Two Lovers - USA 2008, 100'. Regia di James Gray.
Proseguendo nel discorso intorno ai sentimenti, approdiamo
alla vicenda di un giovane affetto da bipolarismo, che in seguito a una storia
andata male per motivi genetici ( gli eventuali figli non avrebbero superato l’anno
di vita a causa di incompatibilità del dna dei genitori, e lei non voleva
provare con l’adozione ), si rifugia dai Suoi per meditarci sopra. Avrà di
fronte la strada sicura di una giovane di buona famiglia con annessa attività
lavorativa paterna e imminente fusione aziendale nel campo della lavanderia;
oppure la tortuosa strada della passione per una messa male che è appesa ad un
uomo sposato con figlio che non si decide mai a fare il passo di lasciare la
famiglia.
Perché continuiamo, così, a farci del male, nel tuffarci in soliloqui privi del fondamento necessario ad una storia, ovverosia la reciprocità? Ha a che fare
con la crescita, con la sfiga, con la fisica quantistica? Per fortuna, dalle
mie stime statistiche, la maggior parte della gente pare farcela, almeno da
questo punto di vista, grossomodo una sistemazione la trovano tutti. Poi ci
sono i problemi interni alle relazioni, quello è un campo su cui non metto
bocca. Però è un passo avanti. Il film si poggia sugli sguardi scontrosi del
protagonista, dolci anche, sui movimenti imbarazzati e sui suoi slanci folli,
sul saliscendi emotivo che non gli permette più di capire chi è, sul suo
tentativo di non adagiarsi. È un raccontare delicato.
Manifesto per gli amanti non-corrisposti affetti da
recidiva:
2 commenti:
che palle sti post
vabè, ma perché carogna?
dici i post tutti o solo quelli sui film?
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