domenica 29 luglio 2012
venerdì 27 luglio 2012
...
Da Senza polvere senza peso di Mariangela Gualtieri
a Cesare
Non sono capace, amore, di farti un canto.
Tu sei tutto di spine e di fuoco
e mi tieni lontana dal tuo cuore
pericoloso. Io non so bastarti alla gioia
e così poco così poco mi pare
t’incanto, sollevo quell’ombra scontrosa
che tu sei tutto d’amaro e furore
tu sei in urto e sperdimento
mio velocista, mio primatista del cuore
mio barbarico ragazzo di vento
mio torrente furioso
arrivi alla mia acqua quieta
con onde e sonagli e pepite d’oro.
Vecchio fiume saremo un bel giorno io e te,
io acqua e tu moto, io sponda e tu vento,
io pioggia e tu lampo,
io pesce e tu guizzo d’argento
io luna riflessa, tu cielo tu spada
d’Orione, tu tutto l’amore umano
che tento che tento
d’amarti per bene
mio grembo splendenza.
mercoledì 25 luglio 2012
sabato 21 luglio 2012
IL MONDO NUOVO ( aspettando il 3D )
BUS 174 - Bra 2002, 150'. Regia di José Padilha e Felipe Lacerda.
L’inizio è una lunga ripresa da un aeroplano, accompagnata
da una musica minacciosa, che svela le miriadi di abitazioni delle favelas e che
prosegue mostrando le ville poco più in là e arriva fino al centro della
metropoli, a Rio de Janeiro. Sono immagini che introducono il racconto di un
sequestro da parte di un giovane disastrato attraverso le riprese di allora e
le interviste ai protagonisti della vicenda, ostaggi, familiari e persone
coinvolte sul piano amministrativo e sociale. L’effetto strano che si prova, o
almeno che ho provato, è che da una parte c’è l’empatia verso il sequestratore,
di cui apprendiamo il passato, in cui vide la madre uccisa da un rapinatore, poi
il vagabondaggio e l’unione con altri ragazzi di strada, a loro volta uccisi
dalla polizia come una sorta di “pulizia” urbana; i problemi con la droga, il
carcere eccetera; dall’altra vediamo una persona fuori controllo che minaccia
di uccidere gli ostaggi e si aspetta da un momento all’altro che qualche
cecchino lo faccia fuori. È una vittima della società e un potenziale
carnefice. Non è possibile uscire dalla contraddizione. È un film che
ricostruisce una vita e ritorna ogni volta ai minuti della diretta del
sequestro, al volto che si sporge dal finestrino dell’autobus per gridare il
suo bisogno di essere riconosciuto e ascoltato.
venerdì 20 luglio 2012
IL MONDO NUOVO ( aspettando il 3D )
TAKE SHELTER – USA 2011, 120’. Regia di Jeff Nichols.
Fa impressione assistere al racconto di una vita che si
sgretola a poco a poco per la paura che si insinua nei pensieri di un uomo. Fa impressione
che abbia bisogno di cure psichiatriche serie ma che ci vogliano molti soldi,
che lo tenga nascosto alla moglie fino a che non è evidente, che non riesca a
dirlo al suo unico amico, e nemmeno a suo fratello. Che insomma una persona
stia male e però si vergogni e non chieda aiuto. Mi ricordo che mio padre, nel
periodo più buio della sua depressione, in piena estate, entrò nella mia camera
e si avvicinò alla finestra. Io stavo giocando alla Playstation 2 e rimasi in
silenzio in attesa di vedere cosa avrebbe fatto. Chiuse la finestra. Io gli
feci notare che era caldissimo. Lui mi rispose che se non tenevo chiusa la
finestra sarebbero entrate le vipere. La mia camera è al secondo piano. Le vipere
si sarebbero arrampicate sul muro e sarebbero entrate in camera. Per la prima
volta fui veramente scosso e provai una profonda pena.
E visto che d’estate ci sono i cinema all’aperto e si
rivedono i film più belli, mi sono rivisto DRIVE, già consigliato. “Volevo dirti
che starti accanto è stata la cosa migliore della mia vita”.
martedì 17 luglio 2012
PRESI ALLA POLVERE ( again )
Fra i misteri insondabili dei comportamenti umani, c'è quello di chi sottolinea o scrive sui libri delle biblioteche. Capisco chi sottolinea i libri sui quali si studia, ma sui romanzi che senso ha? Si potrebbe pensare a dei messaggi per i lettori che verranno. Comunque la mia biblioteca si è attrezzata mettendo una piccola multa per chi sottolinea o scrive o rovina eccetera. Anche se mi viene il dubbio che sia un po' difficile da stabilire ogni volta se sia stato il nuovo utente o qualcuno in passato. In ogni caso, leggendo La baracca dei tristi piaceri di Helga Schneider mi sono imbattuto in un curioso fatto: a pag. 38 sopra la "i" di Himmler c'è un cuoricino disegnato con la penna color fucsia; a pié pagina poi una frase enigmatica, "The sweetest miracle of creation". Chissà cosa significa. Chissà chi l'ha scritto.
