Antoinette, notevole piu' che altro per l'uso della colonna sonora anni ottanta sui balli settecenteschi). Oltretutto la Kirsten Durst ricordava, nei primi dieci minuti di film, un fantasma del passato recente.

Libri Letti: Middlemarch: un po' tediosello. Avevo iniziato a leggerlo dopo che un articolo di Zadie Smith sul Guardian mi aveva informato del suo status di romanzo inglese per eccellenza, e per vedere chi fra lei e Henry James avesse ragione nel dire che Lydgate e' una palla al piede (Henry James per il si', Zadie Smith per il no: per lei Lydgate e' il personaggio medio e adulto in cui tutti ci riconosciamo, per James e' solo un tipo non tanto sveglio e parecchio noioso che riempie gli intermezzi in cui non si parla di Dorothea). Aveva ragione Henry James. Un bel romanzo di trecento pagine su Dorothea sarebbe stato piu' piacevole.
The Boys from Brazil di Ira Levin: niente di che, anzi. Oltretutto e' finito miseramente durante il viaggio di ritorno in Italia, lasciandomi per un'ora e mezzo senza nulla da fare se non leggere Diario (che dopo un inizio quindicinale promettente, sta decisamente scadendo: il numero su Berlusconi e il Viagra era veramente pessimo) o la rivista della Ryan Air, con i fantastici gadget da acquistare in volo. Mi e' sembrato piuttosto di maniera, ma forse negli anni settanta, prima dell'esplosione del mercato della Shoa, la costruzione e i personaggi sembravano piu' originali Comunque, come la maggior parte dei thriller, invecchiato malissimo.
Ghost Story, di Peter Straub (in lettura): consigliatissimo da Stephen King in Dance macabre, per le prime duecentocinquanta pagine regge, anche in virtu' di un prologo spiazzante e inquietante come poche cose lette di recente. Speriamo non si ammosci nel seguito. DI buono e' che ha protagonisti vecchi e cattivi giovanissimi (o addirittura: bambini). I personaggi adulti (in questo caso, anzi, decisamente anziani), con una vita alle spalle di cui non sia necessario sempre raccontare la formazione, sono piu' difficili da creare, e da piu' soddisfazione farli morire male (il vecchio, nella maggior parte dei film/libri si sacrifica o si rassegna, non siamo ancora abituati all'idea che voglia campare anche lui, e piu' degli altri, magari). Persepolis, di Marjane Satrapi: l'avevo letto a pezzi e bocconi un paio di anni fa, ma tutto in una sorsata e' devastante. Lo leggevo nella sala d'attesa dell'aereoporto di Glasgow prestwick, e ogni cinque minuti dovevo alzarmi per fare un giro e fingere di interessarmi al duty free per non mettermi a piangere davanti a tutti. L'occhio lucido comunque mi e' rimasto per tutto il volo. Disegnato benissimo (e chi parla di disegno semplice in Persepolis vuol dire che non ha mai provato a fare un disegno semplice, altrimenti vedrebbe quanto e' difficile con cosi' poche linee creare un mondo perfettamente credibile e un gruppo di personaggi perfettamente riconoscibile - vedi, tanto per dire, la capacita' di Spiegelman di disegnare tutti gli ebrei con la stessa faccia da topo e dare allo stesso tempo un'identita' precisa ad ognuno di loro), scritto e pensato addirittura meglio, anche nelle parti in cui la suddivione per vignette e' piu' classica.
Sul comodino in attesa di essere letto: Mister Blue, Memories of a Renegade, di Edward Bunker. Cane mangia cane e' uno dei romanzi piu' strazianti che mi sia capitato di leggere negli ultimi anni, e l'autobiografia di Bunker aspetta placida il suo turno. Ho letto solo le prime due pagine, perche' non potevo farcela ad non gustarmi l'incipit. Terremoto=Concepimento dell'eroe: non so se e' piu' cardaniano o sterniano. Sto dilazionando il piacere.

