Ieri sera qui a Pisa, al Rebeldia, c'erano un pezzo dei Wu Ming a presentare Manituana, il loro ultimo libro. Io ci sono andato con la speranza che ci fosse WM1, che è quello che leggo e ascolto più volentieri (i readings da "new thing" sono fenomenali, ascoltateli), e con la curiosità di vederli "dal vivo" e aggiungere delle facce a tizi di cui conosco bene voce e scrittura. Insomma, era come incontrare un amico di penna dopo anni di corrispondenza, con la differenza che io a loro non ho mai scritto e ieri per non eccedere ho evitato anche di fare domande.
I due Wu Ming erano esattamente così:
Uno dei due, quello che ho scoperto essere WM1, faceva stretching prima della presentazione, e già questo valeva la serata. L'altro non ho onestamente capito quale fosse, ma lui, la sua refrattarietà alla calvizie e il turchese della sua felpa hanno tutta la mia approvazione.
update: uno scambio di mail con i wu ming (gentilissimi e rapidissimi a rispondere, tra l'altro, fossero così metà dei professori che conosco....) mi ha rivelato che la verà identità di wu ming bhò (pseudonimo che se fossi in lui userei d'ora in poi: wu ming 1, 3, 4, 5 e bhò) è in realtà wu ming 2: l'avessi saputo gli avrei fatto un pò di domande su Geims Oliva, uno dei miei personaggi preferiti di sempre, e sul teorema dei tre bar. (Il teorema, se lo ricordo bene, è così: in ogni paese con più di mille abitanti, municipio e bancomat esistono almeno tre bar, uno coi tabacchi, uno dei vecchi e uno della teppa. Quest'estate e l'estate scorsa cercavo i paesini più piccoli del salento proprio per verificarlo).
2 commenti:
Secondo me sarebbe stato meglio non incontrarli
bah, io mi son divertito....
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