So long sitting here, Didn't hear the warning. Waiting for the tape to run. We've been moving around in different situations, Knowing that the time would come. Just to see you torn apart, Witness to your empty heart. I need it. I need it. I need it. "Through the wire screen, the eyes of those standing outside looked in At her as into the cage of some rare creature in a zoo. In the hand of one of the assistants she saw the same instrument Which they had that morning inserted deep into her body. she shuddered Instinctively. no life at all in the house of dolls. No love lost. no love lost". ( il passaggio tra le virgolette è una citazione dal libro La casa delle bambole di Ka-Tzetnik ) You've been seeing things, In darkness, not in learning, Hoping that the truth will pass. No life underground, wasting never changing, Wishing that this day won't last. To never see you show your age, To watch until the beauty fades, I need it. I need it. I need it.
So long sitting here, Didn't hear the warning. Waiting for the tape to run. We've been moving around in different situations, Knowing that the time would come. Just to see you torn apart, Witness to your empty heart. I need it. I need it. I need it. "Through the wire screen, the eyes of those standing outside looked in At her as into the cage of some rare creature in a zoo. In the hand of one of the assistants she saw the same instrument Which they had that morning inserted deep into her body. she shuddered Instinctively. no life at all in the house of dolls. No love lost. no love lost". ( il passaggio tra le virgolette è una citazione dal libro La casa delle bambole di Ka-Tzetnik ) You've been seeing things, In darkness, not in learning, Hoping that the truth will pass. No life underground, wasting never changing, Wishing that this day won't last. To never see you show your age, To watch until the beauty fades, I need it. I need it. I need it.
lunedì 16 luglio 2012
domenica 15 luglio 2012
PRESI ALLA POLVERE ( again )
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del cazzeggio. Si scherza eh ( è un modo infantile per tenere a bada il senso di colpa della mia nullafacenza, della mia improduttività. Mi salvo solo per gli spiccioli che inietto nell'economia, che altrimenti i miei avidi genitori terrebbero sotto il materasso; sarebbe ora di cambiare pure quello, spilorci! ). Sia mai che dopo devastazione e saccheggio s'inventino pure dileggio manifesto. A pag. 32 si legge: "Hai degli amici che ti vogliono davvero bene e che parlano il linguaggio della coscienza. Da un po' di tempo a questa parte fai di tutto per evitarli. La tua anima è nelle stesse pietose condizioni del tuo appartamento, e non vuoi invitare nessuno a entrare prima di aver dato una bella ripulita". Poi si procede con fasi divertenti e a volte fiacche, fino a che verso pagina 84 non compare una nuova lei, con un libro di Spinoza in mano.
Poi la sorpresa a pag. 140: "Quella sincerità era contagiosa. Avevi cominciato dal principio, da quando eri piccolo. Avevi cercato di raccontarle, come meglio potevi, chi eri, cosa si provava a essere te. Avevi descritto quella sensazione di essere fuori posto, di vedersi sempre dal di fuori, di guardarsi vivere nel mondo pur vivendo nel mondo, di non sapere se anche gli altri si sentissero così".
Chissà come è nella versione originale, essere fuori posto, e chissà quante volte è stata usata questa espressione. Comunque nel libro c'è un vago accenno ai problemi della coscienza, la tipa col libro di Spinoza in mano parla dell'articolo di Nagel "cosa si prova a essere un pipistrello?" e per buona parte del libro c'è questo tema del mettersi nei panni degli altri. E in definitiva, scartando le strisce di coca, le scenette comiche e il senso generale di vacuità, m'è parso un libro sull'empatia. Cioè, non proprio, ma è un tono che mi è piaciuto trovarci.
venerdì 13 luglio 2012
PRESI ALLA POLVERE
Buttai la scatola di preservativi sul letto.
<<Secondo te che cosa sono questi?>>
Mi guardasti sbadigliando. <<Palloncini?>>
<<Sei una gran furba, vero, Maeve? Se fossi
altrettanto sveglia a scuola saresti una cima. Sono tuoi?>> Senza dire
niente ti girasti verso il muro. <<Sono molto deluso di te>> dissi.
<<Be’, non sei contento che li ho usati? Così non ho
fatto la fine di mamma>>.
<<E con questo che vorresti dire?>> Rispondesti sdegnata: <<Lo sai
bene>>.
<<No che non lo so>> <<Sì che lo sai, accidenti. Mammina la
lurida puttana>>
<<Come osi parlare così di tua madre?>>
<<Ho imparato da te, lo facevi molto spesso>> urlasti. <<Ai
tuoi tempi te ne sei uscito con un paio di cosette sul suo conto. Forse te ne
sei scordato. Come scordi tutto quello che non ti fa comodo>>.
