venerdì 7 novembre 2008

Estratti dal coso su New Italian Epic e Baricco che ora comunque non posso scrivere perché non c'ho nè l'uno nè l'altro sottomano

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Vista come dichiarazione di poetica, il memorandum di Wu Ming 1 sulla New Italian Epic non crea particolari problemi: è impreciso, visionario, velleitario, sborone come tutte le dichiarazioni di poetica (comprese quelle a posteriori).
Il problema è che anche questa, come ogni dichiarazione di poetica che raccolga un pò di consensi, che individui una realtà che non aspetta che d'essere chiamata con un nome qualsiasi, nel momento in cui ha successo crea anche una propria, specifica, forma di critica.
Il linguaggio della critica che si è agglomerata intorno alla definizione di WM1 è particolare e riconoscibile: prima di tutto dalle metafore che usa, che quasi sempre fanno riferimento al campo semantico della guerra, della strategia, della battaglia, oppure (altro campo metaforico preferenziale) all'energia. Ma ciò che distingue il linguaggio di questa critica più di ogni altra caratteristica è l'utilizzo della parola "importante" per indicare quei testi che sono capaci di rientrare nelle categorie fondanti la poetica della NIE ma allo stesso tempo non possono essere dette letterariamente riuscite. Aldo Busi diceva che nessuna vita, nessuna biografia, nessuna storia è capace di diventare letteratura: l'unica cosa capace di farlo sono le parole messe una dietro l'altra nel modo giusto, che è l'unico modo possibile.
La critica che ha assunto come proprie linee guida quelle della NIE non individua solo opere riuscite o meno, belle o meno, vere o meno: individua opere importanti, opere con cui "bisogna fare i conti" (altra locuzione frequentissima, negli scritti dei Wu Ming, in quelli di Genna, nelle pagine di Carmilla...): il valore di un'opera va ricercato nella ricerca contenutistica (per quanto essa sia trascinata e inclusa in una ricerca sullo stile e sul punto di vista, e a volte da una riflessione non scontata sulla letteratura di genere, altrimenti staremmo qui a parlare di saggi), in quello che ha cercato di dire attraverso forme che devono essere para-romanzesche. L'oggetto narrativo, il quasi-romanzo e tutti gli altri nomi con cui gli scrittori intorno alla NIE chiamano le cose che scrivono per sottintendere che non scrivono soltanto romanzi, ma che la loro è una riflessione importante e sbilanciata necessariamente verso l'esterno, diventano importanti per l'allegoria che, come dice Wu Ming 1 "prot: scappa sempre da una parte o l'altra"*, e che è un'allegoria del presente, o della sua genesi.
E' una cosa con cui credo i Wu Ming stessi (che ai loro personaggi e al modo in cui stanno in piedi da soli mi sembra ci tengano abbastanza) non sarebbero d'accordo, ma il linguaggio critico che si è coagulato intorno alle categorie del memorandum ha scelto questa come valore fondativo, come unico principio assiologico. Questo cambiamento mi sembra la cosa più importante di tutto il movimento, e la cosa più preoccupante, se io fossi uno di quelli che si preoccupa.
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(dovrebbe continuare, da un capo e dall'altro....)

*Mi fa un pò ridere il paragone tra la metafora del peto scelta scherzosamente da WM1 e quella presente nella premessa gnoseologica all'Origine del Dramma Barocco Tedesco di Benjamin (aspettate, ora ne faccio la versione a fumetti): anche perchè Benjamin è, significativamente, punto di riferimento sia per la NIE che per Baricco, ed entrambi mi sembrano averlo letto un pò a cazzo. Ma è una cosa che devo approfondire.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

lo hanno letto poco e male.
baricco sicuramente non lo capisce...wm strumentalizza consapevolmente.

frogproduction inc. ha detto...

beh, che BAricco non colga approvo. Sulla "strumentalizzazione" da parte di WM1 invece non sarei così categorico... credo che proprio manchi il Dramma Barocco Tedesco come lettura fondamentale. NOn è una questione centrale, però: anche capendo Benjamin un pò alla cazzo, WM1 e persino BAricco potrebbero dire cose più sensate... invece la questione della allegoria in WM1 mi sembra impostata in maniera totalmente errata. In Baricco, aspetto a pronunciarmi.

Anonimo ha detto...

Pare che lei piaccia... Legga in fondo alla pagina:

http://www.carmillaonline.com/archives/2008/11/002836.html

frogproduction inc. ha detto...

caro coniglio, avevo visto, ma grazie comunque!!

Luan ha detto...

Dici "una realtà che non aspetta che d'essere chiamata con un nome qualsiasi". Come ho più volte ribadito nei miei post sul NIE in "Cazzeggi letterari", la sensazione è che - stavolta - PRIMA si sia inventato un nome (peraltro ridicolmente in INGLESE per definire uno pseudo-movimento letterario italiano) e poi si vada a caccia di un gruppo a cui appiccicarlo frugando nella cerchia di se stessi e dei propri amici... Umberto Eco sosteneva che "STAT ROSA PRISTINA NOMINE". WM1 rovescia il tutto in "Stant nomina pristina rosa..." nella speranza che, a furia di blaterare il nome della rosa, alla fine sorga alla vita la rosa stessa, e qualche altro gonzo cada nella beffa. Ma per fortuna che c'è l'Einaudi, che con loro gioca al biliardo...

