domenica 25 agosto 2013

MIKROKOSMOS


Sylvain Chauveau - Un autre Décembre ( 2003 )

Molto del piacere che c’è nell’ascoltare questo disco credo stia nel suo tirarsi indietro, non solo nella sua breve durata, poco meno di mezz'ora ( le singole tracce sono brevi anch’esse ), che dà modo alla semplicità delle composizioni di risultare sempre azzeccata. Saper dunque chiudere al momento giusto. È un disco di pianoforte solo, con aggiunta di pezzi elettronici e di suoni ambientali. Le tracce elettroniche sembrano intermezzi, somigliano a volte a delle macchine inceppate, a volte creano un’ambientazione scura. Un accostamento insolito con il pianoforte, che insieme ai suoni ambientali rende più completo il tutto. Sono dei particolari che impreziosiscono il disco come se fossero piccole storie raccontate in musica. Ci sono situazioni più fantastiche, che sembrano parlare di mondi lontani, di viaggi nello spazio; oppure più famigliari, come una partenza all’aeroporto. Il pianoforte è dolce, delicato, malinconia o cupezza sono sempre stemperate dall’incedere lento e aggraziato. Poche note, melodie accennate e ripetute che poi si fermano, si sospendono per lasciare risuonare piccoli accordi. È un disco notturno, di una notte che lascia spazio alle riflessioni, ai sogni ( forse anche ai rimpianti ), alle possibilità.

Lo si può ascoltare qua

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