Musica: qui la lista e' piu' lunga. I nuovi dischi di Sigur Ros e Bonnie Prince Billy mi sono piaciuti molto, ma sono incredibilmente allegri. Per i Sigur Ros posso farcela, ma il signor Will Oldham allegro non ce la faccio ancora ad ascoltarlo con continuita': dopo due o tre canzoni mi chiedo sempre cosa gli e' successo (facile immaginare, direbbero il 99% dei miei amici, nonche' della restante popolazione maschile del pianeta terra). Intanto pero' mi sono ri-fissato con gli Slint (Spiderland) e con un vecchio disco di Frank Zappa, Hot Rats, che non ascoltavo da un bel po'. Soprattutto il primo siete invitati a procurarvelo, fa bene alla vostra salute (anche Zappa, ma parto dall'idea che se uno ama Zappa non ha bisogno di sentirselo dire). Consiglio per l'estate: se date feste in terrazzo, magari avete una piscina e servite martini coll'oliva, allora i Last Shadow Puppets (gruppo parallelo del cantante degli arctic monkeys) sono molto adatti: una roba che fa venire voglia di presentarsi come James Bond e ballare con le ragazze ye-ye. Attenzione: l'ascolto sconsiderato puo' farvi venire voglia di iscrivervi al pentapartito, indossare occhiali neri con la montatura spessa e darvi alla lotta armata - oppure di escogitare piani folli e malvagi perlaconquistadimondo (effetto paradosso, of course). Ce ne sono altri, ma rimando, che il tempo stringe.
Ai prossimi giorni per descrizioni meno sommarie.

domenica 20 luglio 2008

quotes: getting an education

"Getting an eduction was a bit like a communicable sexual disease. It made you unsuitable for a lot of jobs and then you had the urge to pass it on"
(Terry Pratchett, "Hogfather" - un genio).

venerdì 18 luglio 2008

no drama in my PhD


Nessuno l'avrebbe mai detto, ma in virtu' di una visita che definire lampo e' un eufemismo (in tutto: 22 ore e mezza di permanenza in toscana, viaggi in treno e ore di sonno compresi), sono riuscito ad addottorarmi. Oltretutto con una discussione che mi ha dato soddisfazione. Non sono riuscito ad ubriacarmi, benche' io abbia bevuto un bel po'. Ricuperero' stasera, magari, anche se ho talmente tanto sonno arretrato da non credere di farcela. Comunque, ora non sono piu'dottore magistrale, bensi' dottore di ricerca: aspetto di vedere come questo modifichera' la mia esistenza (probabilmente: in nessun modo).


martedì 15 luglio 2008

domenica 13 luglio 2008

Achab! /7


Mentre lo disegnavo non ricordavo dove avevo visto l'omino con la testa-mondo. Poi mi sono ricordato l'omino che fa jogging in un qualche fumetto di Pazienza, ma non riesco a ricordare quale.
Attenzione: il prossimo Achab! sarà verbosissimo.

venerdì 11 luglio 2008

the spirit of the sink

La vendetta dell’agenzia immobiliare si e’ implacabilmente abbattuta sul capo dei miei coinquilini, puniti dalla ferale notizia che dovranno pagare - e caro - per la ripulitura della casa. (E IO NO. EH EH)

Cio’ ha risollevato per alcune ore il mio umore, abbastanza scosso dalla ennesima degenza ospedaliera (e prossima operazione, prima e ultima se ddio vole, e poi trent’anni di salute perfetta), della mia cara ma a questo punto un po’ acciaccata genitrice.
Da giorni il mio malanimo trovava sfogo nella scrittura de "Lo spirito del lavello", storia horror e fiabesca al tempo stesso di una casa che si vendica dei suoi sudici occupanti. Tra le scene madri: 1) l’attacco combinato sferrato dal kettle e dal tostapane contro le mutande (attenzione: metonimia) Calvin Klein del piu’ fashion dei due;
2) lo spirito femminile uscito ignudo e bagato dal lavello che si porta a letto quello meno simile ad un essere umano solo per scrivere il giorno dopo sul suo specchio "Gentile cliente, benvenuto nel mondo dell’aids. La Malattie Infettive spa e’ lieta di comunicarLe che Lei ha diritto ad uno sconto speciale anche sull’intera collezione delle epatiti alfabetiche. L’intero pacchetto, consegnatole questa notte dalla nostra incaricata, puo’ essere restituito entro cinque giorni lavorativi. Per tempi e modalita’ di consegna la preghiamo di mettersi in contatto con il callcenter Telecom Italia". (Specchi molto grandi, in casa mia, e gli spiriti dei lavelli possiedono una scrittura minutissima);
3) La morte improvvisa (la nascita c’e’ gia’ stata) della ricca popolazione di insetti che popola la moquette, e susseguente creazione di similpalude infida in cui I due affonderanno chiedendo pieta’ all’unico sopravvissuto (ME MEDESIMO), che provera’ anche a salvargli (EGLI, INFATTI, E’ BUONO), ma non ci riuscira’ e li vedra’ morire nel corso di un’orrida, lenta e disgustosissima agonia. Cio’ pero’ non affliggera’ la psiche dell’unico sopravvissuto, che anzi guardera’ al futuro con rinnovata speranza e giuoia, gustando come mai prima aveva fatto le soddisfazioni di una cucina pulita, di un bagno utilizzabile e di una moquette di un unico colore.

