martedì 11 gennaio 2011

Marco Belpoliti "Pasolini in salsa piccante"

Marco Belpoliti
"Pasolini in salsa piccante"
Guanda, 12 euro

Di Belpoliti ho amato moltissimo "Settanta", che è un saggio fondamentale per chi si interessa, anche a tempo perso, di quello che è successo alla letteratura italiana (e all'Italia) negli ultimi decenni.

In questo volumetto (striminzitissimo), Belpoliti cerca di demitizzare Pasolini disinnescando la sua morte da tutti i complottismi immaginati intorno ad essa e esplicitando la correlazione tra alcune delle idee più "inattuali" di Pasolini e le sue preferenze sessuali. Entrambe le cose mi sono da sempre sembrate, va detto, sacrosante: la critica di Pasolini ai capelli lunghi, all'aborto, al libero amore, etc. etc. sono basate quasi esclusivamente sul rodimento dovuto al non aver più giovinotti (giovinotti che si dicano e sembrino perfettamente etero, soprattutto) così tanto a disposizione come ce li aveva un tempo (e qui, gli andava chiesto, al buon Pasolini: non è che è perché sei fatto vecchio, che ne trovi di meno e ti costano di più? sei sicuro che sia tutta colpa del divorzio e del libero amore e dell'aborto e dei capelli lunghi e di Gabriel Garcia Marquez?).

Comunque, per quanto si possa essere d'accordo, il libro non dice molto più di questo, e se dovessi valutarlo su quanto ero d'accordo fin da prima con quello che dice il giudizio sarebbe altissimo. Ma di solito non si legge una roba solo per trovare una conferma sintetica e mediamente ragionata a quello che si pensa già, no?
Inoltre, Pasolini, che mi piace occasionalmente come polemista, di rado come scrittore e quasi mai come regista, non lo sento tanto un maestro e - in salsa piccante o no - mi sembra piuttosto indigeribile.

(Nota a parte: uno dei pezzi di cui è composto il volume è l'introduzione a una serie di fotografie fatte a Pasolini poco prima della sua morte. Il genere "introduzione scritta a raccolta fotografica" è già un genere orribile di per sé, perché di solito costringe chi la scrive non solo a descrivere le foto, ma anche a provare a interpretarle, di solito con risultati terribili. Qui Belpoliti si esibisce in una serie di considerazioni assolutamente non necessarie sul poeta e sul suo corpo e sulle finestre, ecc. ecc. Inoltre, le foto a corredo del libro non sono quelle di cui si parla, ma ALTRE, di un altro fotografo. BAH.)

Nessun commento: