giovedì 26 luglio 2007

Finalmente so chi sostenere per la guida del Partito Democratico

Confuso alla segreteria del Partito Democratico
Sono il firmatario numero 231 della petizione per PersonalitàConfusa come segretario del Partito Democratico. Il punto che mi ha davvero convinto è questo:

"Due mesi fa gli abbiamo chiesto: "Confù, tu che ne faresti del tesoretto, i 7,5 miliardi di euro di disavanzo fiscale che il Governo non sa come spendere?". E lui ha risposto: "Voi accreditateli tutti sul mio conto corrente, e io li darò ai gggiovani""

Ecco, è esattamente la risposta che avrei dato io prima di abbandonarmi a inimagginabili bagordi.

mercoledì 25 luglio 2007

se mi opero mi sposi?

Sempre in tema di matrimonio, questa lancinante dichiarazione d'amore in via Cattaneo, a Pisa. Notevolissimi i quadratini per la scelta multipla e, nell'angolo in alto a sinistra, il solito triste figuro privo di fantasia che pretenderebbe persino di avere della topa a disposizione.

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martedì 24 luglio 2007

scene da un matrimonio

Il mio disegno sul matrimonio civile di Guri e Carlotta, evento epocale nella mia vita sociale. Guri è il mio primo vero amico a sposarsi, così come Alice è stata la prima a fare un figlio. Mi sa che stiamo diventando grandi.
(Io però, continuando a fare disegni scemi, cerco di negare l'evidenza...)

venerdì 20 luglio 2007

quotes: omossessualità

"In sé, l'idea di un rapporto omosessuale mi intriga; è in me che proprio non riesce a piacermi"
(il bon mot prodotto da Marco Mondini dopo innumerevoli birre durante l'addio al celibato di Guri Schwarz, ieri sera)

giovedì 19 luglio 2007

i cani hanno sempre ragione....

Non sono un grande lettore di poesia, ma dopo una triangolazione mirumir - cabaretbisanzio - sitodelpoeta sono venuto in possesso del pdf di "I cani hanno sempre ragione", opera prima di Guido Catalano. Già dalla poesia d'apertura (S'io fossi scacco vorria esser lo caballo) e attraverso altri pregevoli pagine (ho la tristezza, ma anche non solo non ti scriverò più poesie d'amore, ma se ti incontro ti tiro un sasso ) si scopre un poeta dalla forte invenzione linguistica, con una concezione della poesia finalmente non così vecchia come si è soliti trovare in giro e che dice cose non scontate sulle donne, l'amore e tutto il resto, e se dice cose scontate le dice come vorresti le dicesse il tuo intellettuale da bar preferito. Il libro si può scaricare gratuitamente e si può anche comprarne la versione 3.0. Io dal canto mio sto meditando di passare alla voluttà d'averne (e regalarne) copia cartacea.

mercoledì 18 luglio 2007

Harry Potter e l'Ordine della Fenice (Harry Potta and the Order of the Phya)

