mercoledì 17 febbraio 2010

Critica Contemporanea / La Nuova Canzone Fantasy Italiana Al Festival di Sanremo

Non ho visto la prima puntata di SanRemo e per questo mi cospargo il capo di cenere: recupererò.
Però una rapida scorsa ai testi in gara mi ha confermato che Kurt Vonnegut sarebbe fiero della nostra nazione, è che alla fine gli insegnamenti dei Wu Ming e l’altissimo magistero di Valerio Evangelisti hanno sfondato nella cultura di massa italiana.
Abbiamo infatti il primo festival della canzone italiana fortemente influenzato dalla letteratura di genere: Science Fiction e Fantasy, soprattutto, ma chissà che l’anno prossimo non arrivino delle canzoni noir e horror, o magari una canzone di Albano sui Vampiri (“Il SOLE”?) o una di Toto Cutugno sugli Zombies.
Partiamo con gli esempi: Marco Mengoni, nella sua “Credimi ancora” (un po’ inflazionata, come forma per un titolo, nevvero? BACIAMI ANCORA, CREDIMI ANCORA, PARLAMI ANCORA, UFF….) , parte da uno dei grandi archetipi della mia generazione: LADYHAWKE (1985), con Rutger Hauer, Matthew Broderick e Michelle Pfeiffer.
Vediamo insieme i versi:


mi trasformerò

sarò lupo e rondine per gli occhi tuoi

ti confonderò

sarò forte e debole e mi amerai

restami accanto qui nel mio labirinto

Il Mengoni mischia un po’ le carte e si confonde con il mito del Minotauro, ma vabbè. La New Italian Epic in fondo insegna a ibridare le storie e le narrazioni collettive. Bravo Marco.

ARISA, invece, con la sua “Ma l’amore no” (altra concorrente per il PREMIO TITOLO NON ORIGINALE 2010) cerca di costruire una tipica situazione da science fiction classica. Un lontano futuro, una umanità che ha abbandonato la terra colonizzando altri mondi e una catastrofe già avvenuta.


Può scoppiare in un attimo il sole

Tutto quanto potrebbe finire

Ma l’amore, ma l’amore no

Marzo del 2087

Nuvole pesanti dentro un cielo assente

Il mio pronipote è sulla luna

Emigrato per cercar la sua fortuna



Peccato che la credibilità della storia sia minata dal fatto che se esplode il sole gli emigranti sulla luna non fanno una fine molto migliore di quelli sulla terra. Arisa, Arisa, cerchiamo di dare un setting più preciso a queste canzoni. Perché non far emigrare il pronipote su una stazione mineraria di materiale per spade Jedi su Ilum? Un intero popolo di Nerd ti seguirebbe.

Valerio Scanu, giovane virgulto della scuola di Maria De Filippi, ci delizia invece con un testo (a quanto pare creato dallo scoppiettante cerebellum di Pierdavide – quello della scuola di amici che più assomiglia a Mariangela Fantozzi) privo di connessioni logiche e sintattiche ma in cui è possibile intravedere la storia di una mutazione genetica nel futuro dell’umanità, con i due amanti protagonisti perseguitati dall’universo intero (che sia un’iperbole?) ma al sicuro nel caldo utero rappresentato dalle profondità marine e lacustri


se così potente questo amore che ci difendiamo con tutta la forza ma non basta quasi mai

come se un giorno freddo in pieno inverno

nudi non avessimo poi tanto freddo perché

noi coperti sotto il mare a far l’amore in tutti i modi, in tutti i luoghi in tutti i laghi in tutto il mondo

l’universo che ci si insegue ma ormai siamo irraggiungibili



Fabrizio Moro invece si butta sulla fantascienza sociale, quella un po’ noiosa ma che prima o poi trova sempre degli estimatori che cercano di fartela leggere come “profondo apologo che in realtà parla dei tempi moderni”


Comunicare comunicare

Questa è la parola in cui confido per salvare

Una generazione anche due forse tre

Ogni uomo deve comunicare

Per resistere davvero per capire l’emisfero

Per non sentirsi solo per amare terra e cielo

E trovare le parole per esprimere un disagio



Ci si chiede però, signor Moro, come mai dovremmo capire solo l’emisfero? Non le pare che già che si è messo a scrivere di fantascienza strappa lacrime poteva azzardare mezzo globo-terracqueo in più? ... e poi dalle mie parti, con disagio di solito si indica quello intestinale...

Il successo della nuova canzone fantasy (e fantascientifica) italiana è evidente anche in quegli oscuri individui che cercano di adattare le proprie scarse capacità espressive ricalcando i nuovi codici emergenti: è il caso di Enrico Ruggeri con la sua “La notte delle Fate”



La notte delle fate

Ogni donna ha un paio d’ali chiuse dentro sè

Pronta a certe ascese sconfinate

La notte delle fate

Molly incline alle cadute nelle stanze sconosciute

Chiede indietro un pò di sentimento

Angoli di tenerezza

Dentro a una carezza quasi vera



Uno spunto fantasy del tutto pretestuoso ma usato per raccontare la storia (questa sì del tutto fantascientifica) di una donna che scopa un po’ con chi capita perché in fondo cerca solo un po’ di tenerezza.

(Appena ho tempo leggo anche gli altri testi. E magari ascolto pure le canzoni)

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Le ali che tutte le donne hanno di cui parla ruggeri credo siano quelle degli assorbenti.

insorgere ha detto...

io, purtroppo, ho sentito un pezzo di festival ieri sera. ti assicuro che le canzoni sono peggio dei testi, e non era facile.

cmq ti sei perso il meglio pezzo: il principe dei sottaceti che canta il suo amore per l'itaglia

Anonimo ha detto...

