sabato 21 luglio 2012

IL MONDO NUOVO ( aspettando il 3D )





BUS 174 - Bra 2002, 150'. Regia di José Padilha e Felipe Lacerda.


L’inizio è una lunga ripresa da un aeroplano, accompagnata da una musica minacciosa, che svela le miriadi di abitazioni delle favelas e che prosegue mostrando le ville poco più in là e arriva fino al centro della metropoli, a Rio de Janeiro. Sono immagini che introducono il racconto di un sequestro da parte di un giovane disastrato attraverso le riprese di allora e le interviste ai protagonisti della vicenda, ostaggi, familiari e persone coinvolte sul piano amministrativo e sociale. L’effetto strano che si prova, o almeno che ho provato, è che da una parte c’è l’empatia verso il sequestratore, di cui apprendiamo il passato, in cui vide la madre uccisa da un rapinatore, poi il vagabondaggio e l’unione con altri ragazzi di strada, a loro volta uccisi dalla polizia come una sorta di “pulizia” urbana; i problemi con la droga, il carcere eccetera; dall’altra vediamo una persona fuori controllo che minaccia di uccidere gli ostaggi e si aspetta da un momento all’altro che qualche cecchino lo faccia fuori. È una vittima della società e un potenziale carnefice. Non è possibile uscire dalla contraddizione. È un film che ricostruisce una vita e ritorna ogni volta ai minuti della diretta del sequestro, al volto che si sporge dal finestrino dell’autobus per gridare il suo bisogno di essere riconosciuto e ascoltato.

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