mercoledì 23 aprile 2008

già a dodici anni avevo voglia di scopare, ma forse sono un maniaco sessuale

(disclaimer: post scritto in fretta e un pò sboccato)
a me quello che mi sconvolge è che queste robe diventino una notizia. Sarà che sono uscito da relativamente poco dall'adolescenza o dalla postadolescenza, o sarà che ho una buona memoria e mi ricordo com'è, ma il modo in cui i giornalisti parlano dei ragazzi e del loro atteggiamento verso il sesso non cessa di stupirmi. A parte che qui si chiacchiera di ragazzini di dodici e tredici anni e ci si ostina a chiamarli bambini, che è vero: sono bambini, se si parla di violenza, ma in quanto a voglia di scopare e a curiosità verso il funzionamento e l'utilità del proprio pisello iniziano a essere grandi. Stiamo tornando, per paura e per psicosi, ad una situazione pre-freudiana rispetto alla sessualità infantile, e il problema è che i giornalisti parlano di sessualità infantile fino ai diciassette anni. Quando facevo la prima elementare, Gianfranco Magazzino portava in classe le figure delle femmine ritagliate da TV Sorrisi e Canzoni e tutti i bambini della mia classe facevano capannello intorno a lui per guardarle e commentarle; mi ricordo che il commercio di giornaletti o immagini porno era diffusissimo già prima delle medie, e alle medie e alle superiori tutti avevano in classe quello che, sfruttando il vantaggio  di essere seduto all'ultimo banco, passava l'ora di matematica a farsi una sega.
Quando ero piccolo passavano sempre in TV un film, Rimini Rimini, e in un episodio c'era un ragazzino di tredici anni che si scopava l'amica della madre, e poi le chiedeva un compenso. Ora non lo ripassano più in tv, quel film, ed era catalogato per famiglie. Nel Gioco di Manara la protagonista, in un attacco di foia involontaria cercava di fare una pompa a un ragazzino: nelle edizioni recenti Manara stesso ha tolto quella pagina.
Ora siamo in tutt'altro ambiente mentale: l'altro giorno, su un free press del cazzo leggevo questo articolo inquietante su "ragazze sedicenni violentate a loro insaputa e riprese con il telefonino": l'ho letto solo perché pensavo ci fosse un errore del titolista, e che le fanciulle fossero riprese a loro insaputa: mi sembrava strano che venissero violentate - a sedici anni - senza accorgersene. Non era un errore del titolista: il giornalista interrogava il solito fantomatico esperto che affermava che le ragazzine erano violentate ma non se ne accorgevano: "magari acconsentono a farlo perché sono innamorate o perché si sentono desiderate, ma in realtà sono vittima di violenza". Ora, se una a sedici anni me la dava perché era innamorata di me o perché lusingata dal mio desiderio (ma non accadeva: non scopavo, al liceo), allora ero ispo facto un violentatore? Certo, se io poi metto on line i video fatti con la mia ragazza, e lo faccio a sua insaputa, sono sicuramente un pezzo di merda, faccio qualcosa di illegale che è molto simile a una violenza e devo andare in riformatorio: ma quello che viene prima si chiama "scopare", non violenza. Un gruppo di ragazzini che se lo misura è la cosa più naturale dell'universo, triste dirlo, ché noi maschi non ci facciamo una bella figura, ma è così: crescendo ci si ritrova a misurarsi la macchina o lo stipendio o quanto è figa la nostra fidanzara, ma il concetto è lo stesso. A dodici tredici anni si è solo più sinceri, e invece di misurare oggetti transizionali ci si misura il cazzo. Ora, le domande sono: sta povera crista di insegnante deve andare in carcere o perdere il lavoro per questo (se li avesse misurati lei, lo ammetto, sarebbe ben diverso, ma se io avessi dodici anni sarebbe il mio sogno erotico preferito)? e soprattutto, se l'insegnante non si è accorta di niente, i carabinieri come cazzo sono venuti a saperlo? (questo giusto perché l'articolo di repubblica è pieno di cose inutili e non spiega per bene cos'è successo...)

