giovedì 28 gennaio 2010

Critica Contemporanea - Noi Amiamo Silvio - Alberto Peruzzo Editore


"Noi amiamo Silvio" è un pregevole volume fotografico (carta superpatinata, grande formato, copertina semi rigida con risvolti, titolo in rilievo) pubblicato il 14 gennaio dalla Alberto Peruzzo Editore.

L'intento del libro non è apologetico bensì canonizzatorio: un intento ben dichiarato dall'epistola proemiale dell'editore (che contestualmente ringrazia la moglie per aver fatto da musa a cotanta opera) e che perciò qui non verrà discusso nè criticato. L'intento canonizzatorio è ben espresso anche dalla scansione in macrocapitoli da (capitolo 1) "Tutti insieme siamo una grande forza" a (5) "Sono a pezzi, ho parlato con molte famiglie" a "Silvio Forever" (resta il dubbio se anche questo titolo, come gli altri, sia una citazione dai discorsi del premier).

"Noi Amiamo Silvio" soffre di alcuni evidenti punti deboli, che ne minano la capacità persuasiva e che lo rendono un prodotto minore nel processo di canonizzazione preventiva di Silvio Berlusconi (perché aspettare così tanti anni come per Craxi quando lo possiamo fare subito? togliamoci il pensiero e dedichiamogli anche un pò di vie, strade e ponti, dai).

Il primo punto debole di "Noi Amiamo Silvio" è innanzitutto nella scelta del titolo e nella distonia tra il titolo stesso e il contenuto dell'opera. Si tratta infatti di un volume che non contiene (esclusa l'epistola proemiale dell'editore e le didascalie, di cui bisognerà parlare a parte) nessun contenuto testuale che non sia tratto da interventi dello stesso Silvio Berlusconi. L'impressione del volume è "Alberto Peruzzo e consorte amano Silvio" oppure un più realistico "Silvio Ama Silvio".

Secondo Problema: la necessità di riportare brani dell'Illuminato Presidente del Consiglio si scontra con la loro pochezza letteraria e retorica. Depurati dei suoi momenti meno presentabili (barzellette, scherzi, riferimenti alle mignotte, attacchi ai comunisti) i discorsi di Berlusconi hanno un impatto ridottissimo: sono discorsi da pentapartito, sembrano prelevati direttamente dalla fine degli anni '70. Sono costruiti male: non c'è il guizzo, non c'è la frase ad effetto e si vuole accontentare tutti. Basta vedere la definizione dell PDL: "è un partito alleato con la destra ma aperto a sinistra, liberale, popolare, socialista". Ehm. Sì, e poi? E soprattutto: e quindi?

Terzo problema: qualità dell'apparato iconografico. Le foto, soprattutto quelle in grand'angolo, quelle più imponenti, sono in molti casi sgranate e di cattiva qualità, difetto imperdonabile per un volume quasi esclusivamente fotografico.

Quarto problema: la paletta dei colori di Photoshop. Il presdelcons viene virato sempre in una tonalità a metà strada tra il salmone scuro e l'incarnato prugna (#E9967A o #CC8899). Non è un colore sano e non è un colore esistente in natura: quasi tutte le foto ritraggono un buffo alieno.

Quinto problema: i grafici pagati a cottimo e comunque troppo poco. Posti di fronte all'imperativo di ritoccare un enorme massa di foto, hanno ritoccato in tutte la sola testa del presdelcons. Ecco quindi che non solo ha un colore inquietante, ma è anche illuminato e colorato con toni totalmente differenti da quelli presenti sui suoi interlocutori, tutti immancabilmente pallidissimi al suo confronto. L'effetto fotomontaggio è fortissimo, anche perché sono state scelte moltissime foto (soprattutto quelle in cui l'amato presidente incontra la folla) in cui il soggetto è nella stessa posizione (profilo sinistro) e la stessa, identica espressione: viene il dubbio che uno dei grafici meno pagati e più furbo deglialtri abbia ritoccato una sola testa e l'abbia poi montata su una quarantina di fotografie. Ma è impossibile, suvvia.
Quinto problema, bis: se ritocchi un essere umano devi ritoccarlo tutto. Non puoi colorargli la faccia salmone scuro e poi lasciargli le mani color lino o lavanda rosata (#FAF0E6 o #FFF0F5) [vedi p. 33, foto con Hillary Clinton e Obama].
Quinto problema, tris: in alcuni casi i grafici si fanno prendere la mano e non solo cambiano colore al presdelcons e gli spianano tutte le rughe, ma tolgono tutte le ombre: si rimane con una bella sagoma di cartone piatta (vedi: pagina 89 e tutte le foto fatte nell'elicottero, nonche quella in cui stringe la mano al bambino, sempre a l'Aquila: viene il dubbio che durante tutta la gita in abruzzo il Berlusca sia stato sostituito da una controfigura in gesso)

