è la pelle che manca, i capelli
sono io, che manco a me stesso (fin troppo presente)
(e non posso (capisci?) che dirti una parte
di quello che non mi verrebbe mai in mente*)
perché sarebbe così facile,
guidarti,
con movimenti che vorrei involontari
(maldestri)
e che tu capiresti.
* e ogni parola poi, condannata al sottopelle:
ristagna più dell’attimo che serve.
2 commenti:
........
mille parole, insomma.
Posta un commento