domenica 10 gennaio 2010

Filmi dell'orrore Natale 2009, seconda parte: Paranormal Activity - Thirst



Eccoci alla seconda parte della rassegna di cinema discutibile sorbita nel periodo vacanziero.
Inizierei dal film BRUTTO, che è più divertente.

film uno)
PARANORMAL ACTIVITY (2009, regia di Oren Peli, sì, è proprio il suo nome): il grande pregio di questo film, stando all'hype che si è creato intorno a lui, è che ha fatto cagare in mano Spielberg. Capito? Spielberg. Che è un po' come se mi dicessero: "Così spaventoso che persino tuo babbo si è spaventato". Non è un grande biglietto da visita, insomma. L'altro claim usato per spingere masse ignare e paganti ad andare a vedere questo film è che si tratterebbe del nuovo "Blair Witch Project". Il che non è vero. Quando sono andato a vedere BWP al cinema ho pagato 5 euri per vedere novanta minuti di foglie e un po' di tende da campeggio. In questo film non c'è né l'une né l'altre.
La trama: una coppia ammerigana abbastanza brutta (fisicamente) ha appena iniziato una antiestetica convivenza. Il barilotto (cioè la femmina) da quando ha otto anni è perseguitata ciclicamente da "presenze" che sembra di capire in un'occasione abbiano persino dato fuoco alla casa in cui viveva con tutta la sua famiglia. Ora le manifestazioni sono ricominciate e il suo fidanzato idiota propone di registrare tutto quello che avviene in casa (notti incluse) per scoprire se c'è una spiegazione razionale o no. La coppia di idioti chiede anche consulto a uno specialista dell'occulto che però dice che di sicuro è un demone e non un fantasma (lo dice due secondi dopo essere entrato in casa e dopo che il barilotto ha risposto alla sua domanda: "cosa accade?" con un "sbatte porte, sposta cose") e che siccome lui è specializzato in fantasmi allora possono chiamare un suo collega. Dice anche di NON fare delle cose che capiamo subito che il fidanzato cretino non tarderà a fare. Da qui inizia l'incomprensibile. Domande che non possiamo non farci: 1) che lavoro fa il fidanzato cretino? lei studia e può stare tutto il giorno a casa, ma lui? come mai sta sempre tra i coglioni? a lavoro, no? se non lavora e si è potuto comprare quella casa, allora il demone e la fidanzata-barilotto se li merita; 2) se in casa vostra per quindici giorni succedono cose strane e le riprendete anche in video lo raccontate ad amici e vicini, organizzate veglie in casa e dopo un po' scappate in albergo, chiamate il CICAP, Paolo Attivissimo e papa Ratzinger. Questi due no: chiacchierano, si preoccupano, litigano circa l'opportunità di chiamare o no il famoso demonologo e quando si decidono il demonologo è in vacanza. Tra l'altro non possono chiamare nessun altro: preti, pranoterapeuti, ghost-busters... in america c'è solo quello là, e quella settimana è in vacanza); 3) il fidanzato del barilotto trova su internet un "caso simile" a quello che affligge la sua tondeggiante tre-quarti: come ha fatto? che chiave di ricerca ha messo? "demoni che perseguitano una da quando ha otto anni e poi siccome il fidanzato di questa è un cretino all'improvviso diventano più aggressivi"?
Insomma: i due protagonisti sono così cretini e poco credibili che non si vede l'ora che muoiano. Anche da questo punto di vista però, il film soddisfa soltanto a metà (spoiler, scusate).


