Owen Pallett è uno che, quando decide di fondare un gruppo chiamato Final Fantasy e di registrare un disco che si intitola "Egli caga nuvole" (ma in inglese, che in italiano sarebbe stato fin troppo), invece di fondare una band di metal demenziale e di registrare un disco nel solco del suddetto genere, se ne esce con un disco di pop stortissimo e barocco, fatto soltanto da lui, dal suo violino, dai loop che ci si inventa e da una tastierina casio (in loop anch'essa).
Ora che ha deciso di diventare grande e che i dischi li firma col suo nome (anche perché i legali del videogioco hanno chiesto la sua testa su un vassoio d'argento) non cambia nè stile nè temi, ma coinvolge un'orchestra vera e ne tira fuori arrangiamenti che invece di accompagnare o sostenere le canzoni le sezionano (esempio pop principe? gli arrangiamenti in "YS" della Johanna Newsom. Attenzione però: Owen Pallett, a differenza della Newsom - che io comunque amo abbastanza - non è logorroico e non mette a grave prova la vostra pazienza). Canta anche un pò meglio (ed è giorni che mi sto mangiando il cerebellum per capire a chi diavolo assomiglia così tanto la sua voce...).
Il disco è una meraviglia.
Vi dono anche una sua esibizione live: nel bel mezzo si scatena l'inferno, ma il modo in cui lui va avanti a suonare è semplicemente epico.
Verrebbe voglia di portarselo a casa, offrirgli una zuppa calda e metterlo sul comodino a suonare. Peccato che sia - evidentemente - così difficile da spegnere.
Ora che ha deciso di diventare grande e che i dischi li firma col suo nome (anche perché i legali del videogioco hanno chiesto la sua testa su un vassoio d'argento) non cambia nè stile nè temi, ma coinvolge un'orchestra vera e ne tira fuori arrangiamenti che invece di accompagnare o sostenere le canzoni le sezionano (esempio pop principe? gli arrangiamenti in "YS" della Johanna Newsom. Attenzione però: Owen Pallett, a differenza della Newsom - che io comunque amo abbastanza - non è logorroico e non mette a grave prova la vostra pazienza). Canta anche un pò meglio (ed è giorni che mi sto mangiando il cerebellum per capire a chi diavolo assomiglia così tanto la sua voce...).
Il disco è una meraviglia.
Vi dono anche una sua esibizione live: nel bel mezzo si scatena l'inferno, ma il modo in cui lui va avanti a suonare è semplicemente epico.
Verrebbe voglia di portarselo a casa, offrirgli una zuppa calda e metterlo sul comodino a suonare. Peccato che sia - evidentemente - così difficile da spegnere.
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