venerdì 15 ottobre 2010

Sono famoso per non indignarmi, ma si può dire "stampa di merda", una volta tanto?


Allora: giornalisti e ministro sconvolti dall'atrocità di una bimba cristiana violentata e uccisa. Giustissimo. Sacrosanto, direi.
Peccato che il fatto che siano cristiane, e la foto con la scritta "persecuzione", non c'entrino una beneamata fava con la situazione (terribile, ma per tutt'altri motivi) che si dovrebbe raccontare.
 I casi raccontati in tutto l'articolo sono 2: uno è del 27 settembre (la violenza con omicidio finale). La povera bimba in questione viene rapita da 5 uomini, violentata e uccisa. Che i cinque fossero musulmani e non cristiani mi pare abbastanza facile, in un paese in cui i cristiani sono l'1,6 %.
L'altro caso risale ad aprile: la ragazzina in questione faceva la domestica in una casa di ricchi ed è stata violentata e messa incinta dall'autista della famiglia - solo incidentalmente musulmano.
Quindi: il fatto che le due bimbe fossero cristiane mi pare c'entri poco. Anche perché - incidentalmente - nell'articolo si racconta qualcosa di ben più grave, ovvero che gli stupri siano circa 100 al giorno, solo nella città di Karachi (100 al giorno: se anche struprassero seguendo le proporzioni statistiche dovrebbero stuprare una cristiana al giorno, e invece si limitano a due in sei mesi).
Ma dato che non sono cristiane, a noi, che ci frega?

7 commenti:

Anonimo ha detto...

la tua indignazione mi indigna

frogproduction inc. ha detto...

mi stai simpatico! ma perché? spiega!

Anonimo ha detto...

perché a me sembra evidente che taluni articoli di giornale servono più che altro a trasmettere un'idea o un pregiudizio, insomma a convincere di qualcosa piuttosto che a raccontarla.

taluni, dico.
tipo questo sulla "persecuzione", che come dici giustamente non sta in piedi ed è ridicolo.
però i giornalisti sono esseri umani e come i loro simili il 95% delle volte dicono cazzate o non sanno quello che dicono.

certo, potrei sbagliarmi...

saluti

frogproduction inc. ha detto...

beh, a me non pare così scontato che un giornalista dica cazzate e invece di raccontarmi qualcosa cerchi di convincermi di qualcosa che non esiste. è un lavoro, il suo, con delle regole (e una deontologia, magari, in un altro universo):se non rispetta queste regole, un pò mi incazzo (proporzionalmente a quanto mi sento preso per il culo)(infatti non leggo il giornale o libero, se non per divertimento)
Grazie delle visite e dei commenti!

Anonimo ha detto...

forse non sono riuscito a spiegarmi.
ti danno una notizia (magari anche vera) e ne fanno una esegesi: è qui che subentra il pregiudizio. nella testa dell'articolista, niente ci impedisce di credere che qualche sporadico stupro e omicidio di donne cristiane si configuri già come una persecuzione.
non ha molto a che vedere col raccontare cose false (che si è consapevoli, mentre le si scrive, che siano false).
secondo me la cosa comincia a diventare ridicola quando non si applica lo stesso metro di giudizio per fatti che cadono nel medesimo insieme: l'articolista dovrebbe dire, se interrogato, che anche i musulmani sono perseguitati laggiù, e uccisi, magari da missili comandati da 12mila chilometri di distanza.

niente a che vedere col raccontare cazzate, se il fatto non può essere smentito.

Anonimo ha detto...

mi rimangio tutto.
hai ragione te, e non capisco come mi sia venuto in mente di dire quello che ho detto. pensandoci, stento io stesso a capire che cosa intendessi dire scrivendo quello che ho scritto.

daniele ha detto...

non ho capito niente, ma va bene!