Sesto problema: l'attaccatura e la voluminosità dei capelli. Che i capelli di Berlusconi cambino a seconda dell'operaio messo a lavoro su Photoshop è cosa nota (vedi anche la copertina di Novella 2000 di questa settimana, parzialmente dedicata al "Mistero dei Capelli di Silvio Berlusconi"), ma una coerenza, allorquando si decida di mettere assieme duecento pagine di foto dello stesso soggetto, andrebbe ricercata. L'effetto, altrimenti, è straniante.

Settimo Problema: se devi canonizzare Sant'Agostino, dire che c'è stato un periodo della sua vita in cui andava a puttane e si divertiva non va contro la tua causa ma a suo favore. Più grossa la differenza, più grande la sofferenza, più grande il personaggio. Supereroi con superproblemi, è una regola. Invece qui non c'è tensione, non c'è pathos: manca persino Berlusconi sfregiato dal duomo o almeno coi cerotti. Soprattutto, Berlusconi ha cinque figli ma non c'è traccia di nessuna delle due donne con cui il presdelcons ha copulato per propagare il suo taumaturgico seme.

Il risultato è molto triste: un piccolo uomo, dai discorsi molto noiosi, con un colorito innaturale (tranne le mani e tranne nelle foto in cui era difficile da ritoccare), con dei capelli dotati non solo di vita propria ma anche di disturbo bipolare della personalità, privo di una storia vera e interessante.

Fosse così davvero, verrebbe davvero da chiedersi com'è che sono almeno 15 anni che ce lo mette in culo a tutti.

16 commenti:

Anonimo ha detto...

xD ''Silvio ama Silvio''...è vero che cè la libertà di pensiero,libertà di parola,e libertà di stampa...ma appena ho visto lo spot mi sono balzate in testa delle immagini dittatoriali!!! il ritorno del duce °_° ''la vendetta''..ma fino a che punto può arrivare l'egocentrismo di quest'uomo?? °_° PAURA!

frogproduction inc. ha detto...

L'egocentrismo del buon uomo è INFINITO.

elisabeth ha detto...

Secondo me sulla canonizzazione di Craxi ti sbagli, in realtá c'é sempre stata peró andava poco di moda e non se ne parlava apertamente. Basterebbe dare uno sguardo all'ormai quasi defunto socialisti.net o ai lavori della fondazione Craxi. Non é stato malvagio neppure il libro del 2006 di Massimo Pini. Oppure i documentari di Luca Josi...
Comunque se ti guardi intorno scopri piú craxiani di quanto ti immagini.

cassandra ha detto...

Visti anche gli ultimi episodi della saga, direi che i capelli di berlusconi hanno un problema di continuity: urge l'intervento degli sceneggiatori Marvel!

Anonimo ha detto...

Ma il tuo capo non ti doveva comprare il libro di Bill Hics?Silvio ti ha proprio ispirato, è la tua Veronica, bel pezzo.

frogproduction inc. ha detto...

No no, il libro di Bill Hicks me lo sono comprato io nell'istante stesso in cui i miei occhi porcini vi si sono posati sopra.
Aspettavo invece che uno dei capi (nella sua cartacea onnivoricità) comprasse Noi Amiamo Silvio (ma non ce l'ho fatta, ho sfruttato il primo mese in cui ho guadagnato decentemente per viziarmi in questo modo laterale).

