La notte di Capodanno l’ho finita incazzato nero per non
aver trovato nessuno con cui fare a botte. Cercavo qualcuno che difendesse
Heidegger, il filosofo, non importa se questo ipotetico qualcuno lo conoscesse
appena, bastava fare a botte, io avrei smerdato il filosofo e al minimo segno
di disaccordo mi sarei avventato contro. A un certo punto bastava pure un altro
motivo, però niente.
Era cominciata bene intendiamoci, una cenetta con pochi
amici, della musica, un po’ di fumo, un po’ di sniffate. E non lo dico per fare
scena, per fare il trasgressivo, il passo più trasgressivo è stato assaggiare
il salmone affumicato, per me che sono vegetariano e che non lo avevo mai
mangiato. Non m’è piaciuto fino in fondo. Era continuata meglio, al bar di un locale
mi arriva una tizia allegra e carina in vari modi e punti, con alcuni tatuaggi,
uno sul dito indice con scritto shhh!; rock & roll scritto sul polso;
insomma niente male, niente male davvero. Mi dice – che fai, bevi da solo? – e
poi – mi piaci tanto, si vede proprio che sei un bravo ragazzo, però sei troppo
insicuro. Sì, ce l’ho stampato in fronte che sono un bravo ragazzo, oppure ci
vede male, però resto un bravo ragazzo, radiografato in tre secondi da una
tizia ubriaca che mi prende in giro, mi racconta la sua vita, poi mi prende la
mano e mi porta a spasso a cercare i suoi zii, mi prende sottobraccio e mi
porta a pensare a una serie di ipotesi, a come raggiungere “l’autenticità
assumendo esplicitamente il proprio essere per la morte”; al “rapporto
privilegiato che ha l’essere con l’essere dell’esserci, cioè con l’esistente”;
al linguaggio che è “la casa dell’essere”. E poi mi offro di accompagnarla a
casa, ma non si fida mica, mi chiede il contatto facebook, - non ce l’ho le
dico. Che non è vero, ce l’ho con uno pseudonimo, va beh una cosa da scemi in
fondo, da paranoici magari, mica che non glielo volessi dare, però in quel
momento ho detto no. Poi mi saluta e se ne va con gli zii. Ma come? E Heidegger?
E l’ermeneutica? E l’esistenzialismo?
Note al testo: le citazioni provengono da un testo di Gianni
Vattimo uscito per una collana de La Repubblica.
Io Heidegger non l’ho mai letto e ho fatto a botte un paio di
volte da ragazzino, una volta e mezzo via.
2 commenti:
Prosit, ragazzo. Andrà meglio la prossima volta...
(meno male che non ne so abbastanza di Heidegger...)
((bellissimo nonsense, se continui così, però, altro che ragazze!))
(((f)))
((((ehehe, e cosa mai potrà accadere? va beh poi l'avversione per il filosofo m'è passata subito))))
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