Ricordo distintamente l'ingresso della birra nella vita della Comitiva del Gabbiano.
Era la notte di Natale, festeggiavamo a casa di De Leonardis (aka De Murtaccis), e per la prima volta un carico di birra Raffo ci rese tutti un pò brilli. Avevamo 16 anni, quindi non eravamo granché precoci.
Io e Tiziano tornammo a piedi verso il garage in cui tenevo il mio Sì Piaggio (aka "il Gigarino"), con l'intenzione di cazzeggiare un pò in giro.
Quell'anno l'amministrazione di Grottaglie aveva avuto pretese di artisticità: sul corso principale alcuni grossi tubi di cemento dovevano rappresentare le grotte e dei cosi di rame attorcigliati dovevano essere i personaggi del presepe: sotto ognuno di essi, per evitare fraintendimenti, una targhetta diceva: "San Giuseppe", "Madonna", "Pastorello", ecc.
Io mi avvicinai a San Giuseppe e lo sfiorai con un dito. San Giuseppe si accasciò al suolo senza un lamento. Feci per rimetterlo a posto, ma lui non volle darmi retta. Ridevamo, intanto. Una voce bassa e senza corpo si materializzò all'improvviso: "Pezzo di merda!". Il divino, pensai. "Ti faccio un culo così!". Tiziano capì prima di me che si trattava del custode. "Esagerato!" urlò, e ce ne andammo ridendo, mentre la voce ancora disincarnata continuava a insultarmi.
Il sì della piaggio, lo dico per chi non ne ha mai visto uno, era un mezzo progettato per circolare di giorno e in città: il faro aveva due posizioni, e quella spacciata per "abbaglianti" illuminava la strada per un massimo di cinque metri.
Io e Tiziano si decise quindi di andare a fare colazione a Monteiasi, a otto km da Grottaglie. Erano le tre e mezza di notte, era scesa una nebbia che rendeva impossibile vedere a più di due metri e la cosa ci sembrava stupida anche se eravamo ubriachi. Però la facemmo, ridendo tutto il tempo perché dovevamo fare la strada a memoria., ma era una strada di campagna, e non c'era nessuno, e a parte cadere nella fogna a cielo aperto che costeggiava la strada, non poteva capitarci niente di male.
A Monteiasi di notevole c'erano solo le due croci al neon a illuminare le due chiese principali, una blu, più gotica, e una verde che sembrava rubata a una farmacia. Un unico bar aperto, di fronte a cui ci fermammo, con un barista assonnato e un omino che quella notte si era scontrato davvero con troppi bicchieri.
"Magari torniamo a Grottaglie", dissi a Tiziano.
Non smettemo di ridere mai neanche al ritorno.
Forse mi sbaglio, ma quello fu un Natale perfetto.
Auguri.
5 commenti:
Anche quest'anno mi sono arrostita davanti al camino riuscendo a non riportare ustioni evidenti, direi quindi che posso considerarmi soddisfatta, archiviare la natività e tornare a casa.
Buon Natale :)
buon natale anche a te!
Ma si! Anche buon anno...Crepi l'avarizia! :-)
Oddio sono secoli che non ridevo tanto, ho le lacrime agli occhi.
Solo noi grottagliesi possiamo capire fino in fondo il senso delle tue parole...
Oddio sono secoli che non ridevo tanto, ho le lacrime agli occhi.
Solo noi grottagliesi possiamo capire fino in fondo il senso delle tue parole...
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