sabato 24 ottobre 2009

Poesie in forma di nota /8 - META

C'è una sola occasione (una sola davvero, una soltanto)

E l'ho rimandata a lungo.

È

Che è l'unica occasione in cui i poeti seri

Quelli che ci credono sul serio,

Che con le parole spostano montagne - montagne mentali, magari, magari soltanto loro, ma che si sforzano, che hanno le vene sulle tempie come nei fumetti, alla ricerca di quello che hanno da dire, e di quello che pensano debba esser detto -,

I poeti che le poesie le chiudono quando hanno trovato tutte le parole esatte (mentre io

finisco per non trovarne altre); un'unica occasione (per tornare al verso primo)

In cui i poeti seri esagerano in verbi, verbi finiti;

non

cercano inesorabilmente di sostantivizzare tutto;

l'unica in cui si permettono di dire io senza che segua una parafrasi

Della forma verbale : soffro.

Il momento in cui uno dichiara una poetica. A me,

A parte quello che mi è scappato di già detto,

sembrerebbe un grosso risultato

Non cercare di passare a generalizzazioni ampissime

Dopo aver descritto cazzi miei, o qualche altra piccolezza,

Che solo perché è mia

Non è detto che vi comprenda tutti*.


*(e che davvero, no, spero non vi comprenda tutti)

un nobel mancato



Fantastici.

giovedì 15 ottobre 2009

Poesie in forma di nota /6 - Meditazione Milanese (Prima)

La forma e l'odore di me stesso

Impregnato di dash - distribuito

In proporzioni che offendono mari e laghi e fiumi (ma non me)

Protetto come sono all'improvviso

Dal copertone bruciato che è l'odore del corpo di Milano

Dai milanesi che sono i peli ritti*

Perseguitato dall'idea soltanto tua,

Nostra Signora della Non Penetrazione,

d'essere maschilista in quanto maschio

Oppressore delle omominoranze

Insensibile del tutto - quale pur sono -

E difficile da intendere

Per abuso di ironia malintesa o maldicente [poco cambia]

[ma qui prendo le difese di me stesso:

Attacco e non arranco,

Arringo:

Non c'è peggior cretino - offesa

Probabilmente non intesa -

Di chi proprio non ce la fa a capire]

[Come se dovessi spiegarti

La sensuale mistica del tetris:

Il piccolo orgasmo videoludico

Il piacere in suoni in multipli di otto

Della T che scopa

File e file di altri mattoncini]


*(goose bump sempiterna di questa città, ritti tutti:

Fuorché vicino alla stazione:

Che sono i peli del cazzo di Milano, o quelli intorno all'ombelico)

mercoledì 14 ottobre 2009

Ultimate Violence!






Angel Densetsu, nonostante sia stupidissimo (o forse proprio per questo) è il mio fumetto dell'anno. (la sequenza qui sopra, al capitolo 60, che già è un miracolo, che io su un soggetto del genere sarei arrivato neanche a pagina 4, si trova qui)


domenica 11 ottobre 2009

Incubo del giorno /9

(Nota: sognato mentre grazie al Vivin C sfebbravo una leggerissima influenza o un devastante raffreddore)

Un palco di un megaconcerto rock. Vestito di bianco, con una veste che gli arriva sino ai piedi ma che svolazza e lascia vedere i pantaloni di pelle bianca indossati al di sotto, con i capelli bianchi tenuti su dal gel e una chitarra Flying V a tracolla, Papa Ratzinger suona un qualche anthem cattolico.
Ma il pubblico non è lì per lui.
Dal palco parte una passerella che si sporge sulla folla. Da dietro le quinte arriva il vero protagonista dell'evento. Su una sedia a rotelle, vestito d'una tonaca bianco/argento, gli occhi protetti da occhialini da sole tondi, papa Woytila fa il suo ingresso sul palco. Il suo corpo e il suo volto sono immobili, io nel sogno mi chiedo "Ma allora è morto o no?"; la pelle lucida sui lineamenti duri e ieratici ha, vicino alla fronte e lungo le guance, segni di cicatrici che assomigliano a saldature.
La gioia del pubblico esplode, assordante.

giovedì 8 ottobre 2009

BLEK!