Il malanimo pero’ si accanisce anche contro I prodotti di entertainement di cui provo ad essere fruitore: ecco dunque che ho concluso che I fratelli Wachowski (o come cavolo si chiamano loro, si’, insomma, quelli di Matrix, che detto per inciso e’ la trilogia piu noiosa mai creata, e, detto per inciso, il primo della serie e’ solo bruttoccio, il secondo e’ solo un po’ scemo, ma il terzo e’ veramente una delle cose piu’ kitsch che mi sia mai capitato di vedere) devono smetterla di produrre robe, ma che soprattutto io devo smetterla di pensare: "massi’ dai, hanno scelto una roba figa, diamogli fiducia". Benche’ "V for Vendetta" abbia opposto una strenua resistenza e grazie al materiale di partenza prodotto da Alan Moore il prodotto finale sia meno peggio di quel che potrebbe, vale infatti il vecchio motto "Un ragazzo ritorna dal college. Scopre che sua madre va a letto con lo zio. In piu’, nei paraggi si aggira il fantasma del padre. Date il soggetto in mano a Shakespeare e avrete l’Amleto, datelo ai fratelli Wachowski e avrete "La liceale se la fa col professore" ma coi protagonisti vestiti molto fighi e con occhiali da sole orribili".
Insomma, V for Vendetta e’ un film neanche cosi’ male, ma (e cio’ e’ interessante) nel film si puo’ con un’estrema facilita’ distinguere le cose belle da quelle orribili e quelle orribili sono tutte prodotte dalla sceneggiatura dei fratellini. Se qualcuno di voi ha solo visto il film faccio un elenco sommario e casuale di alcune differenze: V non si innammora di Evey; V non urla al cielo come un qualsiasi Rambo/Steven Seagal/Hulk della situazione; V non e’ detto che sia orrendamente sfigurato; Evey all’inizio della storia ignora il coprifuoco perche’ vuole prostituirsi; V non muore come un cretino; l’ispettore riesce a capire come pensa V solo dopo essersi fatto una dose magnum di LSD; nel fumetto di Moore non c’e’ bisogno di immaginare che il governo sia responsabile della morte di centomila bambini per giustificare atti di ribellione contro di lui: basta e avanza il fatto che sia uno stato fascista.
Ad inizio settimana il malumore mi aveva suggerito che la differenza di qualita’ tra un film hollywoodiano e un fumetto fosse spiegabile col fatto che I fumetti sono l’unica forma d’arte possibile rimasta. Ma come dicevo, ad inizio settimana ero un po’ piu’ nervoso, ora tendo a dare la colpa solo ai fratelli Wachowski, ma non ho ancora deciso in quale racconto dell’orrore inserirli per potermi agevolmente vendicare di loro.

martedì 8 luglio 2008

quotes: Lo Scrittore e l'Anatra

"Chi s'interessa a uno scrittore perché ama il suo libro è come uno che s'interessa alle anatre perché gli piace il foie gras".

Jonathan Littell, in un intervista alla Frankfurter Rundschau del 24 giugno, dal blog libri di Internazionale

lunedì 7 luglio 2008


Una sera di un paio di settimane fa. Si', facevo il cretino. E si', ero piuttosto ubriaco.
(i baffi non ci sono praticamente piu', sono tornato alla barba completa)

venerdì 4 luglio 2008

Tristam Shandy /3 - dottor Divago

Solo negli ultimi anni sto riuscendo a ricostruire un'epica familiare minima. Ai miei genitori non piace granche' raccontare, e non piace granche' rispondere alle domande. Mio padre e' genialmente fuoriluogo nelle sue battute estemporanee, ma il suo repertorio di storie da raccontare si riduce a due o tre esempi, talmente stilizzati da sembrare quasi barzellette. Mia madre racconta solo quando e' particolarmente seccata (ma ha una riserva notevolissima di pazienza) o quando non c'e' altro modo di far passare il tempo.

Cosi', fino a poco tempo fa, la conoscenza che avevo degli anni d'oro dei miei si riduceva ad una serie di storielle 'piccanti' raccontate da mio padre, e all'elenco delle lamentazioni di mia madre; due fonti e modalita' solo apparentemente differenti, perche' gli eventi alla base erano sempre gli stessi.

