martedì 17 giugno 2008

Tristam Shandy/2 - Spiriti Animali

Quell'agosto del 1977 i miei come al solito erano all'oscuro degli eventi che sconvolgevano la nazione. Per loro era un anno come un altro: mio fratello iniziava a camminare e loro erano una coppia giovane e felice; la gente intanto metteva bombe, terroristeggiava e si tirava sanpietrini o manganellate a seconda della sfiga di partenza, ma loro o lo ignoravano o non se lo ricordano. Questo, probabilmente, era un bene. Quel che e' peggio e' che i miei genitori si erano persi anche la liberazione sessuale (checche' racconti mio padre dei suoi anni al militare), e anche il periodo degli allucinogeni e delle canne. Cioe': erano gli anni settanta e loro si stavano appena abituando al boom economico, giusto per essere in ritardo di vent'anni buoni. Mia madre vestiva gonne sotto al ginocchio e si faceva fotografare semisdraiata in mezzo ai campi, circondata da margherite, con un'espressione casta e pura. Possiedo alcune foto di lei in bianco e nero, colorate - male - dal fotografo: mi stupisco di non trovare foto di mio padre vestito da balilla, a questo punto.

Mio padre aveva avuto il primo attacco di calvizie per lo stress di entrare a lavorare all'Italsider: due lunghe strisce di pelle si erano allungate dalla sua fronte verso territori inesplorati del suo cranio, ma la penisola centrale e le due laterali avevano resistito all'attacco e lo fanno tutt'ora. All'epoca mio padre aveva la barba, e mi restano di lui foto che potrei spacciare per mie, semmai mi venisse in mente di indossare maglioni e pantaloni cosi' attillati. Piu' tardi mio padre avrebbe aggiunto a maglioni e pantaloni attillati in cima e scampanati in fondo un borsello di pelle marrone che tutt'ora conservo e ogni tanto persino utilizzo: le foto di mio padre con questa trimurti di accessori sono le mie preferite. E sono persino a colori (il borsello segnala l'ingresso negli anni ottanta, infatti).

Con il lemma 'vacanza', mio padre individua e inviduava soltanto la visita ai parenti in Sicilia, e quell'agosto non fece eccezione. Mio fratello fece amicizia con un enorme cucciolo di pastore tedesco che dieci anni dopo, durante la mia prima visita ai miei parenti siciliani, cerco' subito di sbranarmi. Mia madre andava al mare con le mogli dei cugini di mio padre e mio padre, dal canto suo, andava a pesca con i cugini. Tornato da una battuta di pesca non so quanto fortunata, mio padre azzardo' il gesto atletico nel passare dalla barca al molo, perse l'equilibrio e rimbalzo' prima sul molo e poi in acqua. Quella sera stessa, con le costole fasciate e doloranti, lui e mia madre mi misero in cantiere: non che fosse previsto, credo soltanto che I riflessi di mio padre fossero un po' rallentati.

Certo anche loro potevano pensare al mio futuro e scegliere un momento piu' propizio, per concentrare gli spiriti animali.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

ho scambiato il link per il commento.... ma vabbè. Dicevo.. grazieeeeeeeeee per le risate e per i particolari sul borsello.

Anonimo ha detto...

si figuri, gentile utente, La ringrazio per averci contattato (argh! e' il telefonista HYde che prende il sopravvento!)

Anonimo ha detto...

La rivoluzione sessuale era arrivata alle orecchie dei miei genitori, ma non l'uso degli anticoncezionali. Direi che sono su questa terra per mancanza di informazioni chiare sull'argomento.

Tristram ha fatto un paio di viaggi in treno con me, sufficienti a fornire spiegazione ad una presunta domanda idiota:"Scusate, mio caro, non avete dimenticato di ricaricare l'orologio?"
Non fu idiozia, né mancanza di sensibilità, né una pessima scelta dei tempi: alla luce dei recenti gender studies sul concepimento di Tristram, dichiaro che si trattò di una intenzionale, meditata e sapientemente progettata...VENDETTA!!! (TADA-DA-DAM!)

Lizzie ha detto...

ma sbaglio o hai censurato la parte dove dici che sei basso a causa della costola fratturata... peccato, era la parte piú divertente della storia!

Anonimo ha detto...

meraviglioso, sublime. è tanto bello e tanto vero che non ci credo. sembra uno dei simpatici aneddoti stracurati e già in odore di divenire materiale da romanzo che è solito narrare un comune amico cremonese.

W LA FIGA!

Anonimo ha detto...

@ anonimo: concordo, anche se mi sfugge la tua identita' (ma ho qualche ipotesi pronta).
@ betty: la parte sulla bassa statura la davo per sottintesa (e' che di solito l'apologo inizio a raccontarlo partendo da li', e non ho pensato a metterlo alla fine)
@ cassandra: la vendetta e' una buona idea... ma devo pensare la stessa cosa anche per quanto riguarda la mia mamma?

Anonimo ha detto...

No, nel tuo caso le ricerche hanno dimostrato che quella santa donna di tua madre è assolutamente incolpevole. Ma non escludo un diabolico piano da parte dell'infermiera(forse da tuo padre crudelmente rifiutata?) che fasciò il torace del genitore...C'è dell'Invernizio in me!

Lizzie ha detto...

Peccato era divertente, dava quel tocco di colore in piú.
Giusto un appunto su cui rifletto da tempo sul botta e risposta commenti: perché usi quell'orribile @(=at) di fronte i nomi di persona? Anche se mi piacerebbe un sacco, non ho trasceso la mia condizione umana per divenire luogo, direzione, condizione, tempo, misura, distanza, valore, modo, causa o un dominio internet (questo forse in futuro, peró, é probabile) per cui restando nell'ambito dell'anglofonia credo che "to" (o se prorpio ti senti young "2") sarebbe piú appropriato.

Anonimo ha detto...

@ cassandra: come sai, INVERNIZIO RULES.
2 betty: non lo so, sara' che sono grezzo e italiota, ma a me la chiocciola, come si chiamava prima che ci informatizzassimo tutti, mi fa simpatia.