Sabato sera sono andato con Guri e Carlotta (che oramai sono miei complici nel cinema disimpegnato o semplicemente brutto... l'ultima volta che eravamo andati al cinema assieme era stato per vedere quello scontro tra le due opposte visioni del mondo gay che è 300) a vedere l'ultimo film su Harry Potter (Harry Potta and the Order of the Phya). Più che altro, credo, perchè siamo (ma non vogliamo troppo ammetterlo) in fibrillazione per l'uscita del settimo (e vivaddio ultimo) volume della serie.
Sul momento il film non mi è sembrato troppo male: la Staunton (che interpreta la Umbridge in una chiara forma para-tatcheriana) è meravigliosa. E il suo studio pieno di piattini raffiguranti gattini è la migliore tra le scenografie finora realizzate in tutta la serie. Alcune scene, come quella al dipartimento dei misteri, sono belle benchè un pò confusionarie. Gli attori sono un pò migliorati e per la prima volta forse il doppiaggio non è da fossa comune.
Ci sono dei ma: il primo è legato all'effetto Dawson Creeek. Harry (come Dawson nel suo telefilm) ha tra i quindici e i sedici anni. Che intanto sia diventato un trentacinquenne palestrato però non si può nascondere, anche se per fortuna non ha le sopracciglia a Bruco Peloso di Dawson.
E poi: me lo ricordo benissimo, nel primo libro si dice che Harry non può tagliarsi i capelli, che gli ricrescono subito arruffati e più o meno a caschetto, perchè ora c'ha il taglio trendy? come fa? chi glieli ha tagliati?
Poi, e questa è la cosa importante, ma uno che il libro non lo ha letto, che cosa ci capisce di sti film? nessuno dei protagonisti ha un briciolo di approfondimento, le lunga discussione finale tra Dumbledore e Harry (in cui si scopre che anche Dumbledore fa cazzate) viene sintetizzata in "Ti voglio bene Harry", che fa sembrare il vecchio preside un pò frustone, i personaggi ricorrenti (Hagrid, ma anche i centauri, la Trelawney, ecc.) uno che non ha letto i libri, riesce a ricollegarli ai cinque secondi in cui li ha visti nel film precedente?
Soprattutto, la profezia su cui ruota tutto il film sembra una sonora cazzata (un pò è così anche nel libro), e ancora più grave, se prendi HELENA BONHAM CARTER per fare la parte di Bellatrix Lestrange, come fai a non metterci neanche una scena di nudo? (Tra l'altro l'attore che interpreta Lucius Malfoy ha anche le physique du role dell'attore porno).

lunedì 16 luglio 2007

Backside to the future /1

Il primo anno di liceo ho scoperto che se da chitarrista classico, con uno spartito e un leggio davanti, non me la cavavo troppo male, ogni altro genere musicale mi era precluso.
Non ho mai provato a fare il chitarrista jazz, ma quello rock, metal e persino quello da spiaggia che ci prova con le sprovvedute sono al di là di ogni mia capacità. Sarà l'assoluta mancanza d'orecchio, sarà il mio senso del ritmo ridicolo (basta guardarmi ballare, anche se in pochi hanno avuto il privilegio di vedermelo fare), sarà il fatto che suonare rock è una roba istintiva e io ho sempre cercato di capire precisamente cosa dovessi fare per suonare le canzoni che volevo "coverizzare", saranno state queste e magari altre cose che mi sfuggono, comunque fare il chitarrista non era per me.
Questo non vuol dire che io non ci abbia provato: l'agnizione della mia inutilità chitarristica - a cui a lungo mi sarei opposto, ma sempre con scarsi risultati - iniziò quando, il primo anno di liceo, iniziai a suonare nel mio primo gruppo. A formarlo eravamo io (chitarra), Carmine Fanigliulo (un mio compagno delle medie, tastierista, con un repertorio molto più nazional popolare di quello a cui aspiravo io... ricordo infatti i suoi mille tentativi di costringermi a suonare "E tu" di Baglioni), e due suoi compagni di classe all'Istituto d'arte di Grottaglie: Tiziano De Siati (Basso) e Angelo Nigro (batteria). Tiziano sarebbe diventato più avanti un ottimo bassista, ma all'epoca sapeva a malapena come si tenesse in mano un basso elettrico; Angelo aveva, diciamo così, amplissimi margini di miglioramento: credo sia rimasto sempre un pò "zappone", ma rispetto a me ha fatto dei progressi da gigante. Insomma, all'epoca l'unico che sapesse fare qualcosa era Carmine, e così finivamo, durante le prove, per eseguire una serie di standard da piano bar, con Tiziano che fingeva di seguire Carmine, Angelo che ci provava con poco impegno (se sei un batterista e vuoi fare metal e finisci per suonare "sabato pomeriggio", ti prende inevitabilmente male) e io che un pò seguivo Carmine con gli accordi e un pò improvvisavo testi - soprattutto sulla mamma di Carmine, all'epoca una bella signora dal "culo giovanile", come diceva una delle mie creazioni poetiche. Eravamo indegni, ma la cassetta di quelle prove, "The Fracitan Lizards live in Vurtagghie" è una delle cose più divertenti che io abbia fatto nella mia vita. Da lì partì la mia amicizia con Tiziano, da lì sarebbe partita la comitiva del Gabbiano e praticamente tutte le risate della mia adolescenza.
Di questo, della scena musicale grottagliese e dell'etica del film porno tra gli adolescenti prima di internet parlerò le prossime volte.

mercoledì 11 luglio 2007

Ecce Trans


Trovo meravigliosa la foto che Sgarbi ha escluso dalla mostra "Arte e omosessualità". E' così bella che più la guardo più mi convinco che il prode assessore l'abbia censurata solo perchè più gente possibile venisse a conoscenza della sua esistenza.
(Qui c'è il sito del Coniglio Viola, collettivo autore della meraviglia iconografica.)

lunedì 9 luglio 2007

White Rabbits "Fort Nightly"


Canzoni non troppo sbilenche rette da un piano che è l'ossatura ritmica del gruppo e chitarre che si sbizzariscono in una miriade di stili differenti, dal surf al reggae, da suggestioni arabeggianti al l'indie rock più classico; una voce dal timbro forse non abbastanza originale ma supportata da cori che la raddoppiano/moltiplicano sempre in modo efficace e da linee melodiche quasi sempre indovinate. Atmosfere di volta in volta fumose, lievi, scazzone, a volte perfino ballabili, ma sempre con qualcosa di cupo aggiunto da quel piano che regge tutta la baracca: quello che mi aspetto di sentire quando andrò al bar a ubricarmi da vecchio, tra una quarantina d'anni. Soprattutto due canzoni in apertura (Kid on my Shoulder e The Pot) che da sole valgono un intero album e un disco a seguire che con gli ascolti si rivela alla loro altezza. Un potenziale espressivo che, soprattutto per quanto riguarda le parti di piano, è perfettamente dispiegato e che fa ben sperare per i prossimi album. Un bell'esordio, divertente e intelligente, dall'ennesima band di New York ma di cui in Italia non si sta ancora parlando. Consigliato!

mercoledì 4 luglio 2007

Pulp "Different Class"

Quando ero piccolo, mio fratello, tre anni più grande di me, era solito guidare/ammorbare i miei gusti musicali.
Ricordo alla perfezione il periodo Jovanotti (quello in inglese, di "gimme five", ma anche quello di "jovanotti for president" con la deprecabile "sei come la mia moto" e "il capo della banda", che se vuoi essere dei nostri devi fare domanda, con questa avanguardistica commistione tra burocrazia e guerrieri della notte), un periodo dedicato a Vasco Rossi (............), e un ancor più terribile periodo consacrato alla "Malinconoia" di Marco Masini.
Sia come sia, a 14 anni mio fratello ebbe la svolta metallara: mi arrivarono in casa gli Iron Maiden (che sì, mi garbavano e se li riascolto ora mi continuano a garbà, però di nascosto), i Sepultura (ma di Arise alla fine mi piacevano solo i primi 45 secondi, quelli prima che Max Cavalera si metta a ruttare nel microfono) e amenità varie tipo Alice Cooper e un pò di glam: mio fratello riusciva a sembrare un discotecaro e ad ascoltare i Poison (i POISON!!) e i Motley Crue, e a me ANDAVA BENE. Ero felice. Per la prima volta non maledivo lo stereo prima di addormentarmi.
Avevo undici anni e mi sembrava che messe così le cose non potessero che migliorare.

E invece no.

Non so come è andata, ricordo vagamente mio fratello che mi da ventimilalire e mi chiede di andargli a comprare un disco, che c'ha voglia di ascoltare musica nuova, LUI, di cambiare un pò genere. Che disco?, gli chiedo.

HANNO UCCISO L'UOMO RAGNO, mi risponde.

