domenica 27 gennaio 2013

PRESI ALLA POLVERE

“Bisogna saper ricominciare dal fondo. Senza niente. Senza una carta da giocare, senza un’arma, senza una proprietà, senza un diritto, senza dignità.
-         Come un cane.
-         Sì, come un cane.”

Vergogna di J.M.Coetzee è un romanzo duro, che mi è rimasto impresso e che ho voluto rileggere, in cui nulla di quanto succede è ciò che si vorrebbe. Ambientato in Sud Africa, è un romanzo che trasmette anche un sentimento negativo nei confronti degli uomini, dei maschi. La situazione insostenibile per il protagonista, un professore di mezza età cacciato dall’università per una relazione con una studentessa, che si rifugia dalla figlia in campagna, è quella non solo di assistere impotente allo stupro di lei da parte di tre uomini, ma di vederla imprigionata per sua scelta in una vita di dipendenza dalla stessa gente che la circonda. Protezione in cambio di terra e di acquiescenza. Mentre i sentimenti e i pensieri di David, il padre, sono chiari per tutta la storia, ciò che prova Lucy mi è oscuro, e così immagino per qualsiasi lettore, perché c’è un ovvio limite ad una esperienza che per mia fortuna mi è quasi impossibile pensare di poter vivere. Così come ci può apparire impossibile che Lucy voglia ancora restare in quel posto, una scelta che fa quasi rabbia, una rabbia prevaricatrice che dà quella sensazione spiacevole di quando si crede di sapere cosa è bene per gli altri. Ne è stato tratto un film, con John Malkovich, Disgrace, come da titolo originale.

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