venerdì 14 maggio 2010

Mark Lanegan, a Milano




Ieri sera sono andato a vedere Mark Lanegan in acustico ai Magazzini Generali: c'era inaspettatamente un sacco di gente, e neanche così attempata come credevo. Il porchettaro (anzi: i porchettari) notturni non riuscivano a credere alla loro fortuna.

Mark Lanegan è tornato brutto e sporco: camicia a maniche lunghe a nascondere orridi tatuaggi, capelli medio lunghi, di quella lunghezza che non si può guardare (il caschetto horribilis che di solito i metallari sperimentano durante il liceo, e che di solito dà vita a ridicoli tentativi di codino), orribile pizzetto e guance scavate.
Neanche l'ombra di un sorriso durante l'intera esibizione.
Bene: Mark Lanegan da sfatto funziona molto di più che da para-contento.
(Lo ammetto: sono qui che spero che Will Oldham si lasci con la tipa che evidentemente lo sta tirando su di morale negli ultimi 5 anni e rifaccia almeno un altro disco DISPERATISSIMO).

(Mi sento un po' una merda ad augurare un pò di disperazione e solitudine ai miei cantanti prediletti, ma è anche colpa loro, se non riescono a fare musica allegra decente)

Nessun commento: