giovedì 29 aprile 2010

il Canemucco

Ieri sera ero alla libreria Rizzoli, a Milano, e ho comprato con relativa gioia (relativa perché cercavo altro: il New Yorker di questa settimana, ad essere precisi. Si, sono uno snob) il primo numero del Canemucco.
E' un prodotto che sono contentissimo sia in edicola e in libreria, ma siccome sono uno snob non mi è piaciuto fino in fondo.
Però ripeto, sono contentissimo che esista e quindi dirò prima le cose che mi piacciono.

1) Il lungo "racconto" di Makkox che occupa due terzi dell'albo è carino ed è, effettivamente, un racconto e non una divagazione ombelicale. BENE. Si prende la responsabilità di creare una storia, dei personaggi (che non siano se stessi e le proprie paranoie, i propri amici immaginari e non), di dargli una specie di passato, un modo di parlare e delle psicologie. Dieci pieno, anche solo per averci provato. (Per dire: un altro prodotto pregevole in edicola è Animals: ma alla quinta tavola di Trondheim - che pure amo con tutto me stesso - che parla dei cazzi suoi mi viene di frullare la rivista dalla finestra) (OVVIAMENTE fa eccezione GIPI: Gipi può fare quel che vuole, quando vuole e per tutte le tavole che vuole)
2) Sul primo numero del Canemucco ci scrivono due delle voci più luminose che il web abbia mai prodotto, vale a dire eNZO e Guido Catalano: i contributi di entrambi sono decisamente sottotono rispetto a quello di loro che ho letto sul web, ma va bene: spero nelle prossime uscite, e comunque vedere eNZO su carta stampata mi riempie di gioia A PRESCINDERE.
3) Gli altri "webospiti" alcuni li conosco e altri no: se riesco a conoscerne anche uno solo che poi mi accompagni nelle peregrinazioni internettiane, allora il Canemucco sarà servito a qualcosa.

Note dolenti (ma ripeto: sono uno snob E un rompicoglioni):
1) il fumetto di Makkox è carino, e i passaggi lirici e quelli più prosaici sono molto riusciti. Le pagine restanti, però: non capisco se i personaggi suonano falsi perché sono venuti male o perché le persone vere SONO e PARLANO così è Makkox è bravissimo a ritrarle. Si tratta, insomma, di un problema di Zia Occulta (Fruttero e Lucentini docent). Di sicuro però un personaggio campano che dice a un altro "FOTTIPRETI" non è credibile: DAI, questo no.
Inoltre: lo stile di MAkkox nelle storie "lunghe" non mi convince ancora, ma forse è un residuo di pazienzismo.
2) Alcuni degli altri interventi si re-umbelichizzano (certo, io dovrei star zitto a tal proposito).
Spero in più narrativa, nei prossimi numeri.
Che comprerò, comunque.
E fatelo anche voi, su.
Dai che i ragazzi se lo meritano.

2 commenti:

cassandra ha detto...

Makkox mi piace molto, non lo amo ma lo rispetto, lo seguo e, quando pubblica su carta, lo compro. Lo aspetto al varco del romanzo grafico,(o anche solo della scelta di farlo o meno, e no, Le divisioni imperfette, non lo è), per dare su di lui un giudizio più definito di questo.
La storia su Canemucco mi è piaciuta ma ho notato anche io degli sbrodolamenti, uno per tutti: ma perché quando c'è un personaggio 'positivo' ci deve essere il suo 'negativo' che fa la tirata su quanto essere buoni sia una fregatura ma facendo capire che rispetta il buono in quanto egli è tale? È un grande classico, lo so.
Per non parlare della tirata sulla lucertola(SPOILER!): almeno quel 'tanto lo so che poi torni per rovesciare la lattina' me lo sarei risparmiato. Leggendolo il lettore sa già che la scena finale sarà la lattina rovesciata con la capoccetta di lucertola che sporge.
La figura della puttana buona poi, è una maschera talmente classica che per farne un buon personaggio ci vorrebbe una forza narrativa erculea.
Non so quanto tutte queste scelte siano ingenuità e quanto ammiccamenti fictionarelli a uso di un fruitore finale poco esigente.

Gli pseudo-racconti meritano un discorso a parte.
Molti di quei nomi già li conoscevo, come li conosce chiunque abbia un minimo di familiarità con la rete italiana, e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: ma perché gli hanno fatto scrivere dei post su carta? (o dei commenti su carta, nel caso di eNZO).
Alcuni di quei blogger, (solo due veramente), li seguo ma sono d'accordo con te nel trovarli molto sottotono fuori contesto.
Scrivere un post non è scrivere un racconto, (e con questa ho portato a casa la mia banalità quotidiana).
Un blog può essere anche un buon esercizio per chi aspira ad altro ma bisognerebbe appunto che, usciti dal blog, si scrivesse altro e in altro modo e come prima cosa sarebbe necessario abbandonare il personaggio-blogger che si è creato in rete, non rincollarlo su carta con annessi e connessi.
L'impressione generale della rivista è forse quella del giornaletto scritto con gli amici, stampato e venduto ad altri amici o ai parenti.
Credo che la presenza ombelicale di blogger incatenati alla loro espressione 'postuale' possa rivelarsi un macigno per l'unico autore lì dentro, Makkox, e per la qualità e la longevità della rivista.
Ho intenzione di continuare a comprare Cenemucco solo per Makkox non certo per i racconti se il livello resta quello del primo numero. Certo, se lui avesse in programma di pubblicare tra qualche mese/ un annetto la raccolta delle storie pubblicate su Canemucco(e al 90% credo che lo farà) vorrei saperlo prima, così salto la rivista e compro direttamente la raccolta.
Ah, mi sembrato divertente zerocalcare e andrò a cercare qualcosa di suo per farmene un'idea più precisa.

Su Animals ti scriverò (giuro) perché mi sono già allargata troppo in questo commento.

frogproduction inc. ha detto...

ciao Cassandra, ovviamente concordo con te, ma tu hai detto tutto meglio di quanto io avrei potuto (quand'è che ti do la password così lo gestisci tu sto coso, che io c'ho poco tempo?).
voglio però i giudizi su ANIMALS!!!
Per quanto riguarda Zerocalcare: non mi ricordo qual'è! appena controllo sulla rivista ti dico che ne penso!