Nel suo saggio "Questo è il paese
che non amo" Antonio Pascale riporta le parole di Milan Kundera
a proposito di lacrime. La prima lacrima è sempre spontanea e
sincera. È direttamente proporzionale alla sorpresa o all'evento che
per la prima volta ci sorprende o ci tocca. La seconda è già
artefatta: non piangiamo per l'evento ma ci commuoviamo pensando a
quanto sia giusto piangere in quel momento ( queste le parole di
Pascale ). "Il kitsch fa spuntare, una dietro l'altra, due
lacrime di commozione. La prima dice: come sono belli i bambini che
corrono sul prato. La seconda dice: come è bello essere commossi
insieme a tutta l'umanità alla vista dei bambini che corrono sul
prato. È solo la seconda lacrima a fare del kitsch il kitsch. La
fratellanza degli uomini sulla terra sarà possibile solo sulla base
del kitsch".
In macchina per andare a fare le prove
col gruppo in cui suono, lo stereo acceso, assieme alla primavera mi
accorsi della gente che camminava lungo i bordi della strada; dalle
mie parti è campagna, per quanto ad un quarto d'ora dalla città.
Due donne in tuta a corricchiare con due mazzi di fiori in mano, un
gatto spericolato che rinunciò ad attraversare, due escursionisti
con due grossi borsoni sulla schiena, una vecchietta quasi nascosta.
Considerando la bella luce che c'era, e il caldo che già si sentiva,
e tenendo presente che in quei momenti le casse offrivano Videotape,
da In Rainbows, tirava insomma una certa aria di commozione. Ma non
andiamo oltre.
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