questo post serve a verificare che posso pubblicare roba sul mio blog senza accedervi, direttamente dalla mia casella di posta. Già che ci sono però, vi informo che la mia vita ha Greenock ha avuto come effetto collaterale un amore sviscerato per "Io se fossi Dio" di Gaber, che ascolto ogni mattina quando vado a lavoro, dato che copre esattamente il tempo impiegato per arrivare all'IBM. L'altra canzone da cui non riesco a staccarmi è Flight 180 dei Bishop Allen: non ho avuto il coraggio di andare a leggermi il testo, e quello che ne capisco ascoltandola mi lascia nel dubbio che sia una roba vomitevolmente sdolcinata, e non voglio la conferma. Comunque, è meravigliosa.
vai, provo addirittura a fare l'embed di un video, via mail.
Anche se dal vivo non è che rendano tanto, sti qua.
2 commenti:
Se ritieni sdolcinata la descrizione di un velivolo in atterraggio con forte turbolenza (unica cosa a cui associ il dancing quando stai seduto dentro un aereo)vá bene, ma a me viene da pensare solo alle equazioni di Navier-Stokes che si fanno piú complicate
oh, meno male. Grazie, Betty!
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