Poi mio padre e' stato seriamente male, e i lunghi tragitti casa/ospedale fatti in macchina con mia madre mi hanno consentito di saperne qualcosa di piu', di recuperare pezzi che mi mancavano, di far tornare cose che non capivo (tipo: come conciliare gli undici anni di fidanzamento tra mio padre e mia madre con la serie di femmine e l'esuberanza latinloveresca che mio padre non smette di attribuire alla sua giovinezza. ....E anche oltre, se lo si lascia parlare), di farmi un'immagine di quei grandi antichi che sono i miei due nonni maschi, morti uno quando avevo un anno e l'altro quando ne avevo tre, e persino di scavare un minimo fino all'innominabile livello dei bisnonni, oscuri personaggi dalla fonte prominente da cui ho preso il vago aspetto neanderthaliano che mi contraddistingue (ma per fortuna non ho l'uniciglio, almeno in questo caso v'e' stata una leggera e tricologica evoluzione della specie).

Solo ultimamente ho iniziato a sovrapporre alla pelata di zio Peppo, alla panza di zio Vele e ai baffi di zio Lino le immagini delle loro (nel caso di zio Lino e di mio padre soltanto, gli altri erano i figli tranquilli) scapestrate giovinezze, unite al casino che mio padre sembra aver sempre fatto.

Il bello di mio padre e dei suoi tre fratelli, concepiti tutti nel corso di licenze premio durante la guerra (one shot, one kill, credo che fosse il motto di mio nonno) risiedeva nell'assortimento dei loro caratteri, perfetti per la costruzione di una storia familiare ricca di contrasti e colpi di scena, o per la formazione di una boyband.

Ancora piu' indietro, mio nonno GgiroCatav'to (scritto cosi' sembra sempre piu' simile a Yohg Shothot) e i suoi fratelli formavano un gruppo ancora meno omogeneo, ma di loro rimane solo zia Chitina (il cui superpotere e' la percezione dello spiffero), che e' talmente religiosa che tutte le storie che potrebbero interessarmi sono state secretate, e degli zii di mio padre e' possibile ottenere solo ritratti angelici e totalmente irreali.

Ma, a poco a poco, qualcosa da ri-raccontare, esagerando, modificando, allargando, epicizzando, lo sto trovando. Vi faro' sapere.

Tristam Shandy in inglese e' un po' piu' difficile del previsto, e finalmente Middlemarch mi ha un po' preso, quindi divago. Il tutto e' abbastanza sterniano, ed io comunque sono abbastanza refrattario ai sensi di colpa.

mercoledì 2 luglio 2008

c'e' qualcosa di marcio, in Danimarca

Il mese scorso il mio utente preferito e' stato quello che su google ha vergato la propria autobiografia intima: 
 "da adolescente avevo voglia di sesso , poi normale adesso come da adolescente", seguito a breve distanza  dal disperato: "scopare a 14 anni ma con chi??".
Questo mese e' pero' piu' pensoso, e riesce ad assumere connotati amletici. Grazie quindi all'utente approdato su queste pagine grazie alla chiave di ricerca: "fottere o non fottere, è questo il vero dilemma".
Continuate cosi'!

martedì 1 luglio 2008

la rivoluzione e' ancora in corso!

IL BLOG E' SOTTO ATTACCO. I TECNICI MI HANNO SPIEGATO CHE SI TRATTA DU UN PAESE STRANIERO CON UNA POTENZA DI GRAN LUNGA SUPERIORE ALLE CAPACITA' DI UN PRIVATO. GLI ATTACCANTI USANO IL "DOS" SATURANDO LE RISORSE DI RIVOLUZIONE ITALIANA. IERI, APPENA PUBBLICATO IL DOCUMENTO DI LITVINENKO, QUESTA POTENZA HA PARALIZZATO IL BLOG E SEGUITA A FARLO QUANDO E COME VUOLE. NOI RESISTEREMO CON LE UNGHIE E COI DENTI, ATTACCANDO A NOSTRA VOLTA CON LA VERITA PER RESISTERE AL SABOTAGGIO INFORMATICO…
(Paolo Guzzanti, dal blog "Rivoluzione Italiana", 18/06/2008)
Non so se conoscete il blog del comico piu' bravo della famiglia Guzzanti, ovvero babbo Paolo, Rivoluzione Italiana... Io ogni tanto lo perdo di vista, anche perche' le perle come quella qui riprodotta sono perse in una marea sconfortante di cazzate, ma per fortuna Macchianera rimane vigile. La potenza cinese e/o russa (non ho mica capito con chi ce l'abbia) che attacca il povero Guzzanti usando gli ultimi ritrovati della scienza informatica (il sofisticatissimo DOS), potenza a cui il prode Guzzanti puo' solo opporre la forza della verita', e' un'invenzione capace di illuminare diverse giornate. Grazie Paolo.