19 commenti:

Lizzie ha detto...

cambia giornale...
Sinceramente a me sconvolge molto di piú questo:

ROMA - Morto sul lavoro e ignorato dai passanti. Angelo Galante, portiere 51enne di uno stabile di via Nomentana, a Roma, stava facendo alcuni lavori in terrazzo ed è precipitato per oltre 30 metri. Per lui non c'è stato scampo. «Ma la cosa peggiore - racconta un gioielliere che ha il negozio lì davanti - è stato il comportamento dei passanti. Molti non si sono nemmeno fermati e addirittura c'è stato chi ha scavalcato il corpo senza neanche guardare». «La scena era terribile - ha proseguito - un lago di sangue, il cranio fracassato. Angelo stringeva nella mano destra ancora lo straccio con cui stava lavando il terrazzo».

Anonimo ha detto...

anche questa non è male, visto che mescola i temi del momento sesso/infanzia e sicurezza/immigrati:

http://www.corriere.it/cronache/08_aprile_23/basiglio%20_sacchi_ff560ffc-10fe-11dd-b319-00144f486ba6.shtml

porto la tua attenzione sulle parole del sindaco del 'comune più ricco d'italia':

Una versione smentita dal sindaco, Marco Cirillo: «Facciamo della solidarietà la nostra bandiera». Ancora: «Non siamo razzisti, qui vivono mille stranieri, di cui 350 filippini»

geniale. i domestici.

marco

(ora manca la storia di uno straniero che molesta ragazzine per lavoro e che muore durante l'attività)

Lizzie ha detto...

Mai letto le cronache sul racket della prostituzione? Si tratta sempre di adolescenti dei paesi dell'Est Europeo, rapite, violentate e poi portate in Italia a prostituirsi, magari se si indaga si trova un violentatore cardiopatico morto durante l'assolvimento dei suoi compiti.

Dovrei proporre al sindaco di Basiglio di prendersi pure i filippini che vivono nel mio condominio, assicuro che dopo la sua vita non sará piú la stessa!

Anonimo ha detto...

betty, il problema degli esempi che fai tu è che sono notizie e problemi veri: quello segnalato da repubblica è una cazzata. Uno che muore facendo un lavoro infame o delle povere criste schiavizzate sono problemi reali, e chi ne ha colpa deve andare in galera. Ma la notizia che segnalavo era fuffa, e fuffa sessuofobica che nemmeno a fine ottocento. Però magari: se spulcio la cronoca lo schiavizzatore cardiopatico lo trovo, e ci scrivo su un bel romanzaccio d'appendice!
Anonimo:grazie per la segnalazione (incredibilmente azzeccata, data la mia vita attuale).

lastrega ha detto...

certo, hai ragione a dire che sono tutte cazzate, di certo i giornalisti si preoccupano solo di riempire pagine vuote e la moda del momento è la fobia, quasi pornografica del sesso. Non sono per niente d'accordo con te sulle tue teorie del sesso a 16 anni, sappi che per una donna la "prima volta" (a qualsiasi età) è sempre violenza sessuale....e adesso mandami anche a cagare!

Lizzie ha detto...

Dani delle volte sei + tragico della terminator che urla ai filippini quando puliscono il pesce nel vano scale!
Il senso era che La Repubblica online sembra paghi quelli che ci scrivono sopra per numero di parole digitate da cui la polemica inutile: senza scomodare Freud e al di lá del lato biologico della faccenda, i genitori qualche cosa se la sono scordata di inculcarla ai propri figli (ad esempio il rispetto per luoghi e persone), mica i professori sono pagati per fare i babysitter.
Inoltre ha poco di problema reale la gente che presa dalle sue cose salta un cadavere con la testa spappolata sul marciapiede, fá tanto scenario alla Orson Wells: o siamo proprio truci o qualcuno ha troppa fantasia.
Per il resto se leggevi bene l'anonimo si é presentato e firmato: Ciao Marco (anche se non ci conosciamo)! L'articolo del corriere non é che avesse molto senso: si monta un caso senza che nessuno si sia posto il problema di verificarne la veridicitá, poi una volta che si tenta di rimettere assieme i cocci, tutti dicono la loro, ma sembra una via di mezzo fra "l'Italia in diretta" e un vecchio film di Ken Loach.

