
Un paio d'anni fa ho fatto l'incubo forse peggiore della mia vita.
In pratica ho sognato che nella vita reale, in un periodo ben preciso, avevo causato la morte di qualcuno: non intenzionalmente, certo, ma colpevolmente sì. Siccome nessuno se n'era accorto, io avevo fatto finta di niente prima di tutto con il mondo e poi con me stesso, rimuovendo, dandomi giustificazioni e scusanti (poteva capitare a chiunque, etc.), riuscendo infine a farmelo passare totalmente dalla mente. Il sogno era il ricordo che riemergeva nonostante la rimozione forzata, e mi costringeva a fare i conti con quel che avevo fatto. Ora: la cosa terribile è che io mi sono svegliato convinto che il sogno fosse davvero un ricordo che riaffiorava, e l'impressione me la sono tolta di dosso solo dopo un paio di settimane in cui ho preso agende, calendari, taccuini e ho analizzato i miei due anni di vita precedenti alla ricerca di un buco in cui quella cosa poteva essere successa sul serio. Forse è stata l'unica volta che sono stato vicino alla psicosi (e tutto per colpa di un panino coi wurstel e crauti, oltretutto).
Il film di Gus Van Sant mi ha colpito innanzitutto perché la situazione del ragazzino è esattamente la stessa: e la sua risposta, così apparentemente indifferente, e i metodi che usa per schiacciare il ricordo e il senso di colpa sono gli stessi di cui io mi accusavo nel mio sogno, e che probabilmente sono quelli a cui farei ricorso in una situazione del genere. Il film di Van Sant ha anche altri pregi, primo di tutto una qualità delle inquadrature e della fotografia eccezionale, dialoghi sempre credibili (che è la cosa più difficile) e personaggi perfettamente delineati e non scontati anche se hanno uno spazio di pochi minuti nella narrazione. E vivaddio non ha una morale, anche se i critici gliela troveranno.
E la colonna sonora poi, è magnifica: soprattutto negli abbinamenti che Van Sant crea con le scene di skating al rallentatore che attraversano tutto il fim, interrompendo il racconto.
Nessun commento:
Posta un commento