uno dei miei amici della comitiva del gabbiano, il mitico Cocò, intorno ai vent'anni ha avuto una crisi spirituale, si è riavvicinato alla chiesa e in capo a qualche anno si è fatto prete.
I segnali della mutazione sono stati:
1. i sandali sempre, anche d'inverno, seppur con le calze, a segnalare il momento inizial-francescano
2. una volta smessi i sandali a favore dei mocassini neri (altro segno, ma meno importante), il cambiamento di voce e vocabolario: volume basso e andamento dolce e cantilenante (come si fa a trasmettere l'idea semplicissima della VOCE DA PRETE? suvvia la conoscete tutti)** per trasmettere concetti soft come "a Dio queste cose non piacciono"; "anche se tu la pensi diversamente in realtà la pensi come me", ecc.
Tutto questo per dire che mentre scrivo sugli esercizi spirituali nel fedone di Platone (via Pierre Hadot) e della loro influenza nella concezione del sapiente di Cardano sto ascoltando il podcast delle invasioni barbariche, e precisamente l'intervista a Giuliano Ferrara, e mi sono accorto che la mutazione è ormai completa:
GIULIANO FERRARA PARLA COME UN PRETE (indipendentemente dalle cose che dice).
**(ah, per capire la perfetta voce da prete: è quella di Sandro Bondi, che mio padre, a suo modo religioso, insulta con la frase "NAO! ecco n'otro prevete mancato!" tutte le volte che compare in tv)
3 commenti:
no, no! non ci siamo! Bondi parla come uno che ha visto dio in persona (nella fattispecie Berlusconi) i preti parlano tutti come Prodi!
non concordo pienamente. è vero che bondi ha la personalità del mistico, ma la sua voce è decisamente da prete. anche quella di prodi, a dire il vero, anche se forse quella del caro romano è più da vecchio professore delle medie un pò rincitrullito. (e a parte tutto, a me prodi in fondo mi continua a stare simpatico)
e a chi potrebbe stare antipatico il caro nonnetto? In effetti ora che mi ci fai pensare...ecco chi mi ricorda!! Il mio prof. di italiano delle medie...un babà!
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