Come al solito, volevano essere stupidi e con un sacco di spaventi a buon mercato e magari anche con delle mazzate, che non fanno mai male. Purtuttavia, non vi parlerò di "The Smoking", con Jackie Chan, guardato durante il viaggio milano-grottaglie insieme a un bimbo albanese che faceva il viaggio con me (tra l'altro, il bambino, avendo capito molto più di me il reale livello e caratura del film, alla mia offerta di dargli uno degli auricolari per poter seguire i dialoghi ha risposto un acuto "Non serve").
I filmi dell'orrore guardati sono stati sostanzialmente tre, più un capolavoro mancato ma che insomma sempre capolavoro è, e che perciò sarà omaggiato da un quasi silenzio (forse).
Primo Film) HELLRAISER: Lo avevo (forse) visto da bambino, anche se l'unica scena che ricordo è la faccia di J.P. Monroe con la sigaretta in bocca che scopa una da tergo, e oltretutto deve essere una scena di Hellraiser 2 o 3, perché in questo non ce n'era traccia. Avendo subito dopo la visione del film letto il racconto lungo (Hellbound Heart) di Clive Barker da cui il film è tratto, posso a cuor leggero affermare che il film, benchè ben fatto e angosciante il giusto, è grossomodo incomprensibile (e con un finale che chissà perché viene preso da Guerre Stellari).
(Piccola parentesi. Mi dilungo un pò perché ho scoperto che se c'è una cosa che mi piace è vedere un film e leggere un libro e o un fumetto della stessa storia e vedere come funzionano gli adattamenti: è una cosa che mi rende piacevole anche il peggiore dei film, con l'ovvia esclusione, ça va sans dire, di V per Vendetta, film non scusabile e non perdonabile)
Altra precisazione: è un film dell'88, quindi posso presumere che non faccio spoiler, giusto? (parlando degli altri film non credo che mi tratterrò dal narrarvi il finale, vi avverto, ma è un attimo di ipocrisia virtuosa e cinefila che mi piaceva assaporare).
Allora, nel racconto il capo dei Cenobiti (che sono una sorta di Macellai Metafisici vestiti di pelle e molto fetish) è l'unico a non essere sfregiato e vestito di pelle ed è un essere fatto più o meno di luce, mentre nel film è una specie di aragosta gigante e coi denti che, invece di destinare le sue vittime ad un'eternità di torture così dolorose da trasformarsi in piacere (o viceversa, credo che i cenobiti siano sovranamente indifferenti da questo punto di vista), cerca di mordere la protagonistafemminilebuona (ben distinta dalla protagonistafemminilezoccola).
La cosa che comunque torna di meno, in tutto il film, è la fine: nel romanzo, la protagonistafemminilebuona fa un patto coi cenobiti: voi mi lasciate stare se io vi faccio ritrovare quello lì che vi è scappato (che nel film è nel racconto è il fratello stronzo e nichilista e che nel fim, ma non nel racconto, sembra parecchio Fonzie). I cenobiti accettano e - un pò a malincuore - rispettano il patto. Nel film invece la protagonistafemminilebuona sconfigge i cattivi con raggi laser proiettati dalla Lemarchand Congfiguration (mi dispiace, il libro l'ho letto in inglese non so come si dice, in italiano), che è, in pratica, la scatoletta-puzzle che dà accesso al mondo dei cenobiti. Il film si chiude con Pinhead (quello dei cenobiti meno sfregiato e col cappotto più bello - vedi foto) che dice alla protagonistafemminilebuona: "Christine.... SONO TUO PADRE!".
Secondo FILM) MARTYRS (francia 2009, regia di Pascal Laugier). Due tizie bellissime ammazzano una famigliola perfetta e quindi odiosissima, con grande spargimento di sangue. Una delle due, quella meno carina che infatti muore prima, quindici anni prima è scappata da un capannone in cui era stata sottoposta a torture varie ed eventuali. Da allora la protagonista è perseguitata dalla bambina di the Ring, però nuda. Morta la protagonista appena appena meno figa, scopriamo che in effetti la famigliola trucidata era coinvolta in torture et rapimenti, che nella cantina della casa c'è un'altra ragazza torturata e un pò di arredamento fetish-nazi-ospedaliero. Segue arrivo dei cattivi, tortura dell'altra protagonista e spiegone sul perchè e il percome delle torture (che non rivelo). A risollevamento dello spiegone, finale intelligente. A parte l'idiozia dell'idea di fondo (che non vi rivelo), è un gran film: credibile, con protagoniste che si sporcano e si fanno male e per cui si soffre e che giustamente fanno una brutta fine e che soprattutto non sembrano immortali (avete presente quando nei film la gente si rialza dieci volte per robe che dovevano stenderle in un colpo solo?). E' un film che fa vedere un pò troppo (di alcune scene avrei fatto anche a meno, e non avrei sofferto per la sorte delle protagoniste meno di come ho fatto: semplicemente, se avessi visto meno sangue verso la fine mi sarei sentito meno ricattato a provare pietà per le protagoniste), ma in cui ciò che viene mostrato ha senso e non è quasi mai gratuito. Soprattutto, come in pochi film horror ormai, si ha dell'empatia vera verso le protagoniste (unico altro esempio recente che mi viene in mente: "The House of the Devil", ovvero la filologia applicata agli horror anni 80), e non ci si chiede tutto il tempo perchè mai siano così totalmente sceme/incapaci di decisioni razionali.