Nella mia brevissima discesa alla Casa Del Padre, ho scoperto di avere un cane che ride: costantemente.
(Si vedono persino i miei piedi e i miei calzini smangiucchiati, in una delle foto: questo per i miei lettori Piedofili, che spero sempre di avere).

martedì 6 ottobre 2009

trovarobato, secondo


altro metodo diffusione: appendere pezzi di carta smangiucchiati alle porte della metro rossa
Questo è più animalista, mentre il precedente era dedicato alla politica estera: una sommaria analisi grafologica indica perpetratori differenti, infatti.

(sempre domenica, ma nel pomeriggio)

(Fotografarli sul mio taccuino Divinas Palabras è stato un bel gesto, o no?)

trovarobato, primo



la strategia della disseminazione dei memi si fa in modo del tutto artigianale, qui a Milano: per esempio lasciando fogliettini per terra, e sperando che convincano un passante, almeno uno.

(in via Vitruvio, domenica intorno a mezzogiorno, riprodotti fronte-retro)

lunedì 5 ottobre 2009

bambini che corrono

Durante il lungo weekend ho perso un pò di slancio per il post che avevo in mente di scrivere su Baarìa: è che sabato su Il Foglio c'era un delirante articolo di Pietrangelo Buttafuoco in cui si parlava della sua protagonista nelle prime cinque righe e nelle ultime tre (su un totale di circa 200): otto righe complessive in cui si sosteneva che siccome tale attrice è molto molto bella allora con la sua bellezza redime tutte le donne italiane insozzate da squallide storie di escort e riporta in auge il concetto di CONQUISTA, che, checché ne dica Vendola, è una cosa buona e maschia e d'altri tempi e persino Scalfari è un tombeur de femmes, e allora che rompete il cazzo a fare al povero Premier? (NB: la pagina a fronte di quella contenente questo articolo era dedicata al tema delle concubine in Cina, onde mostrare la necessaria e fisiologica interrelazione di Zoccole e Politica persino nei grandi imperi, anzi, più grandi sono gli imperi più grandi sono le zoccole. Il modo in cui vengono assemblati gli articoli de Il Foglio fa piuttosto ridere, in effetti.).
Comunque, se lo trovate on line leggetelo, quell'articolo di Buttafuoco, ci sono tutta una serie di connettivi logici (e- dunque - perciò - infatti) usati in senso contrario o discordante rispetto a quello della lingua italiana comune ai più, soprattutto nella parte finale dedicata al sentire che è connessa al baciare e al lacrimare e ai nasi e al fatto che si bacia a occhi chiusi e che se uno c'ha l'occhi aperti allora è FALSO ed è uno dei cattivi delle telenovelas.

Comunque, volevo dire che siccome fino al 30 settembre lavoravo in un posto con internet bloccato mi sono perso tutto il bailamme sul perchè si dovesse andare o meno a vedere l'ultimo film di Tornatores (non ho posto per entrambi i registi, urge una crasi), ma nonostante io mi sia perso tutto è bastato che una mia ex collega mi rivelasse che il film è pieno di bambini che corrono e a un certo punto prendono il volo e poi alla fine corrono di nuovo. E io qui lo ripeto: io me lo ricordo benissimo, quando ero piccolo io correvo solo per andare in un posto, per fare le corse, per sfuggire ai malvagi, per sfuggire ai negozianti cui avevo rubato cose di poco valore e/o perché mi annoiavo a camminare per arrivare in un posto in cui volevo essere prima.
I bambini che corrono nei film sono motivo sufficiente a impedirne la visione: me lo ha svelato Romanzo Criminale, trasformato da Placido in una roba sentimentale, e no no no, Portella delle Ginestre tra due scene coi bimbetti che corrono proprio non ce la voglio vedere.
Fine della non recensione.