film due) THIRST (Park Chan-Wook, 2009). Questo film è un quasi capolavoro. Per eccesso. Voglio dire: è un capolavoro a cui poi il regista non ha potuto esimersi dall'aggiungere roba in più un po' meno perfetta del resto. Ma rimane il fatto che è un capolavoro. Non solo: è un capolavoro E un film di vampiri. Sembra una contraddizione in termini e invece il mio regista coreano preferito c'è riuscito.
La storia: Un prete coreano (combinazione adorabile e francamente esaltante) diventa un vampiro mentre cerca di fare il martire. Da qui: crisi di fede, voglia di trombare l'amica di infanzia, capacità di guarire i tumori. Il vampiro-prete, esattamente come tutti noi faremmo, si occupa solo delle prime due cose, considerando un contrattempo più che altro le nuove capacità taumaturgiche. L'amica di infanzia è ben felice di farsi bombare dal prete-vampiro, ed è meno innocente e povera vittima di quanto all'inizio vorremmo credere. Il vampiro coreano invece rimane cretino come ci è sembrato all'inizio, anche se i superpoteri e la tendenza acquisita a scopare e/o leccare lo rendono ben più figo che all'inizio (all'inizio il suo superpotere è stonare con il flauto dolce, più avanti avverte le mestruazioni a distanza, salta dai palazzi e piega le monetine - comunque niente di utile). Fanno tutti una brutta fine, ovviamente. Il film è bellissimo esteticamente (il direttore della fotografia è un genio), la storia e i personaggi sono convincenti, recitano meravigliosamente e le scene in cui si leccano-intersecano-"raggiungono la gioia" (come dice il sessuologo Marco Rossi su Dipiù quando deve dire "sburra" ma non può) sono le fra le migliori mai viste.
Cosa c'è che non va? L'ultima mezz'ora di film è straniante: è scritta bene come il resto, girata bene come il resto e, a parte la scelta di mandare tutto a velocità doppia come nelle comiche di Benny Hill, perfetta come il resto. Si ha solo l'impressione che il film dovesse finire prima di quella mezz'ora, e che mi hanno rubato il primo happy ending cinematografico per cui sarei stato contento dopo "Buffalo 66".

28 commenti:

Anonimo ha detto...

E finalmente ti rileggo aggressivo e porcheggiante come non mai :). La storia della fidanzata barilotto urta la mia sensibilità femministico sessantottina ma al pari del cretino cazzeggiante m'ha fatto fare una gradita e sonora risata. O, complimenti per la sintassi, si vede che hai studiato tu.
R. Bunny

frogproduction inc. ha detto...

Runaway! e io che ti avevo sempre preso per un maschio! Oddio, potresti anche essere un amschio con sensibilità femminista-sessantottina. Ma i complimenti sulla sintassi sono un fine esempio di sarcasmo, vero?

frogproduction inc. ha detto...

e comunque sono ricascato nel turpiloquio perché davvero, in Thirst scopano e leccano un sacco.

elisabeth ha detto...

Il fesso potrebbe fare l'informatico (o il libero professionista in qualcosa a che vedere con l'I.T.); quelli lavorano a casa.

frogproduction inc. ha detto...

comunque se lo merita, il demone, per cretineria sul campo.

Anonimo ha detto...

Presente! a sentirmi chiamar per nome con tale familiarità mi son pure emozionata. La scrittura non ha connotazione sessuale, io sì! :)

Anonimo ha detto...

Ma come fai a vedere film che ancora non sono nemmeno stati proiettati nelle sale?

Anonimo ha detto...

Ah sì?

frogproduction inc. ha detto...

penultimo anonimo: li vedo in lingua originali e nel caso del coreano splendidamente sottotitolati.
ultimo anonimo: no?

Anonimo ha detto...

Ma quando dici "capolavoro" sei sarcastico o serio?
Cioè, è un capolavoro come, che so, i Karamazov in letteratura?

frogproduction inc. ha detto...

sono abbastanza serio (per quanto ci possa io riuscire), ma certo coi karamozov hai sparato un pò alto. E' un capolavoro un pò più in minore, ovviamente. Tipo... Boh, non mi viene in mente niente, ora. Però: è bello, è divertente, è coerente, dice un sacco di cose e quasi mai dice cose inutili/fuori luogo/kitsch, è intelligente, è studiato e rifinito ma in modo tale che non sia la prima cosa a cui pensi e neanche la seconda. E' estremamente riuscito: tu che intendi per capolavoro? Lascito per le generazioni future? probabilmente lo è. Deve avere capacità di educare le masse? allora no (anzi, bambini, don't do it at home)

Anonimo ha detto...

Educare le masse? Dio mio no! Per le masse servono beni di largo consumo, cose alla portata di tutti. Confesso di avere una visione lievemente aristocratica del "capolavoro".
In ogni caso, non avendo visto il film non posso dire nulla. Mi fido comunque del tuo giudizio.

frogproduction inc. ha detto...

