
I Flaming Lips, Henry ROLLINS (ci rendiamo conto?) e Peaches che rifanno tutto THE DARK SIDE OF THE MOON. Disco di natale.




Tutta la serie su "come uccidere un'idea" (bellissima) la trovate qua.
C'è una sola occasione (una sola davvero, una soltanto)
E l'ho rimandata a lungo.
È
Che è l'unica occasione in cui i poeti seri
Quelli che ci credono sul serio,
Che con le parole spostano montagne - montagne mentali, magari, magari soltanto loro, ma che si sforzano, che hanno le vene sulle tempie come nei fumetti, alla ricerca di quello che hanno da dire, e di quello che pensano debba esser detto -,
I poeti che le poesie le chiudono quando hanno trovato tutte le parole esatte (mentre io
finisco per non trovarne altre); un'unica occasione (per tornare al verso primo)
In cui i poeti seri esagerano in verbi, verbi finiti;
non
cercano inesorabilmente di sostantivizzare tutto;
l'unica in cui si permettono di dire io senza che segua una parafrasi
Della forma verbale : soffro.
Il momento in cui uno dichiara una poetica. A me,
A parte quello che mi è scappato di già detto,
sembrerebbe un grosso risultato
Non cercare di passare a generalizzazioni ampissime
Dopo aver descritto cazzi miei, o qualche altra piccolezza,
Che solo perché è mia
Non è detto che vi comprenda tutti*.
*(e che davvero, no, spero non vi comprenda tutti)
La forma e l'odore di me stesso
Impregnato di dash - distribuito
In proporzioni che offendono mari e laghi e fiumi (ma non me)
Protetto come sono all'improvviso
Dal copertone bruciato che è l'odore del corpo di Milano
Dai milanesi che sono i peli ritti*
Perseguitato dall'idea soltanto tua,
Nostra Signora della Non Penetrazione,
d'essere maschilista in quanto maschio
Oppressore delle omominoranze
Insensibile del tutto - quale pur sono -
E difficile da intendere
Per abuso di ironia malintesa o maldicente [poco cambia]
[ma qui prendo le difese di me stesso:
Attacco e non arranco,
Arringo:
Non c'è peggior cretino - offesa
Probabilmente non intesa -
Di chi proprio non ce la fa a capire]
[Come se dovessi spiegarti
La sensuale mistica del tetris:
Il piccolo orgasmo videoludico
Il piacere in suoni in multipli di otto
Della T che scopa
File e file di altri mattoncini]
*(goose bump sempiterna di questa città, ritti tutti:
Fuorché vicino alla stazione:
Che sono i peli del cazzo di Milano, o quelli intorno all'ombelico)









(Ero in metro:
Non potevo azzardare cose sconce*)
Ho disegnato
una piccola parte:
Qualcosa che solo a me poteva ricordare
La curva del tuo seno
È stata un'estate di romanzi russi** , d'Ade e ardori, [d'afe e d'afrori:
ho dormito poco e male
Lottato col lavoro e le zanzare]
E molte cose che non lo erano mai state
sono diventate terribili e romantiche,
Persino ricordarmi che non mi riusciva di prendere confidenza col tuo corpo
- Che mi rispondevi "certo"
Quando ti chiedevo se ti andava
[Se ti andava ancora].
*(C'era una che guardava, proprio in mezzo alla pagina dove ti disegnavo:
Si chiedeva cosa mai avessi da scrivere,
Oppure semplicemente aveva sonno:
Erano le sette e mezzo del mattino. Ti ho trasformata nel muso di un cane,
per ingannarla o per svegliarla - in ogni caso -
Ed è stato facile,
Ma ora ho un cane in mezzo ad un quaderno
Che non c'entra niente
e che non volevo disegnare)
**Licenziosi, certo, un'orgia di Ilic e patronimici,
Di ricchezze e prestazioni inverosimili
Di sentimenti così forti che davvero mi stancherei a provarli,
Senza uno scrittore che per me faccia il grosso del lavoro,
Pigro, pigro come sono.