Da allora niente è stato più come prima, io e mio fratello non abbiamo mai più avuto un disco in comune, neanche uno dei Guns 'n' Roses. Solo in un momento ho intravisto la luce, mio fratello che ascolta qualcosa che anche alle mie orecchie piene di bambagia metallara sembrava bello e divertente (e all'epoca mica ci credevo tanto, che la musica bella potesse essere divertente, pensavo dovesse essere triste e parlare della morte). Mio fratello ascoltò quel disco un paio di volte, io lo orecchiai di nascosto e pensai che dovevo impararlo a memoria, che i gusti di mio fratello non erano così male e che magari si ricominciava a comprare un disco per uno.

"Max, il disco che ascoltavi ieri dov'è?"
"Non mi piaceva tanto, l'ho venduto a un mio amico"

Il disco era questo:
Lo sto riascoltando in questi giorni e mi sembra perfetto.

martedì 3 luglio 2007

quotes: upgrade

"Per nascita sono di religione ebraica, ma crescendo mi sono convertito al narcisismo"
(Woody Allen)

lunedì 2 luglio 2007

un dubbio che mi dilania

ancora per pochi mesi ho una borsa di dottorato - calda e rassicurante come una coperta di linus -a farmi compagnia, ma inizio a chiedermi cosa succederà dopo, e ogni tanto mi lancio in tragicomici colloqui di lavoro, anche solo per vedere cosa offre il mercato.
da una veloce statistica ho scoperto che quasi tutti quelli che mi hanno offerto lavoro in passato e tutti quelli che sono disposti ad offrirmene in futuro sono persone dalla dubbia moralità.
mi chiedo se è colpa mia.
il fatto che i "datori di lavoro" presenti siano esclusi dal problema della dubbia moralità potrebbe essere solo l'eccezione che conferma la regola.

domenica 1 luglio 2007

post cumulativo

In giorni in cui sto cercando di scrivere e in sere in cui mangio troppo durante cene che hanno deciso di accavallarsi tutte in un'unica settimana, sto cercando anche di leggere e ascoltare cose nuove, senza troppa fortuna e, a volte, senza troppa convinzione. Mi sembra bello l'ultimo disco dei White Stripes, anche se non l'ho ascoltato davvero con attenzione: a parte "Rag 'n' Bone", ovvero il pezzo più roccherroll che mi sia capitato di ascoltare negli ultimi tempi. Continuo a farmi picchiare nelle orecchie dagli Shellac, ma con meno frequenza, perchè intanto sono subentrati i White Rabbits, misconosciuti statunitensi che cercherò di recensire sul serio, perchè se lo meritano e perché qui ancora non se li è cagati nessuno. Non che picchino così forte, anzi, ma questa indecisione selvaggia che hanno fra allegria e amarezza me li sta facendo amare moltissimo. Anche Nina Nastasia e Jim White (un duo che mi ha reso presente quanto vivo fuori dal mondo: per me un gruppo del genere risulta quasi sospetto perché mi chiedo, se due così importanti si mettono a fare musica assieme, non sarà solo un modo per far soldi? Poi mi rendo conto che tra chi mi circonda ci sono ben due persone - in tutto - che sappiano chi sono l'una e l'altro) mi stanno piacendo, ma non mi viene naturale sceglierli quando apro iTunes, e questo vorrà pur dire qualcosa.
Leggo "Il custode" di Carmelo Samonà, che già dalle prime pagine mi sembrava meno bello di "Fratelli", e che andando avanti, nonostante alcuni passi abbacinanti, mi fa venire il dubbio se valga la pena fare così tanta fatica per seguirlo. Se in Fratelli, infatti, nel momento in cui la scrittura (più efficace di quella de Il custode) iniziava a mostrare la corda, l'arrivo di una presenza femminile introduceva una Storia in un universo chiuso e immobile, qui la scrittura stanca prima, e una svolta "narrativa" mi sembra meno probabile. Magari lo tengo come libro da treno Pisa-Firenze, in concorrenza con la materia da studio.
Ho finito Sachs, e dubito della mia sanità mentale. Leggo le lettere di "Uomini Tedeschi" di Walter Benjamin, e dubito della mia dirittura morale (non che ci sia molto da dubitare, in realtà).
Ho letto anche "Misery" di Stephen King, e dubito del mio senso estetico.
Lascerò questo post senza una chiusura, perchè la mia religione me lo consente.