Dai guardalo e fammi sapere!
soprattutto fammi sapere cosa pensi dell'ultima mezz'ora a velocità doppia. Sono curioso.

Anonimo ha detto...

Le masse hanno bisogno di beni di largo consumo? perchè un capolavoro non è per eccellenza un bene di largo consumo? il capolavoro è capolavoro in quanto mediatore universale e atemporale di umanità, il capolavoro è molto più democratico di chi lo pensa destinato solo a pochi.
sulla completa intellegibilità del capolavoro da parte di tutti, beh lì ci si può ragionare,ma in quanto mediatore universale il capolavoro parla a tutti.. e per ognuno trova un codice d'accesso.
R. w il popolo.

frogproduction inc. ha detto...

Secondo me tutta questa discussione è un pò di lana caprina. E la definizione dell'ultimo anonimo mi sembra un pò stantia, francamente.
Che è un mediatore atemporale di umanità? in che senso?
Io utilizzo il termine capolavoro in modo molto leggero e credo per voi stupido: quando una cosa è molto molto bella, estremamente intelligente, fatta BENISSIMO, compiuta etc etc(vedi il mio penultimo commento), e soprattutto se mi sembra di poter difendere questa mia idea con argomentazioni convincenti anche per me stesso (senza sentire il bisogno di rifugiarmi nel "ognuno ha i suoi gusti"... mi vengono in mente uns acco di cose fighissime che però mi vergognerei a difendere a spada tratta... ma forse è un residuo di intellettualismo becero), allora azzardo anche l'utilizzo di questa parola che per me non ha l'alto significato umano e spirituale che probabilmente intendete voi.
Forse non si capisce niente di quello che ho scritto.

elisabeth ha detto...

A proposito di roba trash, ho appena scoperto che Jackie Chan fá la parte del maestro Miagi nel remake di Karate Kid; il trash stá che il film é ambientato in China, patria del Kung Fu, mentre il Karate é roba Jappo, e sopratutto Jackie Chan fá Kung Fu, non ho parole:

http://www.youtube.com/watch?v=zMsZM-MNI1A

Anonimo ha detto...

mah.
il popolo in genere mi sembra molto stupido, normalmente molto più stupido di quanto non sembri.
però può essere simpatico o suscitare pietà(ne parlo come se fosse una persona, giusto per dargli umanità, che la massa non ha)

anche io se trovo una cosa molto bella e ben fatta dico che è un capolavoro, senza scomodare Dostoevskij o Kubrik (si scrive così?)
non credo affatto ad una definizione oggettiva di "capolavoro".
credo che qualcosa che per me è un capolavoro potrebbe risultare oltremodo stupida a qualcun altro.

per esempio, ci sono culi che sono capolavori, ma che parlano solo a me e a pochi altri (ho fatto indagini empiriche su questo). eppure il culo dovrebbe mediare abbastanza universalmente l'umanità, specie quella un po' umidiccia. insomma, la sborracchia (si può dire sborracchia in tv? ah, non siamo in tv? dove sono capitato allora?)

comunque, viva tutti voi.

frogproduction inc. ha detto...

Elisabeth: avevo già visto le foto dal set. Jackie Chan/maestro myaghi non mi dispiace (anche se la questione karate-kung fu è terribile), ma la cosa che veramente mi ferisce è che il posto di quel grandissimo sfigato di Daniel-San verrà preso dal figlioletto insopportabilmente fighetto (ha pure le treccine!!!) di Will Smith.
Sciopererò contro codesto film. Ecco.

frogproduction inc. ha detto...

ultimo anonimo, sento un pò di elitismo nelle tue parole (e sono anche un pò d'accordo, che io odio un pò tutti, ma non ti far sentire, ché rischi grosso, di questi tempi in cui l'AMORE vince et impera).
Comunque lo sai, il tuo riferirti al culo come elemento di unificazione dell'umanità sborracchia potrebbe ferire i miei lettori tettisti.
(io, dal canto mio, sono ancora bamboccioscamente indeciso tra le due opzioni)

Anonimo ha detto...