Anonimo ha detto...

cara betty, hai ragione su tutto, come al solito. è che io sono veramente di fòri. spiegherò nei prossimi post, intanto baci a tutti.

Anonimo ha detto...

@ la strega: è chi l'ha detto che le ragazzine di cui si parlava nel giornale lo facessero per la prima volta?

Anonimo ha detto...

Come ti è venuto in mente di scrivere una cosa tanto propensa a generare inutili commenti?

Lizzie ha detto...

peró a sto punto a la strega le devi pure raccontare la storia del Gigasex, caspita me la ero quasi scordata sta cosa!

Anonimo ha detto...

eh, la storia del gigasex fa parte dei backside to the future, e la racconterò prima o poi. per anonimo: ma scusa, sto blog non lo caga mai nessuno, una volta che partonmo un pò di commenti mi dovrei lamentare?

Anonimo ha detto...

eheh

Anonimo ha detto...

AI MIEI TEMPI queste cose succedevano! Solo che non avevamo i cellulari per filmarle né youtube per diffonderle. Potendo contare solo sul pettegolezzo, pestaggi, rapporti sessuali, crudeltà e mere zingarate, avevano rilevanza esclusivamente locale. Qualche pioniere usava la macchina fotografica, ma poi gli mancava la faccia tosta per portare il rullino a stampare, mentre la telecamera era ancora poco diffusa tra i liceali.
Di tutto il post la cosa che mi ha davvero turbata è stato ricordare il film che hai citato, Rimini rimini. L'amica della mamma era Eleonora Brigliadori, e quell'episodio mi aveva davvero intristita. Se i sessi fossero stati invertiti, se cioè fossero stati una bambina di una decina di anni e un uomo di quaranta ad avere un rapporto, sarebbe stato molto più chiaramente un film pedofilo. Il fatto che sia un maschietto maschera l'aberrazione del gesto perché al maschio, anche se quasi bambino, viene comunque riconosciuto un ruolo attivo e dominante nei rapporti sessuali. Il commento de Lastrega dimostra invece, secondo me, la tendenza opposta, cioè quella di considerare la donna un soggetto passivo, quasi una vittima dell'atto sessuale. Rispetto ma non condivido la sua opinione, non credo affatto che la prima volta sia SEMPRE una violenza, in condizioni normali credo sia una scelta o molto banalmente uno slancio ormonale ;)

E ora GIGASEX please, il popolo vuole sapere :)

Lizzie ha detto...

mi sá che se la tira e non la vuole raccontare...

Anonimo ha detto...

oh, ma mi date tregua? ora poi la racconto, con calma.... e poi non è stya gran storia----

Lizzie ha detto...

Beh, che non sia una gran storia lo só pure io che la ho tirata fuori, ma dato che nel post parli di come la pensano gli adolescenti facendo riferimento a te da adolescente, allora serve per comprendere la psicologia dell'autore.
Quando poi la raccontasti a me in illo tempore (circa una decade fá, credo), io che gli anni del liceo li avevo praticamente trascorsi come vivendo in una torre d'avorio un po ci rimasi, ora ovviamente non mi fá lo stesso effetto.

Anonimo ha detto...

ehm, Betty, o eri parecchio ingenua all'epoca, o devo averti raccontato qualche cazzata, perché mi sembra strano che tu ti sia lasciata sconvolgere da così poco.... :)

Lizzie ha detto...

parecchio ingenua ovviamente
(per i miei i bambini nascono per opera dello spirito santo e mai e poi mai la nostra tv avrebbe proiettato roba tipo Rimini Rimini), poi non só quanto ci ricamasti sopra, ma credo che la differenza la facesse come la raccontavi, tipo pure gionma si ricorda la cosa come una cazzata, ma al tempo ci vedeva un alone di epicitá, insomma ad etá differenti cambia l'effetto delle cose e la percezione che se ne ha..
potresti provare con un post vocale, magari renderebbe di piú

Anonimo ha detto...

il post vocale è un'idea ganza, ma odio la mia voce registrata (a parte nelle canzoni dei fracitan lizards tributes). Magari ci faccio su il primo backside con sezione iconografica, che è un pò che ci penso.