Anonimo ha detto...

mah, Lucio, sta cosa che dici tu la sostengono anche altri miei amici piu' intelligenti di me, quindi probabilmente e' vera, ma io riesco a concordare solo col fatto che chiamare il tutto con un nome inglese e' irresistibilmente grezzo, come quando a quattordici anni io e quelli del mio gruppo ci davamo i soprannomi in inglese.
A me sembra (ma dato che me ne hai dato l'estro ne scrivero' per esteso in un post piu' lungo) invece che, piaccia o no, una serie di persone che ci si riconoscono e un minimo di moda (se non vogliamo chiamarla corrente) letteraria ci fosse anche prima del manifesto di wuming. orbitante intorno ad una serie di persone ben riconoscibili ed etichettabili, certo, ma questo, a priori, non influisce sulla validita' dell'idea (per dire, non lo faceva per il gruppo 63: che si dava la zappa sui piedi da solo per ben altri versi). Che poi quelle caratteristiche non piacciano e che ora vengano enfatizzate e/o strumentalizzate e' un altro par di maniche. ma ci scrivo su presto. grazie del commento, comuqnue!

Anonimo ha detto...

Resta il fatto che sono buoni tutti a salire sul carro vincente di "Gomorra" (unico libro che abbia effettivamente inciso nel reale) per sperare di trarre risonanza anche per le proprie fiappe - ancorché pretenziose -operine...
Come ha scritto Carla Benedetti, si tratta di mera manovra (auto)promozionale, non a caso avallata da Einaudi. Nel mio blog l'ho chiamata "Operazione NISE" (New Italian Self Essay = saggio scritto da se stessi su se stessi)

frogproduction inc. ha detto...

oddio lucio (sei sempre tu, no?) cosi' va a finire che faccio quello che difende la NIE, che non e' proprio mia intenzione. Pero': su Gomorra si tratta probabilmente di appropriazione indebita ma accettata dallo stesso Saviano, in qualche occasione.
Sul fatto che la cosa sia autoreferenziale, che descriva un gruppo che si fa pubblicita': che c'e' di diverso da una qualsiasi avanguardia o gruppo letterario qualsiasi? A mia memoria si e' sempre fatto cosi' (e funziona di piu' quando hai una casa editrice dietro, sicuramente). Sono considerazioni esterne che possono dare sfumature ulteriori al giudizio di valore della proposta di wm1, ma non il giudizio sostanziale su di essa (che puo' anche essere negativo, ma per motivi estranei alla autopromozione o autoreferenzialita' della proposta, e persino rispetto all'usare un nome in inglese per una roba italiana, ecc.). cosi', credo, si svicola un po' dalla sostanza della questione. Certo, se si pensa che non ci sia sostanza nella proposta, allora il contorno e' tutto, ma non ne sono ancora cosi' sicuro.

Anonimo ha detto...

http://www.lucioangelini.splinder.com/post/16883086/SMASCHERATA+LA+NUOVA+BEFFA+DEI

P.S. Sì, sempre Lucio:-/

frogproduction inc. ha detto...

e' un periodo di casino, ma appena posso leggo e commento! grazie!

Anonimo ha detto...

lucio, come battuta da bar mi piace anche, e il tuo livore mi sta a tratti anche simpatico, ma non sono persuaso che regga.. e poi mi sembra (ma tu qui mi risponderai che gli si da troppa importanza, cosi') che alla discussione intorno alla NIE valga la pena di dedicarsi un po' piu' seriamente (anche se io sono il primo a scrivere robe informi, affrettate e pasticciate).

Anonimo ha detto...

Come direbbe nei Simpson il giardiniere Willie, "mì davvero impressionante è questo NIE..."
Passano gli anni e credi di averle viste tutte e invece...le menti peggiori della mia generazione che si credono scrittori e fanno gli anarchici by Mondadori (Einaudi non esiste più da tempo...) tutta la cricca Carmilla, che si spaccia per webzine, addirittura seria, e ovviamente, non permette contraddittorio pubblico, nemmeno una email redazionale (quando si dice la serietà...). Capisco che un panino tocchi pure a loro, ma un conto e prendere per il culo un bel numero di lettori giocando sull'assenza di memoria editoriale che gli permette di far passare le proprie operette per capolavori (in un paese dove non si trovano, tanto per citarne alcuni, "I Sonnambuli" di Broch, "La trilogia" di Beckett, le opere di Witkiewicz e Mailer...) un conto è avere le mani in pasta in più case editrici e prendersi il lusso di spacciare un cesso per il Taj Mahal. Passi il ridicolo tono guerresco, che magari agli occhi di qualcuno rende più fichi del 30%, ma che almeno la piantino con il populismo pandemocratico della trasparenza con i lettori, che non sono tutti scesi dalla montagna del sapone. Chiudo citando WM1, NIE, "queste sono pugnette".

kisses and embraces

Anonimo ha detto...

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