"...La temperatura e’ una proprieta’ “puntuale” (si dice intensiva) dei corpi! non esiste alcun “grado kelvin campione” nel bureau delle misure di Parigi , accanto al metro ed al chilo standard…

E allora… come la mettiamo? Cosa e’ il caldo ed il freddo che sentiamo sulla pelle? Be.. innanzi tutto quelli non sono temperatura… Infatti, la sensazione che avvertiamo sulla pelle altro non è che una traduzione “nervosa” del flusso di calore che la sta attraversando… Provate a mettere la mano in acqua fredda oppure (senza toccare le pareti) nel freezer domestico: la sensazione di “freddo” sarà maggiore nel primo caso. Perchè l’acqua, pur essendo più’ calda, sottrae calore più rapidamente.

Potremmo dire.. La temperatura è ciò che si misura con il termometro. Ma cosa è un termometro? Normalmente abbiamo sotto mano dei termometri a mercurio o ad alcool (quelli da esterno). In quel caso misuriamo delle variazioni di volume. Nei moderni termometri clinici (quelli elettronici) misuriamo una variazione di resistenza elettrica oppure la tensione di una termocoppia. Una telecamera termica misura l’emissione di infrarossi.

Insomma… la temperatura e’ sempre una misura “derivata”. Si misurano le caratteristiche di qualcosa che varia al variare della temperatura (il volume di un liquido, la resistenza di un conduttore…). E da questa affermazione si deve capire subito una cosa : quello che noi misuriamo, di cui siamo certi, è la temperatura del termometro. Non dell’oggetto che ci interessa. Del termometro.

In realta’ e’ possibile dare una definizione precisa della temperatura, sfruttando i principi della termodinamica e, indagando un po’ piu’ a fondo si capisce che essa e’ strettamente correlata con l’energia che viene immagazzinata in un corpo.

Le “stranezze” non finiscono qui. Unica tra le grandezze della fisica classica ha un limite inferiore. Piu’ bassi di “zero Kelvin” (lo zero assoluto, -273.15°C) non si puo’ andare: a quella temperatura tutta l’energia del corpo e’ stata estratta e non è piu’ possibile scendere.


Analogamente non ha senso salire oltre un certo limite… Pensiamo ad un pezzo di ferro. Comincio a fornire energia. Lui si scalda, diventa incandescente, verso i 1500° C fonde… poi a 3000°C comincia a bollire e diventa gas…. Ma continuiamo a scaldarlo. Gli atomi di questo gas diventano sempre piu’ agitati e, ad un certo punto, cominciano a perdere gli elettroni.



.. Il Ferro e’ diventato plasma…

E a questo punto un fisico non se la sente piu’ di parlare di temperatura. Parla di energia. Piu’ precisamente di elettronvolt : e’ l’energia che assume un elettrone accelerato da un potenziale di un Volt.
Infatti esiste una relazione che, in un gas monoatomico, lega la temperatura con l’energia delle singole particelle che lo compongono : E=3/2KT dove K e’ nota come “costante di Boltzman” ed e’ un numero molto piccolo.



Ma torniamo alla vita di tutti i giorni… Un’altra cosa che spesso sfugge e’ che corpi alla stessa temperatura possono immagazzinare energia diversa. Si parla infatti di capacita’ termica, che misura la quantita’ di energia che un corpo immagazzina aumentando di un grado la sua temperatura. Guardando su apposite tabelle si trova che il calore specifico (capacita’ termina di un chilo di materiale) va dai 0.1 KJoule per chilo e per grado [KJ/(°K*Kg)] dello Zinco agli oltre 4 dell’acqua. Con l’aria siamo a 0.7.
Avete capito dove voglio arrivare? Per sottrarre l’energia corrispondente ad un grado ad un chilo di acqua occorre riscaldare di un grado una quantita’ di aria circa sei volte maggiore. In peso. Ma l’aria e’ un gas: in volume, mentre un chilo di acqua occupa un decimetro cubo, sette chili di aria occupano circa sei metri cubi."

[cit]

cassandra ha detto...

Visto che il cortese anonimo va in ot, ci vado anche io: http://tputh.com/

elisabeth ha detto...

Capisco che "Capri" te lo devi guardare per lavoro, ma fossi in te (per quanto difficle dato che questa settimana gli unici topic sembrano essere San Remo e i gatti di Bigazzi) ci andrei piano con il trash televisivo.

cassandra ha detto...

La schifezza della schifezza di questi testi mi permette di cantare finalmente a testa alta, una delle mie canzoni preferite: Eguardoilmondodaunoblò- miannoiounpo'!

elisabeth ha detto...

Per Cassandra, nuovo film:
http://btjunkie.org/torrent/Adam-2009-LiMiTED-DVDRip-XviD-No-Rars/40327148c19dfc4d1cc8aa5400dd95be8a147196a430

Anonimo ha detto...

lunà

frogproduction inc. ha detto...

primo anonimo: la tua è una ipotesi verosimile

schw. l'unica che ho orecchiato, finora, è stata quella di Arisa in un supermercato: orribile

cassandra: il link che mi hai mandato è bellissimo

elisabeth: il trash è importante. ci ricorda chi siamo davvero

cassandra ha detto...

Lizzy cara, dopo Orgoglio e Pregiudizio ho scaricato tutte le serie tratte da J.A. e anche Jane Eyre: sono diventata una drogata di BBC!

Ora metto su anche il film, grazie :)

Anonimo@ Anche tu!!!

elisabeth ha detto...

É una malattia impegnativa la nostra, peró fá piacere condividere le proprie manie :)