Cassandra: non consiglio sceneggiatori nè Marvel nè DC: rischieremmo i plot standard: 1)eroe che muore e al suo posto sei cloni 2) eroe malato o ferito ma che poi si riprende e fa il culo a tutti (ops, questo lo stiamo vivendo ora)ecc.
L'unico bonus dato ad sceneggiatori MArvel o Dc sarebbe la presenza di avversari non ridicoli (quelli andavano di moda una ventina d'anni fa).

Elisabeth: sì, i canonizzatori craxiani ci sono sempre stati, ma l'attuale incensazione è insopportabile, soprattutto per il discorso aut aut "o grande statista o ladro", mentre io userei la congiunzione (e toglierei il "grande", oppure lo sposterei vicino a "ladro")

elisabeth ha detto...

L'attuale incensazione é insopportabile perché buona parte proviene da personaggi insulsi che pur di tenersi stretto lo scranno quando si sono resi conto che la baracca affondava hanno fatto i topi.
Secondo me dare un giudizio a posteriori di quel periodo non puó comportare una visione categorica fatta di congiunzioni o disgiunzioni, altri tempi, altro mondo, ora forse é peggio.


Una cosa che non c'entra niente. Se la reperisci fatti quattro risate con un'intervista rilasciata la settimana scorsa da Pannella a Radio2. Pare che tale uomo a colazione mangi: 350g di pasta saltata in padella con il sugo (della sera prima che é piú buona) e 2 provole affumicate. Alla domanda dell'intervistatore -ma lei non é quello che digiuna?-, ha risposto -bisogna mangiare per poter digiunare-. Ovviamente attualmente é in sciopero della fame per non só cosa :D

frogproduction inc. ha detto...

occasionalmente Pannella è genio puro.
non so però se odiarlo fortissimo per aver lanciato Capezzone o mitigare il mio giudizio per il tentativo in extremis di silurarlo.

elisabeth ha detto...

Capezzone é una di quelle cose che per un fugace istante mi fanno mancare la politica degli anni '80 con le preferenze ad personam. Il fugace é legato al fatto che anche se il sistema avrebbe eliminato Capezzone a rimpiazzarlo sarebbero comparsi 6 cloni di Mastella con vagonate di mozzarella di bufala (magari contraffatte per essere ancor piú ancient regime)

frogproduction inc. ha detto...

oddio, l'esercito di cloni di mastella, ci si potrebbe fare su un film/fumetto meravigliosi...

Anonimo ha detto...

Dani,ho visto il tuo post solo oggi - ho iniziato il sabato piegandomi dalle risate. Grazie. Ora posso affrontare a cuor leggero una Padova in pieno delirio da shopping invasa da elettori del PDL che amerebbero comprare quel libro e adagiarlo con riverenza sui sedili del SUV M.

frogproduction inc. ha detto...

Marco, sono contento di essere servito come - parziale - antidoto!
qui a Milano comunque non mi sembra stia vendendo granché...

marco ha detto...

http://www.interno18.it/culturaspettacolo/libri/12345/noi-amiamo-silvio-finisce-lattesa-il-libro-e-edicola

(chi ha copiato chi???)

frogproduction inc. ha detto...

beh, se guardi bene, sul sito che linki il mio post è riportato dopo un sibillino "le reazioni" ... credo sia il modo abbastanza stronzo di quel sito (articolo 18) di fare da aggregatore (mettere la fonte di quello che copieincolli mai, eh?). comunque, sto inviando mail di vibrante protesta (come diceva l'illustre cugino di DeAndrade)

Anonimo ha detto...

propongo un minuto di silenzio per quei grafici.
Da grafica li capisco... io un anno fa ritoccai 10 foto di Pupo e già mi sembrava un violenza... tutto è relativo.

Roberto di Gualdo ha detto...

Brava compaesana. Anche io ho vissuto a Madrid (20 anni) e sono tornato in Italia proprio all'inizio del regime di B.
Adesso non vorrei essere nei tuoi panni, di dover spiegare ad increduli democratici stranieri come mai l'Italia è diventata il cortile di B.
Auguri, a ate e a me e a noi, ciao
Roberto di Gualdo