giovedì 20 settembre 2012

IL MONDO NUOVO ( finalmente il 3D )








Pur non essendo un amante del genere fanta-qualsiasi cosa è innegabile che vedersi sparare negli occhi ( negli occhialetti ) scenari maestosi e figure definite al dettaglio dona all’esperienza cinematografica un certo piacere. È uno spettacolo. Poi se lo confronto con Alien, appena rivisto, vince nettamente Alien, vince il 1979. E vince perché non doveva dimostrare nulla e non doveva piacere per forza, per cui ogni scena o dialogo sono essenziali al film, nessun ammiccamento, nessuna battuta scontata, siparietti ridotti all’osso. Tensione massima grazie a spazi ristretti e pochissima luce. Inquietudine per l’elemento estraneo che si insinua nel corpo per far nascere un essere perfetto e immorale. Prometheus ha ambizioni maggiori, anche in termini narrativi, per questo disperde alla lunga il potenziale. È un po’ come se Alien fosse un racconto e Prometheus e i suoi eventuali seguiti un romanzo. Dentro c’è l’origine della vita umana, la presunta differenza tra chi crede e chi è razionalista ( detto alla grossa e mostrato nel film in maniera banale purtroppo ), e c’era bisogno di un lavoro di scrittura più sostanzioso, più raffinato. Ma non si può avere tutto, e comunque si esce dalla sala con la voglia di spiegarsi alcune cose, di parlarne.

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