A guardare indietro con occhio di antropologo, i Fracitan Lizards sarebbero diventati una sorta di mito fondativo, per la Comitiva del Gabbiano, al di là della loro innegabile, per quanto casuale, importanza effettiva. Senza la fallita esperienza del gruppo io e i miei amici del liceo scientifico difficilmente ci saremmo mischiati con quelli dell'Istituto d'Arte, ma ciò che faceva dei Fracitan qualcosa più dell'aneddoto sul "come ci siamo conosciuti" era la riproposizione continua di estratti dalla cassetta Fracitan Lizards LIVE in Vurtagghie e soprattutto, da un certo momento in poi, i Fracitan Lizards tributes, cioè i giorni in cui - a scadenza grossomodo annuale - ci ritrovavamo tutti in una stanza a suonare anche gli strumenti più improbabili e a improvvisare canzoni originali (la migliore di tutte, quella cantata in tutte le occasioni per almeno tre o quattro anni era "Annarita - Cierto ca la vita è propria Bastarda", dedicata all'immortale tema delle femmine che non ce la davano), o a improvvisare (come già ai tempi dei Fracitan "veri") testi cretini e più o meno autobiografici sulle canzoni che conoscevamo meglio o che era più facile suonare in un contesto del genere. Da quel crogiolo vennero fuori capolavori che mi ritrovo a canticchiare ancora oggi, con quei testi (di solito improvvisavo io i testi, anche perché era meglio ch'io NON SUONASSI) al posto degli originali.
A tutti venne naturale pensare - un pò per scherzo, un pò sul serio - a quei ritrovi come ad un tributo ad un gruppo che in tutto fece si e no sei o sette prove, produsse una cassetta inascoltabile e non suonò mai una canzone per intero, e il tutto qualcosa come cinque anni prima. Essere invitati, significava fare parte di un gruppo di amici estremamente e forse eccessivamente coeso, avere le cassette (chi le ha ora? credo Piero, forse William, ma da quando mi evita per motivi a me ignoti è diventato difficile chiederglielo) voleva dire custodire qualcosa che di tanto in tanto ti veniva richiesto, per copia o giusto per cazzaggiare, dagli altri,;lasciare la tua traccia in una cassetta e non in un'altra segnalava come solo per un breve periodo eri stato considerato uno di noi.
Quando finimmo di incontrarci per i Fracitan Lizards Tribute la comitiva, in realtà, si era già sciolta, anche se ci avremmo creduto ancora per un pò, alla sua esistenza.
5 commenti:
Leggendo i tuoi Backside mi viene sempre in mente un fumetto di Gipi, 'Questa è la stanza' edito dalla Coconino Press. Fidati e cerca una fumetteria nel grottagliese, Gipi è magnifico sia come disegnatore che come narratore e quella è una storia sulla musica, l'amicizia e la provincia.
Curiosità Grottaglie: ci lavori nel senso che sei andato a raccogliere le olive? Credo sia stagione... :-)
no, non ci ero andato per le olive, magari! il lavoro era la solita e stentata stesura della tesi di dottorato, e a grottaglie ci sono andato in anticipo/sostituzione delle vacanze di natale... per il fumetto: lo compro di sicuro, grazie del consiglio!
I Fracitan penso che abbiano lasciato un segno indelebile nell'esperienza di amicizia che ci ha accompagnati fino all'ingresso nella "società" al passaggio dal liceo all'Università...Ancora oggi non riesco a sgrullarmi d'addosso i simpatici motivetti e i testi didascalici con i quali abbiamo impresso su nastro quelle che erano le vicissitudini della mitica C.D.G...Bei tempi cazzo, bei tempi!
Una bella reunion ci starebbe a palla, se solo tutti fossimo capaci di buttarci il passato (che secondo me senza motivi così fondamentalmente vitali) alle spalle, e guardandoci come vecchi amici che semplicemente le distanze e le vicissitudini della vita hanno portato a un fisiologico allontanamento!
Mr.Giga, le mie esequie! :D
Attila! ah sì, anche per me una reunion sarebbe da fare.... ci starebbe bene una nuova serie di canzoni sceme da cantare sotto la doccia. Secondo me Piero, Nico e Tiziano ci stanno, come anche Dado e Paco; il Laino Francia permettendo, per gli altri non mi sento di assicurare niente... ma il mio sogno segreto è la presenza di francesco capuano... non so perché ma credo che renderebbe il tutto terribilmente divertente. Ma questa mi sa che è davvero un'impresa disperata! Comunque bello averti risentito! a presto!
"Annarita - Cierto ca la vita è propria Bastarda"...
L'avrò sentita mille volte in macchina con Enrico e Willie, ai tempi (bei) in cui anche loro si rivolgevano ancora la parola...
Che meraviglia rileggere queste righe, che raccontano una parte di vita di tutti noi...
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