:) beh almeno lo stantio suscita aancora riflessioni e inacidimenti e visto che si finisce a parlar di culi e sborracchia direi che ci siamo! Il discorso sull'uso del termine capolavoro in senso alto proseguiva in riferimento all'accostamento con il libro dei fratelli K quindi si parlava della definizione di Capolavoro e non dell'uso traslato : guarda ... sta torta mi è venuta un capolavoro.
Ovviamente sia il Capolavoro che il capolavoro possono diventare mediatori universali di umanità, con la differenza che la torta finisce subito mentre un Capolavoro, per sua natura meno deperibile perchè salvaguardato, ha un effetto prolungato e duraturo nella memoria collettiva delle masse. Se poi ci vogliam spostare a parlare di insiemi e sottoinsiemi della serie in Italia la massa è beceramente incollata a sbavare dietro i culi dei politici di turno attendendo un eldorado che si allontana di anno in anno mentre un sottoinsieme della massa medesima ne osserva con pietoso e sconfortato raccapriccio il vivere e evita di confrintarcisi, turandosi il naso con un kleenex profumato alle violette ,, beh sì..effettivamente e inizialmente un capolavoro è di pochi ma poi col tempo se è tale, per sua natura diventa di tutti agguantando la maiuscola eternizzante. Rimarrà ai violettari l'orgoglio di poter proferire la frase topica : ve lo avevo detto io!!! Senta Frog, a proposito dello stantio, mi sto annusando il cervello da tre quarti d'ora e non sa ancora di muffa.
Concludo con un appello: violettari di tutto il mondo unitevi o forse è meglio di no, perchè se poi diventate massa, per la becera e stantia definizione di massa, sarete etichettati anche voi come popolo bue e qualcuno formerà un nuovo sottoinsieme per distinguersi.
R. Bunny alla riscossa.

Anonimo ha detto...

E comunque mi piace un sacco questo blog anche se purtroppo la rana scrive di rado ma compensa pubblicando cose allucininogene supportato da Elisabeth. Quindi grazie per l'ospitalità.. anche se onestamente mi sa tanto di occupazione abusiva .

elisabeth ha detto...

La mia preferita é la scena della mosca dove prima la schiaccia con la paletta e poi la raccoglie con le bacchette :D
Al di lá di ció non credo lo vedró mai, mentre voglio andare a vedere questo:
http://www.youtube.com/watch?v=yjTP9VR1DfQ

Anonimo, é vero, quando stava a Greenoch la grafomania lo pervadeva, ora il Frog si fá desiderare.
La definizione "cose allucinogene" mi inquieta. A questo livello ci metto solo la maratona natalizia a base di The Life of Bruce Lee, serie tv made in Hong Kong e molto Cina-propagandistica (della serie americani avidi razzisti capitalisti e stolti giapponesi), con Bruce Lee che sembrava un bambino dei libri di Dickens...

A presto torno a drogarmi di Friday Night Lights

Anonimo ha detto...

Caro il mio Daniele, la scelta fra culo e tette è amletica, si sa, e ti confesso che anche io oscillo fra i due. è come le targhe alterne: un giorno uno, un giorno l'altro....
Sostengo che un culo, seppur deperibile, potrebbe essere Capolavoro più della Divina Commedia.
E si potrebbe argomentare molto a riguardo.
Per fare un favore alle masse io donerei culi, probabilmente anche cannabis (obbligatoria per legge, Bill Hicks docet). Il mondo sarebbe un posto migliore, anche senza Goethe e tutti gli altri....

frogproduction inc. ha detto...

Runaway! sei permalosa!
"sento un odor di violette": non lo sentivo dire da quando Babbo Pio non fu de-inumato.
Ultimo anonimo: argomenti, argomenti.
Eli: io vorrei scrivere, ma sono un p0' oberato dal lavoro. in Scozia era bello, pioveva e lavoravo solo otto ore al dì, e di quelle era più il tempo che stavo su internette. Bei tempi!

Anonimo ha detto...

Chi è Babbo Pio? ahahahhahha

Anonimo ha detto...

babbo Pio, quello che parlava con gli uccelli

lo so, è pessima, ma mi è scappata

frogproduction inc. ha detto...

non preoccuparti, su questo blog v'è licenza di battutaccia

Anonimo ha detto...

il tuo modo di scrivere è cambiato. Non ho capito la battuta, forse babbo Pio si usava ai tuoi tempi :)