venerdì 14 maggio 2010

The National "High Violet"


L'unico problema di questo disco è che tre anni fa i National ne hanno fatto un altro che a tanta gente (incluso il sottoscritto) è piaciuto troppo.
Per questo avevano assicurato la svolta "pop and fun", e da questo punto di vista "High Violet" è un fallimento totale.
Certo, un pò più pop è: le canzoni sono un pò meno tirate, e si basano meno su quel genio del batterista (che lì, sullo sfondo, continua comunque a fare cose bellissime). E le linee melodiche sono probabilmente ancora più belle di quelle che tenevano su le canzoni di Boxer e il suono, anche se meno diretto e brillante è più stratificato e complesso (io è una settimana che mi scopro a pensare: "toh, e questa chitarra quando ce l'hanno aggiunta?" dopo un ennesimo ascolto della stessa canzone).
Dimenticavo: volete sapere che genere fanno? (ODIO questa domanda). E' rock. Rock da post-trentenni, probabilmente. Il che non vuol dire che sembrino i TOTO o gli Scorpions (se qualcuno si ricorda quell'orripilanza che andava sotto il nome di Adult Oriented Rock, mi capirà): vuol dire che non parla di ragazzini, di angst nella cameretta, ma di angst a doversi mettere la cravatta, a pagare un muto, a dover tornare nel paese in cui sei cresciuto e da cui sei scappato. Probabilmente è ancora meno eccitante della sofferenza da emo nella cameretta di casa con i tuoi genitori di là che non capiscono perché ti ostini a portare i capelli così, tutti schiacciati da un lato e tutti ingellati e a punta dall'altro, ma diciamo che mi sembra meno ridicolo. E la musica che accompagna il tutto è magnifica, comunque (a differenza di quella che accompagna i dolori dei giovani emo).

I testi forse (me l'ha fatto notare E., che si è presa anche la briga di trascriverli) sono meno compiuti (più immagini e sensazioni che microracconti come in bozer, per quanto anche lì le storie raccontate fossero ben poco compiute), ma io continuo a trovarci dentro delle genialate improvvise, e soprattutto nessun verso imbarazzante.
Già questo, dato lo stato odierno della sacra arte di scrivere i testi per le canzoncine, è molto più di quello che è lecito aspettarsi.

Esempi, e poi chiudo:
"With my kid on my shoulders I try
Not to hurt anybody I like
But I don't have the drugs to sort,
I don't have the drugs to sort it out, sort it out" (Da "Afraid of Everyone")
oppure 2 distici da "Conversation 16":

"I figured out what we're missing
I tell you miserable things after you are asleep"

"It's a Hollywood summer
You never believe the shitty thoughts I think"
la stessa canzone, d'altra parte, ha il seguente chorus (che trovo bellissimo, e non riesco a immaginare nessun'altra band sulla faccia della terra capace di musicare una roba del genere e non sembrare ridicola):

"I was afraid, I'd eat your brains
I was afraid, I'd eat your brains
'Cause I'm evil
'Cause I'm evil" (Conversation 16)
E comunque è un disco che ha il coraggio di chiudersi con questa frase:
"I'll explain everything to the geeks"
(Vanderlyle Crybaby Geeks)

3 commenti:

E. ha detto...

The Boxer era meglio.

Mi aspettavo una progressione ma sembra una fase di stallo post The Boxer. Non vorrei proprio pernsare male, ma dato che The Boxer é riuscito pagare tanto dal punto di vista economico facendo da soundtrack a diverse teen-series, ho orecchiato almeno 3 pezzi che di sicuro passeranno con discreta frequenza per Gossip Girl e simili, non si sono volutamente discostati da un qualcosa che paga bene.
Nel frattempo aspetto di mettere le mani sulla versione delux che dovrebbe avere un pezzo in piú.

frogproduction inc. ha detto...

uh, ma come sei negativa!
appena metti le mani sul pezzo in più fammi sapere!

E. ha detto...

É che in questo periodo ce l'ho con loro. L'album lo aspettavo da tanto che lo ho comprato in prevendita su amazon.de,ma non ha soddisfatto l'attesa. Inoltre volevo la versione deluxe, ma lo vendono solo un numero ristretto di negozi di dischi negli Stati Uniti, e non mi resta che sperare in santo torrent. Uff!