mercoledì 7 novembre 2007

Luzzatto, Padre Pio: ovvero la differenza tra un libro e un articolo del Corriere della Sera


Sabato torno a Grottaglie per una decina di giorni. Ho dunque dato fondo alle mie finanze per comprare il nuovo libro di Sergio Luzzatto "Padre Pio. Politica e miracoli nell'Italia del Novecento", da leggere durante le abbondanti 14 ore di viaggio.
Mi è venuta la curiosità di cercare commenti al libro, via Gugle, naturalmente.
Ho scoperto così che le reazioni della rete "cattolica" al libro sono piuttosto scomposte, anche più di quanto avrei immaginato: come minimo si afferma che Luzzatto (cioè l'"EBRAISMO", come viene comicamente sottolineato dal paparatzingerblog) non dovrebbe occuparsi di un santo cattolico e che il contrario non potrebbe avvenire (ma io non credo che nessun ebreo avrebbe niente da ridire ad un libro su Maimonide). ***Ah, senza considerare che per quanto ne so Luzzatto NON è ebreo.*** La cosa davvero strabiliante, però, è che tutti parlano del "libello" di Sergio Luzzatto senza, palesemente, averlo letto. Io, che per ora mi sono limitato a leggere qualche pagina dell'introduzione e l'indice, so già perfettamente che il libro contiene ben di più (e ben peggio, per un qualsiasi cattolico pensante) che una discussione delle stimmate. Eppure, nessuno parla d'altro: evidentemente nessuno l'ha, non dico letto, ma nemmeno aperto, il libro, e l'hanno scambiato per l'articoletto uscito sul Corriere della Sera. Detto articolo, che sarà sconvolgente per chi non ha letto il fondamentale volume di Federico Sardelli "I miracoli di padre Pio", conta però 9536 caratteri, cioè neanche cinque cartelle: come si fa a scambiarlo per un libro? Anche la forma è diversa. Non mi sembra un buon punto di partenza per criticare il "rigore scientifico" di Luzzatto.

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