<<Quando ti ci metti sei proprio una piccola stronza>>
<<Oh, lo so, lo so, lo so. Proprio come
mammina>> <<Esatto amore, proprio come lei>>
<<Ehi, senti, cambia disco, Billino,
d’accordo?>> <<Le somigli così tanto che non capisco perché non te
ne torni da lei>>. Ti alzasti a sedere sul letto con gli occhi
fiammeggianti. <<Ti ricordo bene>> urlasti. <<Cristo, non
pensare che l’abbia dimenticato. So com’eri ridotto, in uno stato pietoso. E mi
dici chi cazzo ti credi di essere per venirmi a fare la predica?>>.
<<Sono tuo padre, ecco chi sono>>. <<Ma davvero? E come fai a
saperlo?>>. <<Lo so, come so che tu sei una ragazza>> ti
dissi allora. <<Perché se non lo fossi ti farei assaggiare la cinghia>>.
<<Ma certo, dai, non trattenerti. Con lei non ti sei mai
trattenuto>>. <<Questa è una balla schifosa. Non ho mai toccato tua
madre con un dito>>. <<Magnifico, magnifico, non la picchiavi da
mattina a sera. Che cosa vuoi, adesso, una cazzo di medaglia per essere stato
il marito modello? Eh, paparino carissimo?>>
Uscì dalla stanza rosso d’ira e me ne andai a fare un lungo
giro in macchina. Un paio di notti dopo, ero mezzo addormentato quando bussasti
alla porta della mia camera ed entrasti con una tazza di tè per me. Ti sedesti
sulla sponda del letto e parlammo un po’. Mi chiedesti scusa per quello che era
successo; e così feci io. Decidemmo di riprovarci. M’infilai una vestaglia e
scendemmo insieme in cucina, dove scrivemmo una serie di regole sul retro di
una busta. Tu non avresti portato a casa i tuoi amici senza dirmelo e io non ti
avrei sgridato quando avrei perso le staffe. Tu non mi avresti mentito e io non
ti avrei mentito. Ti avrei permesso di passare una notte a settimana a casa di
un’amica, a patto che tu riordinassi la tua stanza regolarmente e io sapessi
con esattezza dov’eri. E da allora in poi entrambi avremmo cercato – questa era
un’idea tua – tutti e due avremmo cercato di moderare il linguaggio.
<<Perché a volte, Billino, il tuo linguaggio è proprio
atroce, cazzo>> dicesti. <<Mi dai un pessimo esempio.>>
giovedì 12 luglio 2012
VISIONI ESTATICHE APPROSSIMATIVE
C’è un senso di perplessità e di rilassatezza in questi
film, opere insolite per il panorama che siamo soliti osservare. Modi di
raccontare affidandosi solo alle immagini e ai suoni d’ambiente e ad episodi
che si possono o meno legare fra di loro. Sembra quasi di assistere ad una
continua pausa di un viaggio, quando si va nei paesini di montagna e a un certo
punto ci si siede da qualche parte e si osserva quello che succede. Non succede
nulla, ma nell’attesa si guarda. Paesini dalle viuzze così strette che a
passeggiarci sembra di invadere lo spazio degli abitanti. Più naturalistico Le
quattro volte, con il suo scandire il passaggio della vita attraverso la morte di
un vecchio, la nascita di una capretta, l’abbattimento di un albero e pure la
lavorazione di un minerale. Più misterioso Il dono, che svicola anche nell’osceno
e che ritrae un vecchio alle prese con la suoneria del cellulare e una foto
porno che non sappiamo cosa stia a fare. Ci vuole pazienza, è vero, però
qualcuno potrà trovare uno sguardo diverso dal solito.
Un'intervista al regista Michelangelo Frammartino
lunedì 9 luglio 2012
Prove tecniche di cardio-lacerazioni
Le trasmissioni riprenderanno a operazione conclusa.
…Il paziente è disteso e ripensa
ai suoi passi, al giorno in cui conobbe la “pura illusione” sprovvisto di
occhiali in 3D per affrontare il domani…
…Il paziente non ricorda esattamente quando
è successo…
…Il paziente ricorda perfettamente quando è
successo…
…La "pura illusione" non concesse
nulla in realtà, non fece niente di speciale per farsi alimentare, eppure il
paziente asserisce che fosse irresistibile…
…Dalle analisi non
risultano sostanze alteranti quali smodato romanticismo, visioni continue di
commedie sdolcinate o ingestione di cioccolatini avvolti da aforismi in 4
lingue…
…Dunque il paziente
nonostante il suo disincanto per la magia fu preso alla sprovvista e cadde con
lo sguardo beato e il cuore pulsante…
…La "pura illusione" svanì all’improvviso,
lasciando il paziente solo con il proprio sconforto, fragile tessuto sbattuto dal
vento bisognoso delle cure del tempo…
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