sabato 1 marzo 2008

highlight metropolitano

Di questa settimana a Milano, il momento migliore è stato quello pulp noir in salsa meneghina.
Ero a comprare tre birre da un litro al Dico, ovvero uno dei più luridi discount di Milano (zona: Porta Garibaldi). Mi trovavo proprio alle casse, quando sono entrati due tizi, uno con il volto coperto e in mano quella che sembrava una pistola di plastica, l'altro a volto scoperto, grassoccio e agitatissimo. Io ero giusto alla cassa in quel momento, e ho sfoderato il mio sorriso "tanto in tasca c'ho venti euro": i due hanno minacciato la cassiera e quello grassoccio ha afferrato i soldi a manate, cercando di infilarseli nei jeans (un consiglio: mai mettere jeans stretti, se vai a fare una rapina). Mentre quest'ultimo cercava di aprire l'altra cassa e intanto di mettersi i soldi in tasca, i rotoli di denaro che cercava di tenere stretti nelle dita grassocce si sono ribellati e si sono sparsi per terra. Il tizio ha porconato in arabo e si è chinato a raccoglierli. (Intanto, nel resto del supermercato c'erano alcuni tizi che continuavano a fare la spesa, e un paio di ragazze dietro di me che piangevano come fontane)
Raccolti i soldi, il tizio cercava ancora di aprire la cassa rimasta chiusa. In quel momento la serata da interessante è diventata meravigliosa: di fronte ad un lavoro fatto così male, una delle sciure in fila dietro di me ha preso coraggio e ha detto, quattro volte di seguito e sempre con più convinzione, come solo una milanese da dodici generazioni potrebbe fare:
"guardì che sta lasciando dei soldi per terra, nè?"

3 commenti:

lastrega ha detto...

è vero, solo lo spirito delle sciurette milanesi arriva a tanto, e non mi stupirei se all'uscita del market la donnina non abbia convinto i due a cambiare mestiere (o a perfezionarlo)

frogproduction inc. ha detto...

secondo me invece si è convinta a fare lo stesso mestiere anche lei.... di sicuro farebbe meno casino....

Anonimo ha detto...

già buono che non gli ha parlato in dialetto! (solo per poi potersi lamentare del fatto che milano è piena di stranieri, che non c'è più nessuno che parla il dialetto, eccetera)