(Piccola parentesi. Mi dilungo un pò perché ho scoperto che se c'è una cosa che mi piace è vedere un film e leggere un libro e o un fumetto della stessa storia e vedere come funzionano gli adattamenti: è una cosa che mi rende piacevole anche il peggiore dei film, con l'ovvia esclusione, ça va sans dire, di V per Vendetta, film non scusabile e non perdonabile)
Altra precisazione: è un film dell'88, quindi posso presumere che non faccio spoiler, giusto? (parlando degli altri film non credo che mi tratterrò dal narrarvi il finale, vi avverto, ma è un attimo di ipocrisia virtuosa e cinefila che mi piaceva assaporare).
Allora, nel racconto il capo dei Cenobiti (che sono una sorta di Macellai Metafisici vestiti di pelle e molto fetish) è l'unico a non essere sfregiato e vestito di pelle ed è un essere fatto più o meno di luce, mentre nel film è una specie di aragosta gigante e coi denti che, invece di destinare le sue vittime ad un'eternità di torture così dolorose da trasformarsi in piacere (o viceversa, credo che i cenobiti siano sovranamente indifferenti da questo punto di vista), cerca di mordere la protagonistafemminilebuona (ben distinta dalla protagonistafemminilezoccola).
La cosa che comunque torna di meno, in tutto il film, è la fine: nel romanzo, la protagonistafemminilebuona fa un patto coi cenobiti: voi mi lasciate stare se io vi faccio ritrovare quello lì che vi è scappato (che nel film è nel racconto è il fratello stronzo e nichilista e che nel fim, ma non nel racconto, sembra parecchio Fonzie). I cenobiti accettano e - un pò a malincuore - rispettano il patto. Nel film invece la protagonistafemminilebuona sconfigge i cattivi con raggi laser proiettati dalla Lemarchand Congfiguration (mi dispiace, il libro l'ho letto in inglese non so come si dice, in italiano), che è, in pratica, la scatoletta-puzzle che dà accesso al mondo dei cenobiti. Il film si chiude con Pinhead (quello dei cenobiti meno sfregiato e col cappotto più bello - vedi foto) che dice alla protagonistafemminilebuona: "Christine.... SONO TUO PADRE!".
Secondo FILM) MARTYRS (francia 2009, regia di Pascal Laugier). Due tizie bellissime ammazzano una famigliola perfetta e quindi odiosissima, con grande spargimento di sangue. Una delle due, quella meno carina che infatti muore prima, quindici anni prima è scappata da un capannone in cui era stata sottoposta a torture varie ed eventuali. Da allora la protagonista è perseguitata dalla bambina di the Ring, però nuda. Morta la protagonista appena appena meno figa, scopriamo che in effetti la famigliola trucidata era coinvolta in torture et rapimenti, che nella cantina della casa c'è un'altra ragazza torturata e un pò di arredamento fetish-nazi-ospedaliero. Segue arrivo dei cattivi, tortura dell'altra protagonista e spiegone sul perchè e il percome delle torture (che non rivelo). A risollevamento dello spiegone, finale intelligente. A parte l'idiozia dell'idea di fondo (che non vi rivelo), è un gran film: credibile, con protagoniste che si sporcano e si fanno male e per cui si soffre e che giustamente fanno una brutta fine e che soprattutto non sembrano immortali (avete presente quando nei film la gente si rialza dieci volte per robe che dovevano stenderle in un colpo solo?). E' un film che fa vedere un pò troppo (di alcune scene avrei fatto anche a meno, e non avrei sofferto per la sorte delle protagoniste meno di come ho fatto: semplicemente, se avessi visto meno sangue verso la fine mi sarei sentito meno ricattato a provare pietà per le protagoniste), ma in cui ciò che viene mostrato ha senso e non è quasi mai gratuito. Soprattutto, come in pochi film horror ormai, si ha dell'empatia vera verso le protagoniste (unico altro esempio recente che mi viene in mente: "The House of the Devil", ovvero la filologia applicata agli horror anni 80), e non ci si chiede tutto il tempo perchè mai siano così totalmente sceme/incapaci di decisioni razionali.
Giusto per scrivere post circolari, il signor Laugier pare che dirigerà il prossimo remake/reboot di Hellraiser.
Nel prossimo post, un film orribile e un quasi capolavoro.
Nel prossimo post, un film orribile e un quasi capolavoro.
6 commenti:
:)
eh!
ma su che dispositivo li hai visti?
sullo schermino del pullman?
the smoking, che è l'unico che ho visto in viaggio, l'ho visto sul portatile....
filmopatici - martiri l'ho visto qualche sera fa. convinto fosse un thriller "nella norma", mi sono trovato uno spettacolo truculento che lì per lì non sapevo come interpretare, tanto che sono andato a vedere la trama (chiave di volta)per capire se valesse la pena vedere ettolitri di sangue per altri 60 minuti, e devo dire che a conclusione ha fatto un gran lavoro, anche se l'idea di fondo in effetti e' un po' discutibile. magari con un po' meno sangue
concordo: alla fine c'è un po' di voyeurismo e ricatto, in tutto quel mostrare...
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